Ottobre รจ da sempre il mese mariano, secondo una tradizione con la quale si intende rendere omaggio alla singolare ragazza di Nazaret, che, fidandosi del disegno di Dio su di lei, รจ diventata la piรน benedetta fra le donne (Lc 1,42). Maria, vibrando in totale sintonia con lโonda dโamore che tiene in vita la creazione, si รจ aperta allo Spirito che โfa nuove tutte le coseโ (Ap 21,5), ed รจ divenuta capace di accrescere in sรฉ cosรฌ tanto la vita, da poterla comunicare allโintera umanitร , trasformandosi nella โmadre dei viventiโ (Lumen Gentium, 56).
Ma se รจ vero che โdi Maria non si dice mai abbastanzaโ, forse a volte ci vuole anche il pudore di tacere, perchรฉ, pur animati da riconoscente amore, sovente si tende a esagerare, ad attribuire a Maria, che รจ pur sempre una creatura, anche se sublime, un ruolo che non le compete, e a trasformarla in una dea, degradando la devozione in idolatria.
Per questo la Chiesa insegna che la vera devozione a Maria non consiste โin una vana credulitร , ma procede dalla fede vera, dalla quale siamo spinti allโimitazione delle sue virtรนโ (LG, 67). E la virtรน per eccellenza, quella che ha reso grande la Madonna, รจ la fede. Maria si รจ fidata, ha creduto veramente che โnulla รจ impossibile a Dioโ (Lc 1,37).
La vergine di Nazaret ha saputo accogliere in lei il disegno del Creatore, che voleva, attraverso questa creatura, realizzare qualcosa di nuovo, originale, inedito. Maria รจ segno tangibile di quel che Dio puรฒ realizzare con ogni creatura che non metta ostacoli alla potenza del suo amore. La fede di Maria, alla quale ogni credente tende, รจ pertanto quella di fidarsi di un Padre che ha a cuore il bene dei suoi figli, e per questo trasforma ogni evento della vita, anche quelli piรน negativi, in opportunitร di crescita e occasione di ricchezza.
Ma non รจ stato facile per Maria credere, fidarsi. Il suo cammino รจ stato un percorso doloroso, fatto di sofferenza e difficoltร . La sua intera esistenza fu allโinsegna dellโincomprensione e del dolore (Redemptoris Mater, 16), senza alcun privilegio dal cielo, che la potesse far sentire una creatura privilegiata, inimitabile.
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Purtroppo nei secoli, โPur animati da riconoscente amore, sovente si tende a esagerare, ad attribuire a Maria, che รจ pur sempre una creatura, anche se sublime, un ruolo che non le compete, e a trasformarla in una dea, degradando la devozione in idolatriaโ. โNella legittima venerazione per la madre di Gesรน, si sono mescolate devozioni e superstizioni, intrufolate tradizioni e credenze che poco o nulla avevano a che fare con il vangeloโ โ Lโintervento, e cosรฌ il messaggio cristallino della buona notizia รจ stato inquinato e ha offuscato il volto della madre del Cristo. Per questo il Concilio Vaticano II richiama โi teologi e i predicatori della parola divina ad astenersi con ogni cura da qualunque falsa esagerazione, come pure dalla grettezza di mente nel considerare la singolare dignitร della Madre di Dioโ (LG 67). Pericolo richiamato anche da Paolo VI, che mette in guardia dalla โvana credulitร , che al serio impegno sostituisce il facile affidamento a pratiche solo esterioriโ. Ed รจ attuale piรน che mai il dovere e lโimpegno di rinnovare quelle forme che, โsoggette allโusura del tempo, appaiono bisognose di un rinnovamento che permetta di sostituire in esse gli elementi caduchi, di dar valore a quelli perenniโฆโ (Marialis cultus 24,38).
Se non si tiene presente questo invito a sostituire elementi transitori con quelli duraturi, si rischia di attribuire a Maria ruoli che non le competono, proiettando in lei le funzioni che sono specifiche della divinitร , del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Maria, la โserva del Signoreโ (Lc 1,38), si รจ guardata bene dallโusurpare queste prerogative, ma lo hanno fatto i fedeli.
Chi protegge
Gesรน, nei discorsi dโaddio, narrati dallโevangelista Giovanni, rassicura i suoi discepoli che non li lascerร soli, perchรฉ sempre sarร in loro lo Spirito Santo nel suo ruolo di paraklitos, vocabolo greco di difficile traduzione. Il paraklitos รจ colui che viene chiamato in soccorso, colui che protegge, aiuta, difende. Ebbene Gesรน assicura che lo Spirito, come protettore, non giunge nei momenti di pericolo, ma la sua presenza รจ continua, perchรฉ il Padre non viene incontro ai bisogni della comunitร , ma li precede: โIo pregherรฒ il Padre ed egli vi darร un altro Parร clito, perchรฉ rimanga con voi per sempreโ (Gv 14,16). Pertanto i credenti continuano sereni il loro operato, nella certezza che questo Spirito non li abbandona mai, ma รจ con loro per sempre.
In passato si proiettรฒ nella sfera divina quella che era la realtร quotidiana. In tempi dove lโunico modello famigliare era quello patriarcale, i ruoli erano rigidamente definiti. Il padre rappresentava lโautoritร , la severitร e il castigo. I figli non avevano con il padre confidenza e familiaritร , ma timore. Per fortuna che cโera la madre, che faceva da cuscinetto tra il padre e i figli. Se un figlio aveva bisogno di qualcosa, non osava richiederlo direttamente al padre, ma ricorreva allโintercessione della madre, che poi, in un momento che riteneva idoneo, avrebbe passato la richiesta al marito. La madre era anche colei che spesso si frapponeva tra lโira del padre sui figli e il castigo, e sovente molte mogli hanno ricevuto su di sรฉ la violenza diretta ai figli.
Tutto questo, proiettato nella realtร divina, ha portato i credenti ad avere timore nei confronti di Dio, di ricorrere a una madre che intercedesse per loro, e qui si ritagliรฒ un ruolo per la figura di Maria. Nonostante Gesรน nel suo insegnamento avesse assicurato che nella preghiera occorre rivolgersi direttamente al Padre, si cominciรฒ a dirigersi a Maria perchรฉ intercedesse presso Dio, e cosรฌ lโesaudimento della preghiera sembrava piรน sicuro. Ma soprattutto, Maria divenne il parafulmini dellโumanitร per lโira divina e, sempre piรน espropriando il ruolo dello Spirito, venne venerata come colei che protegge gli uomini. Ma da che dovrebbe proteggere Maria? Non certo da Dio, il Padre che non castiga ma perdona, e che rivolge il suo amore anche sugli ingrati e i malvagi (Lc 6,35). Dalle calamitร naturali, dai mali, dalle sventure? Ma queste continuano a succedersi in ogni epoca.
Allora, quale รจ il ruolo di Maria? E quale la relazione del credente con la Madonna? Molti Padri della Chiesa, da Atanasio a Epifanio, da Agostino a San Cirillo dโAlessandria, si riferivano a lei come a una sorella nella fede, e Paolo VI, rilanciรฒ questo titolo di Maria come Sorella (Discorso conclusivo del III periodo del Concilio Vaticano II). Sorella con la quale ripercorrere lโidentico percorso di fede, nella certezza che, nonostante le avversitร della vita e le difficoltร , โtutto concorre al bene, per quelli che amano Dioโ (Rm 8,28).
