“Badate alla vostra dignità, fratelli sacerdoti” (LOrd 23). La vi sione sanfrancescana del sacerdozio ministeriale

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Prof. Noel Muscat ofm, al 36mo Corso di Aggiornamento

Il 19 giugno 2009, solennità del Sacro Cuore di Gesù, Papa Benedetto XVI inaugurò l’anno dedicato al sacerdozio ministeriale. Nella lettera ufficiale pubblicata in quell’occasione, il Papa parla della relazione tra la santità oggettiva del ministero sacerdotale nella Chiesa e la santità soggettiva di ogni singolo sacerdote:

In Gesù, Persona e Missione tendono a coincidere: tutta la sua azione salvifica era ed è espressione del suo ‘Io filiale’ che, da tutta l’eternità, sta davanti al Padre in atteggiamento di amorosa sottomissione alla sua volontà. Con umile ma vera analogia, anche il sacerdote deve anelare a questa identificazione. Non si tratta certo di dimenticare che l’efficacia sostanziale del ministero resta indipendente dalla santità del ministro; ma non si può neppure trascurare la straordinaria fruttuosità generata dall’incontro tra la santità oggettiva del ministero e quella soggettiva del ministro.

Queste parole riecheggiano la sensibilità credente dei fedeli cristiani, i quali chiedono ai loro sacerdoti di condurre uno stile di vita che non contraddice il loro ministero sacro. Anche se la Chiesa ha sempre insegnato che la natura efficace dei sacramenti dipende dalla celebrazione attuale e valida degli stessi come viene definita dalle norme ecclesiastiche, e perciò che i sacramenti sono strumenti di grazia ex opere operato2, allo stesso tempo la Chiesa ribadisce sulla utilità di uno stile di vita personale di santità da parte dei suoi ministri, che in un certo qual modo conferma la santità degli stessi segni sacramentali.

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“Badate alla vostra dignita, fratelli sacerdoti” (LOrd 23) from custodia on Vimeo.

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Fonte: Custodia di Terra Santa