Omelia Mattutina di Papa Francesco del 20 marzo 2017 a casa Santa Marta

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PAPA FRANCESCO

MEDITAZIONE MATTUTINA DEL 20 MARZO 2017 NELLA CAPPELLA DELLAย  DOMUS SANCTAE MARTHAE

Giuseppe il sognatore

Nella solennitร  liturgica di san Giuseppe โ€” questโ€™anno posticipata di un giorno per la concomitanza con la terza domenica di Quaresima โ€” Papa Francesco ha celebrato la messa a Santa Marta, lunedรฌ 20 marzo, soffermandosi proprio sulla figura del santo patrono della Chiesa universale. In lui il Pontefice ha indicato il modello di ยซuomo giustoยป, di ยซuomo capace di sognareยป, di ยซcustodireยป e ยซportare avantiยป il ยซsogno di Dioยป sullโ€™uomo. Per questo lo ha proposto come esempio per tutti e in particolar modo per i giovani, ai quali Giuseppe insegna a non perdere mai ยซla capacitร  di sognare, di rischiareยป e di assumersi ยซcompiti difficiliยป.

E tanti sogni per il loro futuro avevano sicuramente le tredici studentesse che proprio un anno fa morirono in un incidente stradale in Catalogna mentre partecipavano al programma di studi Erasmus. Per loro il Pontefice ha voluto espressamente offrire la celebrazione eucaristica, alla quale hanno partecipato anche i familiari delle sette ragazze italiane morte nello schianto del bus.

La meditazione di Francesco ha preso spunto dalla liturgia della parola che parla di ยซdiscendenza, ereditร , paternitร , filiazione, stabilitร ยป: tutte espressioni, ha fatto notare, ยซche sono un promessa ma poi si concentrano in un uomo, in un uomo che non parla, non dice una sola parola, un uomo del quale si dice che era giusto, soltanto. E poi un uomo che noi vediamo che agisce come un uomo obbedienteยป. Giuseppe, appunto.

Un uomo, ha proseguito il Papa, ยซdel quale non sappiamo neppure lโ€™etร ยป e che ยซporta sulle sue spalle tutte queste promesse di discendenza, di ereditร , di paternitร , di filiazione, di stabilitร  del popoloยป. Una grande responsabilitร  che perรฒ, come si legge nel vangelo di Matteo (1, 16.18-21.24), si ritrova tutta concentrata ยซin un sognoยป. Apparentemente, ha detto il Pontefice, tutto ciรฒ sembra ยซtroppo sottileยป, troppo labile. Eppure proprio questo ยซรจ lo stile di Dioยป nel quale Giuseppe si ritrova appieno: lui, un ยซsognatoreยป รจ capace ยซdi accettare questo compito, questo compito gravoso e che ha tanto da dirci a noi in questo tempo di forte senso di orfanezzaยป. Cosรฌ egli accoglie ยซla promessa di Dio e la porta avanti in silenzio con fortezza, la porta avanti perchรฉ quello che Dio vuole sia compiutoยป.

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Ecco quindi delineata ยซla figura di Giuseppe: lโ€™uomo nascosto, lโ€™uomo del silenzio, lโ€™uomo che fa da padre adottivo ; lโ€™uomo che ha la piรน grande autoritร  in quel momento senza farla vedereยป. Un uomo, ha aggiunto il Papa, che potrebbe ยซdirci tante coseยป, eppure ยซnon parlaยป, che potrebbe ยซcomandareยป, giacchรฉ comanda sul Figlio di Dio, eppure ยซobbedisceยป. A lui, al suo cuore, Dio confida ยซcose deboliยป: infatti ยซuna promessa รจ deboleยป, cosรฌ come รจ debole ยซun bambinoยป, ma anche ยซuna ragazza della quale lui ha avuto un sospettoยป. Debolezze che poi continuano anche negli eventi successivi: ยซpensiamo alla nascita del bambino, alla fuga in Egitto…ยป.

ยซTutte queste debolezzeยป, ha spiegato il Pontefice, Giuseppe ยซle prende in mano, le prende nel cuore e le porta avanti come si portano avanti le debolezze, con tenerezza, con tanta tenerezza, con la tenerezza con la quale si prende in braccio un bambinoยป. La liturgia, perciรฒ, offre lโ€™esempio dellโ€™ยซuomo che non parla ma obbedisce, lโ€™uomo della tenerezza, lโ€™uomo capace di portare avanti le promesse perchรฉ divengano salde, sicure; lโ€™uomo che garantisce la stabilitร  del regno di Dio, la paternitร  di Dio, la nostra filiazione come figlio di Dioยป. Ecco perchรฉ, ha rivelato il Papa, ยซGiuseppe mi piace pensarlo come il custode delle debolezzeยป, anche ยซdelle nostre debolezzeยป. Infatti egli ยซรจ capace di far nascere tante cose belle dalle nostre debolezze, dai nostri peccatiยป. Egli ยซรจ custode delle debolezze perchรฉ divengano salde nella fedeยป.

Un compito fondamentale che Giuseppe ยซha ricevuto in sognoยป, perchรฉ lui era ยซun uomo capace di sognareยป. Quindi egli non solo ยซรจ custode delle nostre debolezze, ma anche possiamo dire che รจ il custode del sogno di Dio: il sogno di nostro Padre, il sogno di Dio, della redenzione, di salvarci tutti, di questa ricreazione, รจ confidato a luiยป.

ยซGrande questo falegname!ยป ha esclamato il Pontefice, sottolineando ancora una volta come egli, ยซzitto, lavora, custodisce, porta avanti le debolezze, รจ capace di sognareยป. E a lui, ha detto Francesco, ยซio oggi vorrei chiedere: ci dia a tutti noi la capacitร  di sognare perchรฉ quando sogniamo le cose grandi, le cose belle, ci avviciniamo al sogno di Dio, le cose che Dio sogna su di noiยป. In conclusione, una particolare intercessione: ยซChe ai giovani dia โ€” perchรฉ lui era giovane โ€” la capacitร  di sognare, di rischiare e prendere i compiti difficili che hanno visto nei sogniยป. E a tutti i cristiani, infine, doni ยซla fedeltร  che generalmente cresce in un atteggiamento giusto, cresce nel silenzio e cresce nella tenerezza che รจ capace di custodire le proprie debolezze e quelle degli altriยป.

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