Aiuto alla Chiesa che Soffre accende il Colosseo e contemporaneamente Aleppo e Mosul

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Sarà il più grande evento mediatico di sempre per i perseguitati in odio alla fede, innanzitutto i cristiani. Sabato 24 febbraio Aiuto alla Chiesa che Soffre illuminerà di rosso il Colosseo Roma e in contemporanea la Cattedrale maronita di Sant’Elia ad Aleppo in Siria, e la Chiesa di San Paolo a Mosul in Iraq.

È poi intervenuto in collegamento telefonico da Aleppo Padre Firas Lutfi, francescano della Custodia di Terra Santa, responsabile dell’organizzazione dell’evento aleppino. «Il rosso è il simbolo della sofferenza e del martirio di tanti innocenti. Tutta la città di Aleppo sarà riunita e collegata con Roma a dimostrazione che la Chiesa è un unico corpo mistico nella sofferenza e nella gioia».

Dopo la Fontana di Trevi, il Palazzo di Westminster a Londra, la statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro, la Basilica del Sacro Cuore a Parigi e la Cattedrale di Manila, il rosso del sangue versato ancora oggi da tanti cristiani nel mondo torna ad accendere luoghi altamente simbolici in una serata che vedrà la partecipazione di eminenti rappresentanti della Chiesa quali il cardinale Mauro Piacenza, presidente internazionale ACS, e il segretario generale della Conferenza episcopale monsignor Nunzio Galantino, accanto ad autorevoli figure istituzionali come il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che interverrà a Roma sul palco allestito in Largo Gaetana Agnesi, di fronte al Colosseo. L’evento sarà inoltre arricchito da momenti di testimonianza straordinari.

Il primo vedrà protagonisti Ashiq Masih e Eisham Ashiq, marito e una delle figlie di Asia Bibi, la donna cattolica pachistana condannata a morte e in carcere dal 2009 perché ingiustamente accusata di aver insultato il profeta Maometto. Seguirà il drammatico racconto di Rebecca Bitrus, nigeriana per due anni ostaggio della setta islamista Boko Haram. Una terribile esperienza di fede imposta e violenze dalla quale è riuscita a fuggire portando in grembo il figlio di uno dei suoi carcerieri. Momenti di preghiera e unione spirituale saranno organizzati anche a Mosul e ad Aleppo. Appuntamento dunque al 24 febbraio 2018 alle ore 18 circa in Largo Gaetana Agnesi.