
La Chiesa, con la sua teologia che è solo sperimentale, si pone precisamente come il luogo di grazia in cui la logica del “secolo presente” volontariamente si immerge e muore, per risorgere come logica del secolo venturo. Deponi nelle acque della Chiesa una logica – quella che guarda al mondo esclusivamente come a una macchina che si è fatta da sé e si evolve obbedendo alla legge della casualità, e all’uomo come quark che si uniscono per costruire atomi, molecole e cellule e ne indossi un’altra – quella logica che ravvisa nel mondo un gioiello, una creatura in cui vibrano i palpiti segreti di un Amore infinito, e nell’uomo un essere che ha, per archetipo, il Logos stesso di Dio e, per fratelli, i miliardi di volti che popolano la terra. L’Autore attraversa queste due logiche (logiche che lo hanno personalmente attraversato).



