La discesa dello Spirito nel giorno di Pentecoste
Relatore: don Silvio Barbaglia
ย Appunti non rivisti dal relatore
Riassunto
Pentecoste รจ il giorno in cui Israele riceve da Dio, sul Sinai, il dono della Torah, la Parola di Dio. ร giorno di sapore escatologico, perchรฉ rappresenta, nel microcosmo di un anno, la tensione del compimento del 49 (7 per 7) sul 50ยฐ giorno dopo la Pasqua, a similitudine dei 49 anni che tendono al compimento nellโanno giubilare, da cui la storia di Israele riparte. Ed รจ giorno che richiama, per antilogia Babele, Babilonia distruttrice di Gerusalemme e sua antitesi, in cui lโunica lingua allora parlata dallโuomo, la lingua di Dio, si divide, nel giorno โdiabolicoโ in cui lโuomo cerca proditoriamente di sfidare Dio rubandogli il cielo. Nel giorno escatologico, predice Isaia, Tutti i popoli saliranno al monte del Signore, da cui uscirร la sua Parola, e in essa troveranno concordia e pace. Pentecoste si trova a confluenza di questi testi, come loro rilettura midrashica, e corrisponde al giorno escatologico, compimento della nuova Pasqua, giorno in cui la Parola di Dio si comunica a Israele, rappresentato dai 12 apostoli, come soffio nuovo di Dio che li rende nuove creature. In un contesto tipico di teofania, con rombo di vento gagliardo, sui 12 si posano lingue (richiamo alla Parola) come fuoco (richiamo alla manifestazione di Dio a Mosรจ nel roveto ardente), ricevono il nuovo soffio divino, e tornano a parlare nella lingua di Dio, che รจ compresa dagli altri uomini che, pur parlando i dialetti divisi degli uomini, sono aperti ad udire la Parola. Gli apostoli cosรฌ pronti per portare lโannuncio a tutte le genti, inaugurando la missione della Chiesa, nuovo Israele.
Introduzione
Riprendiamo il nostro itinerario con gli Atti degli apostoli. La volta scorsa li abbiamo collegati con il Vangelo di Luca e abbiamo sottolineato il ruolo dello Spirito Santo che รจ importante in tutta lโopera di Luca. Questa volta vogliamo parlare della Pentecoste, aprendo spiragli ulteriori rispetto alla semplice constatazione di un fenomeno paranormale, per capire che significato ha e se รจ una rilettura giร preparata nellโAntico Testamento.
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Su chi scende lo Spirito?
Il racconto di Pentecoste puรฒ essere capito solo se รจ collegato con il brano che segue, quello in cui Pietro parla.
Chi sono i personaggi su cui discende lo Spirito? Secondo la tradizione solita, che appartiene anche ai misteri gloriosi, sono Maria e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo. Si fa quindi una scelta precisa. Ma vorrei un attimo che voi analizzaste con me brevemente la posta in gioco di chi cโera presente lรฌ. E anche capire se รจ importante che ci siano lรฌ delle persone precise. Al capitolo precedente di fa un elenco di persone: tutti questi erano uniti e concordi nella preghiera, insieme con Maria, alcune donne e i fratelli di lui. Il testo รจ un poโ scazonte in negativo e in positivo. gli apostoli infatti sono 11, e poi accanto a loro ci sono altre persone, quindi non 12 persone in tutto, ma non si sa bene quattro. I fratelli di Gesรน nella tradizione evangelica sono 4, e mettendoci gli altri dovremmo essere intorno alle 20 persone.
Pietro si alzรฒ in mezzo ai fratelli. Sono certamente gli 11, perchรฉ si decide come sostituire Giuda Iscariota. Ma poi dice che il numero delle persone radunate erano 120. Allora vuol dire che cโerano 100 donne (alcuneโฆ). Ma riflettiamo sul significato dei numeri: 120 = 10 per 20 รจ lโetร di Mosรจ che dice le dieci parole e le 12 tribรน di Israele. Per eleggere il 12ยฐ รจ importante che ci siano 120 persone, quindi che ci fossero o no 120 รจ significativo usare questo numero. Allora in totale quanti sono? Nel capitolo 2ยฐ dopo lโelezione di Mattia si dice che si trovavano โtuttiโ nello stesso luogo. Tutti quanti? Ed รจ cosรฌ importante capirlo? Lo รจ, perchรฉ ne va dellโinterpretazione globale della prospettiva dellโevento di Pentecoste.
Il giorno di Pentecoste: il dono della Parola sul Sinai
Ma lasciamo in sospeso questo interrogativo e parliamo dellโimportanza di questo evento. Nella nuova versione Cei il testo รจ cambiato. Nella precedente versione cโรจ un errore, perchรฉ chi lโha tradotto conosceva il greco ma non abbastanza la tradizione ebraica: si stava compiendo il 50ยฐ giorno, cโรจ tutta la tensione del 49ยฐ giorno. Perchรฉ siamo allโora terza, cioรจ le nove del mattino. Quindi non รจ vero che il giorno stava per finire, invece โsi stava compiendoโ la Pentecoste, il 50ยฐ giorno che รจ il โpiccolo giubileoโ. La distensione della temporalitร in Israele ha come punto minimo il giorno e come massimo il 50ยฐ anno, dove lโanno singolo ha molta meno importanza che per noi. La tensione รจ ogni anno tra Pasqua e Pentecoste, come microtensione della temporalitร fondata sul settenario. Passione morte e risurrezione sotto Pasqua, con la solennitร successiva che รจ Pentecoste. Si fa quindi questa scelta collegata alla prima โ di Pasqua โ di porre nella festa ebraica di Pentecoste lโevento che dร la nascita della Chiesa, la ripresa, in sostanza, del movimento di discepolato inaugurato da Gesรน, che riprende piรน forte di prima. Per sottolineare questi eventi nella loro importanza, si colloca tutto nel calendario liturgico, con festa importante che รจ la Pentecoste. Mi vado convincendo sempre piรน che il calendario sacro dei sabati abbia peso notevolissimo non solo nellโAntico Testamento ma anche nel Nuovo Testamento. A prima vista sembra di no, ma se pensate che la storia di Gesรน ha lโevento piรน importante del racconto evangelico nella festa di Pasqua, che dice la novitร del messaggio di Cristo, non รจ casuale. Doveva capitare a Pasqua, e non era lo stesso farlo accadere a Natale, e se non fosse capitato a Pasqua occorreva farcelo capitare comunque. Tutti i 4 Vangeli concordano in questo, salvo la differenza di un giorno della morte in Gv rispetto ai sinottici. Anche nella nostra liturgia tutto รจ impostato a partire dalla Pasqua.
Luca utilizza la logica forte dellโanno liturgico per comporre la logica che esiste tra Pasqua e Pentecoste. ร lโunico degli evangelisti a parlare del dono dello Spirito in questo modo, mentre gli altri elaborano il discorso dello Spirito Santo in altri termini. Noi abbiamo acquisito Luca nello strutturare il nostro anno liturgico, se avessimo assunto Gv sarebbe stato diverso. Guardiamo alla logica della Pasqua nellโebraismo. La prima Pasqua che dร origine alla nuova storia qual รจ? In Lc emerge nella prima Pasqua di Gesรน adolescente, una Pasqua che ha in sรฉ tutti i segni della Pasqua ultima della sua vita. Mi chiedo poi dove ho la fondazione della Pasqua nella tradizione ebraica. ร facile: in Es 12, capitolo che rompe la coerenza narrativa del libro e serve ad istituzionalizzare la Pasqua, in relazione alla notte del passaggio. Da quella Pasqua nasceranno tutte le altre, perchรฉ รจ uscendo dallโEgitto che gli Israeliti potranno salire al Sinai e ricevere le tavole della legge, la Torah. In Es 19, quando il narratore prepara la teofania di Israele sul Sinai perchรฉ Mosรจ possa ricevere la Legge e la configurazione del tempo sacro, siamo al 3ยฐ mese dallโuscita degli Israeliti dal paese di Egitto. ร il terzo mese dal 15 di Nisan, in Shiuan, e nel calendario dei sabati, se conti 50 giorni dal 15 del primo mese arrivi a questo giorno, che corrisponde alla Pentecoste. La Pentecoste รจ infatti il giorno tradizionale della nuova alleanza con il dono della Torah. Sono le prime due feste tenute insieme dalla citazione del sabato in Es 16, in cui si parla del sabato in relazione al cammino nel deserto a proposito dei viveri e del cibo, con il divieto di raccogliere la manna in giorno di sabato. Il sabato รจ fondativo del tempo sacro, con la Pasqua e poi questo 50ยฐ giorno, che emerge meno evidente, ma rappresenta il 7 per 7 ed รจ il momento del ricevimento del piรน grande dono, la Parola di Adonai, consegnato al popolo attraverso la mediazione di Mosรจ.
Babele e la divisione delle lingue
Ma devo dirvi unโaltra cosa fondamentale per collocare bene questo evento. Abbiamo parlato di nuova liberazione, con Gesรน nuovo agnello pasquale, e del dono della Legge che corrisponde al nuovo dono dello Spirito. Ma dobbiamo aggiungere un altro aspetto. Ricorderete la questione di comprendere altre lingue che non sono le tue dovute alla discesa dello Spirito. E cโรจ un testo in antitipologia, in Gn 16, quello della torre di Babele. Si racconta in esso come originariamente tutta la terra aveva unโunica lingua e uniche parole. Come cโรจ lโAdam che รจ lโunico creato e da cui discende unโunica specie, e da cui si creano certo tanti ceppi e popoli, ma la lingua si pensa che รจ una sola. Come spiegare la molteplicitร di codici linguistici che fenomenologicamente notiamo? La logica รจ quella della riduzione ad unum. La lingua era una sola. Cโera la cittร di Babel, che significa la porta del Dio, che altro non era che Babilonia, qui collocata fin dallโinizio della storia come forma di giudizio divino contro la cittร devastatrice che distrusse Gerusalemme, lโanti- Gerusalemme, e quindi lรฌ bisogna collocare la confusione delle lingue per azione di Dio, perchรฉ รจ lรฌ che lโuomo vuole costruire una torre che arriva al tetto del cielo, per rubare il cielo a Dio. Probabilmente si trattava dello ziggurat. A Babilonia devastatrice colloco il momento diabolico della frattura tra tutte quante le popolazioni. ร la cittร contro Gerusalemme, e occorrerร prospettare profeticamente la salita di tutte le genti a Gerusalemme, dove ricostituiranno unโumanitร riunita, come in Is 2, testo che fa da pendant alla visione di divisione di Babele, come anche Mic 4: alla fine della storia il monte Sion salirร sopra tutti gli altri monti, e ad esso affluiranno tutte le genti: venite, saliamo al monte del Signore, perchรฉ ci indichi le sue vie, perchรฉ da Sion uscirร la legge, da Gerusalemme la parola del Signore. E la legge รจ data a Pentecoste in Es, e il Sion sappiamo che รจ un monte in movimento, il luogo da cui esce la legge del Signore, e si muove a seconda dei casi, a seconda di dove Dio parla, e quindi nel giorno di Pentecoste coincide con il Sinai. ร solo il cristianesimo del III e IV secolo che si preoccupa di fissare i luoghi dei monti, non lโebraismo, per cui il monte del Signore si sposta dove Dio si muove. Qui รจ situato a Gerusalemme. Forgeranno le loro spade in vomeriโฆ: gli strumenti di separazione e rottura (vedi Babele) diventano strumenti per lavorare insieme per la prosperitร . Casa di Gerusalemme vieni, camminiamo nella luce del Signore. Ci dร lโidea della luce. Il giorno di Pentecoste ha quindi a che fare con Sion, Babilonia e il Sinai, da cui esce la Parola del Signore.
Il racconto di Pentecoste nel contesto delle Scritture
Ora siamo pronti per leggere questo testo, e lo allontaniamo dalla consueta lettura realistica, per invece guardarlo nella sua valenza midrashica che รจ quella tipica dellโisraelita. Cerchiamo di leggere facendoci influenzare da queste suggestioni. Siamo al compimento di pentecoste, cioรจ che ciรฒ che compete alla finalizzazione, e siamo nel 50ยฐ, che รจ lโuno di fronte al sette per sette, che dice la completezza. I giubilei erano sempre di 49 anni, tranne lโultimo che era al 50ยฐ anno. Nel libro dei giubilei si dice che รจ il 50ยฐ anno quello dellโentrata nella terra santa, con la solita logica binaria dellโuno di fronte ai molti. Il rapporto che riusciamo a svolgere tra i tutti e i molti, nella logica vetero e neotestamentaria. Nella consacrazione si dice โper voi e per tuttiโ o โper voi e per moltiโ? Si รจ proposto di modificare la formula e dire โper moltiโ, suscitando una discussione mediatica sul fatto che la salvezza quindi sia non per tuttiโฆ Pantes non รจ detto, ma polloi, e allora i molti si contrappongono allโuno, โper voi e per moltiโ significa che non รจ versato per sรฉ stesso, se fosse per tutti includerebbe anche chi lo versa. ร una teoria che ha che fare con il modo di pensare e di esprimersi di Israele: non dicono Israele e โtuttiโ gli altri, ma i โmoltiโ. Siamo quindi di fronte a un evento escatologico, ultimo, il compimento della Pasqua. In quel giorno escatologico, dice Isโฆ Siamo siccome รจ Pentecoste, nel giorno del giorno della Legge e sul Sinai. Vento gagliardo, e rombo. Sul Sinai si trovano eventi di teofania analoghi a questo, che manifestano il portentoso di Dio. Qui non siamo su un monte, ma in una cittร e allโinterno di una casa. Poi vedono le lingue di fuoco che si posavano su di loro. Si usa lโimmagine del fuoco quando brucia che suggerisce lโimmagine delle lingue, anche multiforcute, e poi cโรจ termine anatomico della lingua che rimanda allโimmagine del fuoco, ma qui si parla di lingue divise: lingue come di fuoco che si dividevano e si posavano. Lingue divise, come di fuoco, che si posavano su ciascuno di loro. ร cosรฌ, ognuno una lingua sulla sua testa, come nelle raffigurazioni pittoriche? Lingue divise โcomeโ di fuocoโฆ Allora si tratta di fiamme o di lingue? Glossa dice la lingua come elemento anatomico, ma anche come linguaggio, perchรฉ la lingua serve per articolare le parole, il codice linguistico. Ci sono quindi giร tre significati espliciti che ruotano intorno allโidea di lingue: lingue divise come fuoco, che si posano su di loro. Cominciamo a cogliere il fatto che si posano su di loro: vengono dallโalto, e quindi da Dio scendono sulla comunitร . Su questoโฆ โci pioveโ! nel senso che scende senzโaltro dallโalto. โCome di fuocoโ o โcome fuocoโ? Se dico come di fuoco intendo che sono fuoco, e do piรน importanza al fuoco che รจ alla forma di lingue, se dico lingue come fuoco riempio di senso la lingua. Ritengo che sia meglio la seconda strada, anche se mette in crisi tutta lโiconografia, che rappresenta lingue distinte come fuoco che scendono su di loro. La questione di โcome fuocoโ deve essere reperito in Antico Testamento. E mi viene in mente come punto piรน significativo Es 3. Che รจ testo che ha senso richiamare perchรฉ siamo nel contesto del dono della Legge. Mosรจ arriva allโOreb, che poi รจ il Sinai, la prima volta in cui giunge al monte della rivelazione, in cui tornerร a Pentecoste. Lโangelo del Signore gli apparve in fiamma di fuoco del roveto. Fuoco, con tutte le sue lingue, ma il roveto non si consumava. Dio lo chiamรฒ dal roveto: Mosรจ, Mosรจโฆ Togliti i sandali dai piediโฆ, lui si avvicina e cโรจ una voce che emerge da in mezzo al fuoco, il Signore gli parla ed รจ la vocazione di Mosรจ. Che รจ quella di portare le 12 tribรน, del popolo, che viene ricreato con lโEsodo, lโIsraele completo, via dalla schiavitรน, grazie a queste parole che il Signore gli ha rivolto. Dio gli si rivela esattamente dal fuoco, dal roveto che brucia. Allora se vale questa interpretazione, si posarono su di loro lingue distinte come fuoco, che portano in loro la competenza della parola di Dio, e come lร abbiamo ascoltato Dio che si รจ rivolta a Mosรจ per portare fuori lโunico popolo di Israele, fuori dalla schiavitรน, allora nel contesto degli At, se scendono queste lingue (quindi non dei fuocherelli), non abbiamo come nellโ Esodo un fuoco da cui esce la Parola, ma lingue associate al fuoco. Apparvero loro queste lingue divise come fuoco โ cioรจ come Parola, di fatto โ e si posarono su di loro, e loro furono pieni di Spirito santo, cioรจ di โvento separatoโ. Lo pneuma infatti, tradotto con โspiritoโ comโรจ tipico rimanda ai valori spirituali, allโalcool e allโuomo di spirito, ma in realtร in greco ad aria e vento, elementi tipici di teofania, come sullโOreb. Pneuma รจ lโaria che consente al fuoco la combustione. ร un vento โseparatoโ, non qualsiasi, รจ quello che esce dalla bocca di Dio, quello che Dio soffia nelle narici dellโAdam, ed รจ un soffio separato da quello di tutte le altre creature viventi, degli animali. ร un soffio di vita che รจ aria e vento, kadosh, agion, separato, distinto da tutti gli altri venti. Allora, ripieni di quello spirito, sono come nuove creature, con questo soffio che รจ la Parola di Dio, e allora hanno ricevuto unโinvestitura come profeti. Infatti, poi cosa fanno?
Cominciarono a parlare con altre lingue, come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. E te lo fa capire con le lingue divise di prima. La Babilonia รจ il contrarioโฆ Ma allora ognuno si prende una lingua diversa, o tutti parlano tutte le lingue? Apparvero loro lingue divise come fuoco che si posizionavano su ciascuno di loro. Tutte. Allora ognuno ha il dono delle lingue. Tutta la parola di Dio scende su di loro, e ognuno diventa profeta in tutto e per tutto. Viene ricostituita lโunitarietร delle tante lingue, al contrario di Babilonia; viene ricostituita la pluralitร alla luce dellโunitร . Quindi non si mettono dโaccordo per parlare ciascuno una lingua diversa fra le tante (uno il parto, lโaltro lโarabo ecc.), ma stanno parlando la lingua di Dio, quella che lโuomo parlava prima di Babele. E stanno lรฌ giudei osservanti di ogni nazione, con tante lingue diverse come a Babilonia, e li sentivano parlare ciascuno nel proprio โdialettoโ, parola che contiene una sfumatura diversa rispetto a lingua. Da una parte abbiamo loro che parlano la lingua di Dio, e loro che ciascuno nel suo dialetto la capiscono. Loro parlano la lingua di Dio, e chi proviene da idiomi differenti capisce. Le lingue hanno a che fare con lโemissione della parola, i dialetti con la capacitร di comprensione. La glossolalia di cui parla Paolo in Cor รจ diversa, ma รจ un fenomeno simile, che dice anchโesso lโandare oltre la pluralitร delle lingue. Tutti si stupiscono per sentire annunziare le cose nelle โnostre lingueโ, detto con il termine glossai, mentre prima si usava dialectoi: quando emergono le grandezze di Dio si usa glossai, termine curioso, prima riferito agli emittenti, e ora ai riceventi, dopo che hanno ricevuto lโannuncio delle grandezze di Dio. Tutti erano perplessi e si chiedevano lโun lโaltro cosa fosse o se non fossero ubriachi di mosto. Allora hanno cominciato a parlare tra loro, sta funzionando. E si capisce subito che emerge divisione tra accettazione e opposizione: รจ un giorno ultimo, anche di giudizio. Lโessere ubriaco di mosto ha fatto pensare a illuminazioni profetiche da Antico Testamento, che portavano ad estasi non facili da decifrare: li vediamo fuori di testa, con modo di fare e dire incomprensibile da parte di alcuni e comprensibile da parte di altri, che capiscono che stanno annunciando le parole di Dio, mentre gli altri, con il cuore indurito, non comprendono.
Il discorso di Pietro
Da questi ultimi parte lโintervento di Pietro, che ci aiuteranno anche a capire che sono i destinatari di questo dono dello Spirito. Pietro si alza in piedi rispetto agli altri 11 (e non cita altriโฆ): uomini tutti e di Gerusalemmeโฆ Questi uomini non sono ubriachi. Chi sono โquesti uominiโ? Seguendo la narrazione, si capisce che in 12 sono in piedi e Pietro parla per tutti, interpretando il soggetto dei 12, con il meccanismo dellโuno di fronte agli 11. ร abbastanza chiaro che sono loro, รจ molto molto probabile, parla degli 11 e se parla va da sรฉ che non รจ brillo. E parla di ciรฒ che dice il profeta Gioele. Siamo appunto in un contesto escatologico, di fine dei tempi. Io effonderรฒ il mio spirito su ogni personaโฆ Il testo dove dice che il suo Spirito si effonderร ampiamente e profeteranno; sangue, e nuvole di fumo, segni degli ultimi tempi, prima dello Yom Adonai, il giorno del Signore. Quindi qui cโรจ lโannuncio profetico, che va a caratterizzare la possibilitร di rivolgere a tutti lโannuncio profetico, perchรฉ sono capaci tutti di capire questโunica parola, di esserne destinatari. E Pietro narra la sintesi di quanto accaduto, con lโuccisione di Gesรน e la sua resurrezione, con citazione di scrittura di Davide, nel salmo: il Signore sta alla mia destra perchรฉ io non vacilliโฆ, non abbandonerai la mia anima negli inferi, non dimenticherai il tuo santo nel regno dei morti: รจ la speranza della risurrezione che viene fuori. Ma Davide รจ morto ed รจ stato sepolto ed รจ ancora nel sepolcro. Ma Davide aveva detto queste parole per sรฉ o per il Messia? Ma essendo un profeta (interpretazione profetica delle scrittureโฆ), parlava non di sรฉ ma del Messia. Dio lo ha resuscitato, e noi tutti ne siamo testimoni: sono gli 11+1. Infatti, Giuda รจ stato scelto come compagno di Gesรน fin dagli inizi e testimone della risurrezione, e per Luca i 12 sono il simbolo del popolo di Israele. Disse il Signore al mio Signore, siedi alla mia destra (salmo 120): sappia tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Messia quel Gesรน che avete crocifisso. Annuncio forte, rivolto agli abitanti di Gerusalemme e a tutti gli altri che vengono da fuori, cioรจ tutto Israele riunito, le 12 tribรน. Per ricevere lโannuncio che il nuovo tempo di Israele รจ iniziato.
Su chi scende lo Spirito Santo?
Allora torniamo alla domanda iniziale: su chi scende lo Spirito Santo? Sui 12 e non su Maria, e sulle altre donne. E allora? La madonna viene tagliato fuori? No, Maria lโaveva giร ricevuta, al momento dello Spirito Santo, lei riceve per antonomasia lโiniezione piรน potente dello Spirito Santo, perchรฉ ha partorito Gesรน! Lei meditava la parola di Dio tutti i giorni e la custodiva nel suo cuore.
Lei รจ giร abilitata con il dono dello Spirito. Sono i 12 che ne hanno bisogno. Loro che sono il popolo di Israele, lโistituzione della Chiesa che qui nasce, come testimonianza degli apostoli, che si danno da fare perchรฉ la Parola si diffonda. Ora di Maria non si dice piรน niente, ed รจ per abilitare questi apostoli a iniziare questa storia.
Dibattito
Domanda: e le donne?
Don Silvio: non รจ un problema di sesso. Nelle 12 tribรน ci sono anche le donne. Quando dici Chiesa, รจ femminile, ma non รจ fatta solo di donne. Non รจ che le donne sono escluse dal dono dello Spirito Santo. Sono i 12 ma non sono 12 persone precise, ma il 12 mi rimanda al nuovo Israele, la Chiesa, ma in seconda battuta, perchรฉ i personaggi del testo sono questi, ed รจ bene che sia cosรฌ, perchรฉ sennรฒ la logica narrativa salta, funziona meno, perchรฉ allora Maria riceverebbe due volte lo Spirito (allora la prima volta quando Gesรน si incarna in lei non era la volta buona?) e non accade mai che uno riceva lo Spirito piรน di una volta.
ยซPrendi e leggi!ยป. La Bibbia nel cuore della cultura occidentale โ โLaboratorio esegeticoโ SERIE QUINTA โ ANNO 2007/2008
โINTRODUZIONE ALLโANTICO TESTAMENTOโ.
IL LIBRO DEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI E LA STORIA DELLA CHIESA PRIMITIVA

