Commento al Vangelo del 14 novembre 2017 – Monastero di Bose

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Farsi servi. Nientโ€™altro che servi. Semplicemente servi. Servi e basta. Questo รจ lโ€™invito dellโ€™evangelo di Gesรน Cristo, che per primo si รจ fatto liberamente servo e schiavo, fino alla morte in croce, per amore. Nientโ€™altro che per amore. Semplicemente per amore. Per amore e basta.

Lโ€™evangelista Luca con delle domande retoriche che ci interpellano direttamente, ci offre lโ€™icona del servo/schiavo che sembra avere solo dei doveri nei confronti del padrone. La parabola, eco della situazione sociale ai tempi di Gesรน, รจ cruda e non vuole offrirci un ritratto di Dio ma ci dร  uno squarcio di luce sulla modalitร  del nostro stare al mondo, come servi gli uni degli altri, evitando i bagliori effimeri del riconoscimento, delle rivendicazioni, delle pretese, delle logiche diaboliche del do ut des. Dio non รจ un padrone dispotico e schiavista, spietato e tirannico, ma un padre compassionevole e misericordioso, come Gesรน ci ha raccontato con la sua vita e le sue parole. E noi siamo fratelli e sorelle che nel servizio reciproco trovano la loro linfa vitale e creativa.

Il servo della nostra parabola opera azioni concrete e quotidiane, essenziali alla vita: arare un campo perchรฉ si possa seminare e produrre cibo, pascolare il gregge, far da mangiare e servire a tavola perchรฉ lโ€™altro possa ricevere sostentamento e forza. Arare, pascolare, far da mangiare: รจ in queste azioni primordiali, che hanno scandito la storia dellโ€™umanitร , azioni semplici ma mai scontate, che si rivela la sapiente arte del servizio. Un servizio puntuale, che costa fatica e si nutre di nascondimento, pazienza, costanza, che sa attendere il momento opportuno, un servizio che non aspira allโ€™applauso, agli onori o al successo, che non rivendica alcunchรฉ, un servizio che si dona e basta. รˆ un servizio senza utile, senza guadagno, disinteressato, gratuito, che trova sapore e gusto nel dare senza ottenere contraccambio. รˆ un servizio generato da un cuore libero di amare. รˆ il servizio non di chi, con lโ€™autostima sotto i piedi, piange e scrive lamentazioni nel suo cuore presuntuoso, ma di chi con umiltร  e audacia e per di piรน nel silenzio e senza clamore, rinnova il mondo, a partire dalle piccole cose quotidiane.

Scrive Ernesto Balducci:

โ€œโ€™Dopo che avrete fatto tutto dite: siamo servi inutiliโ€™. Guai a chi lo dice prima! Molti alimentano lโ€™umiltร  esortando anche in nome di Dio a essere umili, a non pretendere di cambiare il mondo, ma se diciamo che siamo inutili prima di aver fatto siamo nel peccato. Dopo aver fatto tutto quello che dovevamo fare, diciamo: siamo servi inutili, ma siamo anche convinti che quello che abbiamo fatto entra, con una sotterranea corrente benefica, nel corso delle vicende e forse fiorirร  domani โ€ฆ Non รจ detto che il panorama che abbiamo sotto gli occhi sia solo desolazione e oppressione, ci sono cose stupende che fioriscono, anche con una fioritura labile, da proteggere con le mani tanto รจ sottoposta alle intemperie quotidiane. Ma qualcosa di primaverile nasce e se andate a cercare la radice troverete che essa va a finire nel cuore di qualche profeta del passato, morto senza aver visto nulla. Noi dobbiamo vivere questa fedeltร  come se tutto dipendesse da noi, ma rassegnati alla nostra inutilitร . Questa combinazione degli opposti, lโ€™accettazione dellโ€™essere inutili e la perseveranza nel restare fedeli al cambiamento del mondo, รจ una conciliazione fondamentale per la nostra vita moraleโ€.

fratel Giandomenico della comunitร  monastica di Bose

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Lc 17, 7-10
Dal Vangelo secondoย  Luca

In quel tempo, Gesรน disse:
ยซChi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirร , quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirร  piuttosto: “Prepara da mangiare, strรฌngiti le vesti ai fianchi e sรฉrvimi, finchรฉ avrรฒ mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrร  forse gratitudine verso quel servo, perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti?
Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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