โTi rendo lode, Padreโฆโ, cioรจ ti riconosco, ti confesso e ti rendo grazie. Tutta la vita del Cristo trova in questo inno di ringraziamento il suo compendio, e quelle parole risuonano poi sulle labbra dei discepoli di Gesรน, quando sanno riconoscere che tutto ci รจ stato donato e consegnato da quel Padre che โ attraverso il Figlio โ ci apre lโaccesso alla rivelazione e alla conoscenza del suo mistero di benevolenza.
โSe si vuol conoscere un uomo, bisogna cercare Colui verso il quale la sua vita รจ segretamente rivolta, Colui al quale, piรน che a qualsiasi altro, egli parla, anche quando in apparenza si rivolge a noi. Tutto dipende da questโAltro che si รจ scelto. Tutto dipende da Colui al quale si rivolge in silenzio, per ottenere la considerazione del quale ha messo insieme fatti e prove, per amore del quale ha fatto della sua vita quello che รจโ (Ch. Bobin). Il Cristo รจ esattamente questo Figlio, tutto rivolto verso il Padre, dal quale รจ uscito e al quale fa ritorno (cf. Gv 16,28). Allo stesso modo, ritroviamo questa stessa โestroversioneโ in Francesco dโAssisi โ di cui in questo giorno la liturgia fa memoria โ, il giullare di Dio, lโalter Christus, tutto teso a cantare, con la propria esistenza, il Dio delle misericordie: โAltissimu, onnipotente, bon Signore, tue soโ le laude, la gloria e lโhonore et onne benedizione. Ad Te solo, Altissimo, se konfane e nullu homo รจne dignu Te mentovareโ (Laudes creaturarum: Fonti Francescaneย 263).
E oggi la Chiesa ripete questo canto di lode riconoscendo che in san Francesco Dio ha offerto alla sua Chiesa una viva immagine di Cristo (cf. Messale Romano, orazione colletta). Il santo di Assisi รจ uno di quei โpiccoliโ che hanno saputo scorgere, accogliere e vivere il mistero dellโamore: mistero di un amore appassionato e crocifisso, di un amore in ginocchio, di un amore umile nella nuditร della sua spoliazione, di un amore contraddetto e incompreso, perchรฉ non conforme alle logiche del mondano; un amore che sfugge al sapere rassicurante dei sapienti e allโarroganza degli intellettuali. Come diceva Francesco a frate Leone: โSe โl frate minore sapesse tutte le lingue e tutte le scienze e tutte le scritture, sรฌ che sapesse profetare e rivelare, non solamente le cose future, ma eziandio li segreti delle coscienze e delli uomini: iscrivi che non รจ in ciรฒ perfetta letiziaโ (Fioretti, c. VIII: FF 1836).
La pienezza della gioia, invece, รจ affidata alle mani e al cuore di quegli stanchi e oppressi che cercano riposo e sollievo nella mitezza e nellโumiltร di Cristo, portando su di sรฉ il suo giogo dolce e il suo peso leggero. Mitezza e umiltร โ troppo spesso confuse con debolezza e impotenza, e bollate come virtรน dei vinti โ sono in realtร lโevento di una forza dolce e di una dolcezza forte. La mitezza si manifesta nella volontร e nella capacitร di porre un limite alla propria forza, dominandola, governandola, addomesticandola e orientandola verso la vita. Lโumiltร รจ la tensione del cuore di chi cerca di aderire alla realtร , di restare fedele alla terra, di fare la veritร su di sรฉ, posando uno sguardo sincero sui propri doni e sui propri limiti: โSignore, non si esalta il mio cuore nรฉ i miei occhi guardano troppo in alto; non vado cercando cose grandi nรฉ meraviglie piรน alte di meโ (Salย 131,1).
In tal modo, i giorni errabondi e festanti di Francesco hanno raccontato la โpiccolezzaโ di unโesistenza resa conforme alla mitezza di Cristo e cosรฌ resa degna di venir โsommersa nellโabisso della chiaritร divinaโ (Bonaventura, Legenda maior 14,6: FF 1243).
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Fratel Emanuele della comunitร monastica di Bose
Leggi il brano del Vangelo
Mt 11, 25-30
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo Gesรน disse: ยซTi rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, o Padre, perchรฉ cosรฌ hai deciso nella tua benevolenza. Tutto รจ stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti รจ dolce e il mio peso leggeroยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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