Commento al Vangelo del 14 ottobre 2017 – Monastero di Bose

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Il vangelo odierno illumina un tema centrale della vita di Gesรน, e anche della nostra: i rapporti di carne e di sangueโ€ฆ fonte di grandi gioie e di altrettante (se non maggiori) sofferenze.

Rispetto a essi Gesรน ha vissuto lโ€™assoluta esigenza di fare un esodo, non per annullarli (sarebbe impossibile!) ma per prenderne consapevolezza, trascenderli e andare oltre.

Gesรน รจ una persona con un fortissimo fascino: la sua postura, le parole, lo stile, il genio, insomma la sua bellezza interrogano chi lo vede, e al suo passaggio una donna anonima, presa da meraviglia, non riesce a contenere un grido che erompe piรน forte di lei, grido come di ammirazione estatica, di beatitudine: โ€œBeato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!โ€ (Lc 11,27).

รˆ una lettura motivata e giusta, ma riduttiva e regressiva. Gesรน non dice che รจ sbagliata, non la rinnega, ma non รจ sufficiente, รจ preparatoria, e cosรฌ la espande, la amplifica, la porta piรน avanti: โ€œBeati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!โ€ (Lc 11,28). Orienta quella donna, e anche noi, verso il futuro, piรน forte e piรน vero del passato.

Giร  a dodici anni, quando sua madre lo trovรฒ dopo tre giorni al tempio di Gerusalemme, Gesรน le chiese: โ€œPerchรฉ mi cercate?โ€ (Lc 2,49). โ€œChi รจ mia madre e chi sono i miei fratelli?โ€ (Mc 3,33), disse in etร  adulta a chi gli faceva notare che fuori sua madre e i suoi fratelli lo cercavano!

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Non disprezzo, non sottovalutazione, ma necessitร  di riconoscere quel grembo e quel seno come dono e gratuitร , non come possesso e dipendenza, e di superarli con un amore non piรน particolare, ma senza limiti.

Esperienza vitale di Gesรน, ma anche nostra. Se non intraprendiamo il duro cammino della libertร  interiore, libertร  da quello che possono dire e fare di noi, libertร  da ogni campanile e appartenenza, libertร  dallโ€™opinione di noi stessi, restiamo prigionieri del passato, la vita si arena in piccinerie, dominate dalla logica della colpa, del chi รจ per me o contro di me, del regolamento di conti, delle recriminazioni infinite per cose da nulla. No: andiamo al largo!

Lโ€™esperienza della crisi, della perdita, del bisogno, della vecchiaia, puรฒ condurci a capire la grandezza del poco, del piccolo: โ€œLess is more!โ€.

Lโ€™uomo ha lanciato nello spazio sonde uscite ormai dal sistema solare che, procedendo verso lโ€™ignoto a velocitร  vertiginosa, ancora, come volgendosi indietro, ci trasmettono immagini del mondo che si stanno lasciando alle spalle, e la nostra terra appare un puntino quasi impercettibile in un universo immenso: e noi continuiamo a fare grandi battaglie per un graffioโ€ฆ ricevuto magari trentโ€™anni fa!

Il Signore ci esorta a non restare attaccati ai sogni che sono stati fatti su di noi, a ciรฒ che gli altri dicono di noi, bene o male, a ciรฒ che noi pensiamo di noi stessi โ€“ sempre troppo poco, sempre inadeguati โ€“, ci spinge ad avanzare con coraggio, a fidarci delle tracce di lacrime: ci chiedono di salpare, di non chinarci a raccattare le pietre sul terreno e di vedere nellโ€™orizzonte della nostra morte non una fine ma un inizio.

fratel Lino della comunitร  monastica di Bose

Leggi il brano del Vangelo

Lc 11, 27-28
Dal Vangelo secondoย  Luca

In quel tempo, mentre Gesรน parlava, una donna dalla folla alzรฒ la voce e gli disse: ยซBeato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!ยป.
Ma egli disse: ยซBeati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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