la liturgia di questa quinta domenica del tempo ordinario ci presenta il tema della chiamata divina. In una visione maestosa, Isaia si trova al cospetto del Signore tre volte Santo ed รจ preso da grande timore e dal sentimento profondo della propria indegnitร . Ma un serafino purifica le sue labbra con un carbone ardente e cancella il suo peccato, ed egli, sentendosi pronto a rispondere alla chiamata, esclama: โEccomi Signore, manda me!โ (cfr Is 6,1-2.3-8). La stessa successione di sentimenti รจ presente nellโepisodio della pesca miracolosa, di cui ci parla lโodierno brano evangelico. Invitati da Gesรน a gettare le reti, nonostante una notte infruttuosa, Simon Pietro e gli altri discepoli, fidandosi della sua parola, ottengono una pesca sovrabbondante. Di fronte a tale prodigio, Simon Pietro non si getta al collo di Gesรน per esprimere la gioia di quella pesca inaspettata, ma, come racconta lโEvangelista San Luca, gli si getta alle ginocchia dicendo: โSignore, allontanati da me, perchรฉ sono un peccatoreโ. Gesรน, allora, lo rassicura: โNon temere; dโora in poi sarai pescatore di uominiโ (cfr Lc 5,10); ed egli, lasciato tutto, lo segue.
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss | Fotografia: Osservatore Romano
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