Alle ore 11.25 di oggi, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Partecipanti al Convegno Catechesi e persone con disabilitร : unโattenzione necessaria nella vita quotidiana della Chiesa, promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, in occasione del 25.mo anniversario di promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, che ha luogo presso la Pontificia Universitร Urbaniana a Roma, dal 20 al 22 ottobre 2017.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dellโincontro:
Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle,
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Mi rallegra incontrarvi, soprattutto perchรฉ in questi giorni avete affrontato un tema di grande importanza per la vita della Chiesa nella sua opera di evangelizzazione e formazione cristiana: La catechesi e le persone con disabilitร . Ringrazio S.E. Mons. Fisichella per la sua introduzione, il Dicastero da lui presieduto per il suo servizio e tutti voi per il vostro lavoro in questo campo.
Conosciamo il grande sviluppo che nel corso degli ultimi decenni si รจ avuto nei confronti della disabilitร . La crescita nella consapevolezza della dignitร di ogni persona, soprattutto di quelle piรน deboli, ha portato ad assumere posizioni coraggiose per lโinclusione di quanti vivono con diverse forme di handicap, perchรฉ nessuno si senta straniero in casa propria. Eppure, a livello culturale permangono ancora espressioni che ledono la dignitร di queste persone per il prevalere di una falsa concezione della vita. Una visione spesso narcisistica e utilitaristica porta, purtroppo, non pochi a considerare come marginali le persone con disabilitร , senza cogliere in esse la multiforme ricchezza umana e spirituale. Eโ ancora troppo forte nella mentalitร comune un atteggiamento di rifiuto di questa condizione, come se essa impedisse di essere felici e di realizzare sรฉ stessi. Lo prova la tendenza eugenetica a sopprimere i nascituri che presentano qualche forma di imperfezione. In realtร , tutti conosciamo tante persone che, con le loro fragilitร , anche gravi, hanno trovato, pur con fatica, la strada di una vita buona e ricca di significato. Come dโaltra parte conosciamo persone apparentemente perfette e disperate! Dโaltronde, รจ un pericoloso inganno pensare di essere invulnerabili. Come diceva una ragazza che ho incontrato nel mio recente viaggio in Colombia, la vulnerabilitร appartiene allโessenza dellโuomo.
La risposta รจ lโamore: non quello falso, sdolcinato e pietistico, ma quello vero, concreto e rispettoso. Nella misura in cui si รจ accolti e amati, inclusi nella comunitร e accompagnati a guardare al futuro con fiducia, si sviluppa il vero percorso della vita e si fa esperienza della felicitร duratura. Questo โ lo sappiamo โ vale per tutti, ma le persone piรน fragili ne sono come la prova. La fede รจ una grande compagna di vita quando ci consente di toccare con mano la presenza di un Padre che non lascia mai sole le sue creature, in nessuna condizione della loro vita. La Chiesa non puรฒ essere โafonaโ o โstonataโ nella difesa e promozione delle persone con disabilitร . La sua vicinanza alle famiglie le aiuta a superare la solitudine in cui spesso rischiano di chiudersi per mancanza di attenzione e di sostegno. Questo vale ancora di piรน per la responsabilitร che possiede nella generazione e nella formazione alla vita cristiana. Non possono mancare nella comunitร le parole e soprattutto i gesti per incontrare e accogliere le persone con disabilitร . Specialmente la Liturgia domenicale dovrร saperle includere, perchรฉ lโincontro con il Signore Risorto e con la stessa comunitร possa essere sorgente di speranza e di coraggio nel cammino non facile della vita.
La catechesi, in modo particolare, รจ chiamata a scoprire e sperimentare forme coerenti perchรฉ ogni persona, con i suoi doni, i suoi limiti e le sue disabilitร , anche gravi, possa incontrare nel suo cammino Gesรน e abbandonarsi a Lui con fede. Nessun limite fisico e psichico potrร mai essere un impedimento a questo incontro, perchรฉ il volto di Cristo risplende nellโintimo di ogni persona. Inoltre stiamo attenti, specialmente noi ministri della grazia di Cristo, a non cadere nellโerrore neo-pelagiano di non riconoscere lโesigenza della forza della grazia che viene dai Sacramenti dellโiniziazione cristiana. Impariamo a superare il disagio e la paura che a volte si possono provare nei confronti delle persone con disabilitร . Impariamo a cercare e anche a โinventareโ con intelligenza strumenti adeguati perchรฉ a nessuno manchi il sostegno della grazia. Formiamo โ prima di tutto con lโesempio! โ catechisti sempre piรน capaci di accompagnare queste persone perchรฉ crescano nella fede e diano il loro apporto genuino e originale alla vita della Chiesa. Da ultimo, mi auguro che sempre piรน nella comunitร le persone con disabilitร possano essere loro stesse catechisti, anche con la loro testimonianza, per trasmettere la fede in modo piรน efficace.
Vi ringrazio per il vostro lavoro di questi giorni e per il vostro servizio nella Chiesa. La Madonna vi accompagni. Vi benedico di cuore. E vi chiedo, per favore, di non dimenticarvi di pregare per me.
Grazie!
