โUn vecchio svergognato che si tingeva anche i capelliโ, cosรฌ lo storico Giuseppe Flavio dipinge impietosamente Erode il Grande (Guerra giudaica I, 24,7), aggiungendo che il figlio del re โAntipatro si era lamentato con la madre dicendole che ormai lui aveva i capelli bianchi, mentre il padre ringiovaniva ogni giorno di piรนโ. Ma al ringiovanimento estetico faceva da contraltare lโavanzare devastante della senilitร , per cui, lo storico non esita a definire Erode โcompletamente rimbecillito dalla vecchiaiaโ (Guerra I, 30,3).
Questo testo รจ una dimostrazione, tra le tanti possibili, che da sempre i detentori del potere, uomini e donne, hanno cercato di ritardare i segni della vecchiaia, usando tutti gli artifizi possibili, con creme, tinture, belletti, (e ora con interventi chirurgici) che a volte hanno lโunico effetto di far apparire la persona piรน vecchia di quel che realmente รจ. Quando si tenta di camuffare fino allโultimo i dignitosi segni dellโetร trascorsa, che sono una sorta di mappa dellโesistenza dellโindividuo, lโunico risultato che si ottiene รจ quello di apparire una maschera tanto levigata quanto grottesca e patetica.
Eppure il trascorrere del tempo puรฒ essere positivo e arricchente, perchรฉ allโinevitabile e inesorabile decadimento esteriore puรฒ corrispondere unโinarrestabile crescita interiore, come ben scrive Paolo: โPer questo non ci scoraggiamo, ma anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giornoโ (2 Cor 4,16). Per indicare lโinvecchiamento, Paolo usa un termine forse brutale e poco delicato, ma molto eloquente, e adopera proprio il verbo โdisfare, corrompereโ. ร questo il destino de โlโuomo esterioreโ, la dimensione visibile della persona, la sua fisicitร . La crescita corporale dellโindividuo รจ infatti destinata a raggiungere un suo apice, dopo di che lo sviluppo fisico si arresta e inizia a deteriorarsi, fino al giorno della sua inevitabile fine. Ma lโuomo โinterioreโ, termine con il quale Paolo indica la realtร profonda, intima dellโindividuo, quella che รจ destinata a rimanere, la dimensione che, assicura Gesรน, รจ chiamata a vivere per sempre (Gv 6,51.58), questo si rinnova di giorno in giorno, in una crescita interiore, spirituale, che esclude fasi di arresto, ma prosegue verso un compimento che non conoscerร fine, perchรฉ il Creatore non assorbe la sua creatura, ma si fonde con essa e le comunica le sue energie e la dilata allโinfinito, consentendo allโindividuo di โrinnovarsi per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creatoโ (Col 3,10).
Pertanto, se lโetร rende sempre piรน visibile il decadimento fisico, รจ anche vero che questa puรฒ far emergere aspetti che in gioventรน giร cโerano, ma erano come bloccati dallโansia di competizione, dal desiderio di realizzarsi, dallโimmaturitร e, perchรฉ no, anche dalla presunzione di sentirsi immortali. Infatti, se esteriormente si invecchia, interiormente si puรฒ ringiovanire โdi giorno in giornoโ perchรฉ si liberano energie che non avevano avuto ancora la possibilitร di affiorare e determinare e incidere nel comportamento della persona. Per questo lโavanzare degli anni puรฒ rendere la persona piรน bella perchรฉ sarร diventata piรน buona. Non si tratta di estetica, ma di una crescente qualitร dโamore che il tempo ha saputo far fiorire, smussando gli spigoli e limando le durezze di comportamento e di giudizio.
Nel corso degli anni affiora sempre piรน quel che cโรจ giร nellโindividuo, ma che ha avuto bisogno di tempo per maturare, ecco perchรฉ con lโavanzare della etร si diventa meno impulsivi e piรน riflessivi, meno rigidi e piรน benevoli, meno severi e piรน comprensivi, in una parola si diventa misericordiosi e compassionevoli, qualitร essenziali della vita divina. Quando ciรฒ avviene, il trascorrere degli anni non comporterร la sterilitร ma porterร una nuova feconda linfa vitale che fa fiorire la vita, per questo โnella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosiโ (Sal 92,15), come per โSara che concepรฌ e partorรฌ ad Abramo un figlio nella vecchiaiaโ (Gen 21,2.7), e per Elisabetta che โnella sua vecchiaia ha concepito anchโessa un figlioโ (Lc 1,36).
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Affinchรฉ la fioritura della propria vita non si esaurisca con gli anni e la vecchiaia non sia arida, occorre perรฒ coltivare e alimentare continuamente la curiositร per il nuovo, per quel che viene, senza chiudersi al pulsare della vita (โFiglio, fin dalla giovinezza ricerca lโistruzione e fino alla vecchiaia troverai la sapienzaโ, Sir 6,18). Se si vive cosรฌ, la vecchiaia non รจ piรน subita come una sottrazione di quel che si perde, ma sarร arricchita per lโaddizione di quel che si accoglie fin dalla giovinezza e non improvvisato alla fine, come ammonisce la Scrittura: โSe non hai raccolto in gioventรน, che cosa vuoi trovare nella vecchiaia?โ (Sir 25,3).
Quando questo avviene, le impronte dellโetร non sono piรน segno di debolezza ma di forza, e anche i capelli bianchi possono diventare segno visibile della vita divina, al punto che lโautore dellโApocalisse non esita a presentare il Signore come un uomo i cui โcapelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neveโ (Ap 1,14). Mentre il decrepito Erode si tingeva i capelli bianchi per sembrare ancora giovane e prestante, per poter continuare a esercitare il suo dominio, lโamore generoso che ha portato il Cristo a dare la sua vita non nasconde ma mostra la canizie come una corona divina (Dn 7,9).
FONTE: IL LIBRAIO
