Alberto Maggi – La fine del mondo

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Che ci sia la fine del mondo, per molti รจ indiscutibile, perchรฉ lโ€™ha dichiarato piรน volte Gesรน; si tratta solo di sapere quando avverrร . รˆ dallโ€™anno Mille in poi che puntualmente giungono predizioni certissime su questa fine, di volta in volta rimandata a causa di un ripensamento del Padreterno, o per merito delle preghiere, delle penitenze e dei digiuni dei suoi figli migliori. Attualmente la fine รจ stata fissata, salvo proroghe o ripensamenti del Signore, per il 21 dicembre 2012. Ne fanno fede calendari maya, profezie, visioni certe e affidabili. Disastri naturali, quali sconvolgenti terremoti e spaventosi tsunami, sono solo un piccolo anticipo di quel che accadrร  con lโ€™imminente fine del mondo.

Se รจ cosรฌ, conviene prepararsi in tempo allโ€™avvenimento, che non trovi gli uomini sprovveduti, come consigliava un uomo del calibro di San Paolo, che, pienamente convinto della fine imminente, cercรฒ, inascoltato, di allertare le comunitร  cristiane: โ€œIl tempo si รจ fatto breve; dโ€™ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non lโ€™avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!โ€ (1 Cor 7,29-31).

il_cavaliere_dellapocalisseEh, sรฌ, Paolo ne era piรน che certo: โ€œPassa la figura di questo mondo!โ€. Invece ha fatto in tempo a passare Paolo, sono passati i destinatari dei suoi avvertimenti, e sono passati tutti quelli che, convinti o meno, hanno annunciato, sperato o temuto la fine del mondo.

Chi non รจ passato รจ Gesรน. E il suo messaggio si conferma piรน valido e attuale che mai. La buona notizia รจ rivolta alla felicitร  degli uomini, perchรฉ questa รจ la volontร  del Padre: che tutti siano felici, qui, in questa esistenza terrena. E il Signore indica anche quali sono gli elementi per una piena felicitร : essa consiste in quel che si fa per gli altri, e ciรฒ รจ possibile a tutti (โ€œSi รจ piรน beati nel dare che nel ricevere!โ€, At 20,35).

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La buona notizia di Gesรน non contiene minacce di spaventose catastrofi che riguardano la terra. In nessun brano del vangelo si annunzia o profetizza una fine del mondo. Anzi! Scrive Giovanni nel suo vangelo che โ€œDio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio, lโ€™unigenitoโ€ฆโ€, e che โ€œDio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di luiโ€ (Gv 3,16-17), e sarebbe ben strano che un Dio, che invia il suo unico Figlio per salvare il mondo, poi lo voglia distruggere.

Gesรน non ha mai annunciato la fine del mondo, ma profondi cambiamenti che lo miglioreranno e lo renderanno di volta in volta piรน umano, al fine di realizzare quei โ€œnuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustiziaโ€ (2 Pt 3,13).

Questi mutamenti sono la fine di tempi, epoche, cicli, che sembravano eterni tanto erano radicati nella storia, e invece si sono tutti dissolti. A vantaggio dellโ€™umanitร .

Il Creatore ama la sua opera, il creato.

Dio crea, non distrugge.

Il racconto della creazione, narrato nel Libro della Genesi, non รจ il rimpianto di un paradiso perduto, ma la profezia di un paradiso da costruire. E lโ€™uomo รจ chiamato a collaborare e a portare a compimento questa creazione (โ€œIl Padre mio opera sempre e anchโ€™io operoโ€, Gv 5,17).

E proprio nel Libro della Genesi viene smentita ogni previsione catastrofica di fine del mondo. Con la narrazione del diluvio, infatti, lโ€™autore vuole correggere la credenza che metteva in relazione fenomeni atmosferici con lโ€™ira divina, e il Signore stesso assicura che โ€œNon sarร  piรน distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, nรฉ piรน il diluvio devasterร  la terraโ€ (Gen 9,12). A riprova della veritร  della sua dichiarazione, il Signoreโ€ฆ depone le armi: lโ€™arco di guerra, lo strumento che serviva a Dio per lanciare le saette e punire gli uomini, viene definitivamente deposto. Lโ€™arco del Signore non solo non servirร  piรน per punire le persone, ma diventerร  il segno dellโ€™alleanza tra Dio e lโ€™umanitร : โ€œPongo il mio arco sulle nubi ed esso sarร  il segno dellโ€™alleanza tra me e la terraโ€ (Gen 9,13).

Da sempre il messaggio del Signore dona serenitร , non la toglie.

Non cโ€™รจ alcuna fine del mondo da temere, ma la fine di epoche storiche da desiderare.

Quando Gesรน rivela che โ€œil sole si oscurerร , la luna non darร  piรน il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolteโ€ (Mt 24,29), non annuncia calamitร  che colpiranno la terra, e non si accenna ad alcun terrore per gli uomini. Il sole e la luna erano considerate divinitร , e in quanto tali adorate dai popoli pagani, e con stelle si indicavano i potenti, che ambivano alla condizione divina, e per questo risiedevano nei cieli (โ€œCome mai sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dellโ€™aurora?โ€, Is 14,12). La catastrofe non minaccia il mondo, ma i cieli, considerati lโ€™habitat di ogni potente.

Quelle di Gesรน sono parole che suscitano non orrore, ma speranza: โ€œQuando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perchรฉ la vostra liberazione รจ vicinaโ€ (Lc 21,28).

L’annuncio del vangelo da parte dei discepoli, chiamati a essere โ€œluce del mondoโ€ (Mt 5,14), provocherร  un’eclissi delle false divinitร  e, con questa, la caduta dei regimi che su esse si poggiavano e delle potenze che dominavano gli uomini.

La storia continuerร , perรฒ il mondo avrร  cambiato dโ€™aspetto.

Gesรน annuncia che dopo la distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio (che avverrร  nel 70 ad opera dei Romani) inizia una nuova tappa nellโ€™umanitร . La caduta e la scomparsa dellโ€™istituzione religiosa giudaica non sono la fine, ma una prima tappa di quel processo irreversibile nella storia che vedrร  la caduta di tutti quei poteri che si oppongono alla realizzazione del regno di Dio. Ogni regime basato sul potere e sul dominio sugli uomini ha giร  in sรฉ il germe della propria distruzione, come un gigante dai piedi di argilla (Dn 2,33). Pertanto non cโ€™รจ da temere alcuna apocalisse, ma solo da realizzarla. Il termine greco apokalypsis non significa altro che rivelazione. E qual รจ questa rivelazione? Non di catastrofi spaventose che terrorizzano gli uomini, ma la rivelazione che Dio sta sempre dalla parte degli oppressi e mai degli oppressori, dei perseguitati e mai dei persecutori. รˆ questa la rivelazione che anima e incoraggia la comunitร  cristiana e le dร  la forza di portare avanti il messaggio della buona notizia in una societร  avversa, con la certezza che ogni regime oppressore vedrร  la sua fine.

Alberto Maggi

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