Commento al Vangelo del 31 ottobre 2017 – Monastero di Bose

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Che cosโ€™รจ il regno di Dio? รˆ il grido: โ€œDio regna!โ€, il grido di gioia e stupore che troviamo in diversi salmi. รˆ la Signoria di Dio sulla storia, sullโ€™attivitร  umana, sul nostro pensare e sul nostro parlare. รˆ la legge del Signore vissuta dal credente.

Ci possiamo chiedere a cosa serva una legge. Cโ€™รจ uno scopo molto semplice della legge, delle leggi degli uomini: quella di difendere il gruppo sociale, soprattutto i piรน deboli del gruppo, dal singolo, dalle pulsioni del singolo. La legge serve a difendere gli altri da me stesso.

Perรฒ questa รจ una funzione minimale della legge. Perchรฉ al limite per difendere gli altri da me stesso basterebbe che essa stabilisse la mia morte: immediatamente tutto il mio vivere sarebbe un silenzio, un silenzio che neppure disturba gli altri.

Platone ci ricorda le ultime parole che il suo maestro, Socrate, rivolge a Critone: โ€œDobbiamo un gallo ad Asclepio. Pagate questo debito e non dimenticateveneโ€. Asclepio, il dio della medicina, aveva infatti fornito un farmaco che avrebbe favorito la salute di Atene e dei suoi cittadini: la cicuta che Socrate aveva appena assunto. Atene e i suoi cittadini si stavano liberando di un malessere grazie al farmaco di Asclepio, e il dio doveva essere ringraziato. Che questo debito lo paghi proprio lโ€™individuo di cui la cittร  si sta liberando mostra la grandezza di Socrate, e il suo grande senso civico. E, forse, anche il suo grande, e tragico, humour.

Ho anche sentito dire che il proiettile che uccide il condannato a morte nella Repubblica popolare di Cina รจ pagato dalla famiglia del reo. Il figlio deve baciare la mano che lo percuote, altrimenti la societร  dei padri non si regge.

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Tutto questo, forse, รจ necessario per la vita degli uomini. Perรฒ il vangelo ci ricorda che questa รจ la legge degli uomini, la legge che difende il gruppo dalla persona. Ma questa legge non esaudisce il desiderio di Dio.

Il grido: โ€œDio regna!โ€ per Gesรน รจ lโ€™affermazione del principio di vita della persona, della storia, del gruppo sociale. รˆ il piccolo seme che fa il giardino: perchรฉ il giardino senza alberi รจ un posto molto quieto, ma รจ un deserto, come una societร  senza individui, o un monastero senza monaci. Il deserto non รจ un giardino.

Il regno di Dio รจ il lievito che fa crescere la pasta, che altrimenti resta qualcosa di meno appetibile e senza forma.

Il regno dei cieli รจ il principio di crescita, che implica molta pazienza, ma che รจ lโ€™unico che garantisce la vita. Il regno dei cieli รจ il principio di autoritร  nel senso piรน profondo, โ€œauctoritasโ€ da โ€œaugereโ€, โ€œfar crescereโ€. Non una semplice legge che contiene, governa, limita la vita, ma il santo seme che contiene lโ€™albero che contiene gli uccelli del cielo; il santo lievito che fa accrescere lโ€™impasto e lo prepara a diventare cibo per le moltitudini.

Il regno dei cieli non รจ per persone tranquille. Il regno dei cieli richiede passione. Richiede una grande fatica: โ€œQuarens me sedisti lassus, redemisti Crucem passus: tantus labor non sit cassusโ€.

fratel Stefano della comunitร  monastica di Bose

Leggi il brano del Vangelo

Lc 13, 18-21
Dal Vangelo secondoย  Luca

In quel tempo, diceva Gesรน: ยซA che cosa รจ simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? รˆ simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettรฒ nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi ramiยป.
E disse ancora: ยซA che cosa posso paragonare il regno di Dio? รˆ simile al lievito, che una donna prese e mescolรฒ in tre misure di farina, finchรฉ non fu tutta lievitataยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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