PAPA FRANCESCO
MEDITAZIONE MATTUTINA DEL 30 GENNAIO 2017 NELLA CAPPELLA DELLAย DOMUS SANCTAE MARTHAE
Se il martire non fa notizia
Per ยซi martiri di oggiยป, per i cristiani perseguitati e in carcere, per le Chiese senza libertร , con un pensiero particolare a quelle piรน piccole: รจ questa lโintenzione con cui Papa ha offerto la messa celebrata lunedรฌ mattina, 30 gennaio, nella cappella della Casa Santa Marta. Nella consapevolezza che ยซuna Chiesa senza martiri รจ una Chiesa senza Gesรนยป, il Pontefice ha riaffermato che sono proprio i martiri a sostenere e portare avanti la Chiesa. E se anche ยซi media non lo dicono, perchรฉ non fa notiziaยป, oggi ยซtanti cristiani nel mondo sono beati perchรฉ perseguitati, insultati, carcerati soltanto per portare una croce o per confessare Gesรน Cristoยป. Dunque, quando noi ci lamentiamo ยซse ci manca qualcosaยป, dovremmo piuttosto pensare ยซa questi fratelli e sorelle che oggi, in numero piรน grande dei primi secoli, soffrono il martirioยป.
Per la sua meditazione il Pontefice ha anzitutto rilanciato i contenuti della lettera agli Ebrei. ยซVerso la fine โ ha affermato โ lโautore fa un appello alla memoria: โChiamate alla memoria i vostri antenati, chiamate alla memoria i primi giorni della vostra vocazione, ricordatevi, chiamate alla memoria tutta la storia del popolo del Signoreโยป. Tutto ciรฒ ยซper aiutare a fare piรน salda la nostra speranza: ricordare meglio per sperare meglio; senza memoria non cโรจ speranzaยป.
Proprio ยซla memoria delle cose che il Signore ha fatto fra di noi โ ha spiegato Francesco โ ci dร il fiato per andare avanti e anche la consistenzaยป. Cosรฌ ยซin questa fine della lettera agli Ebrei, nel capitolo 11, che รจ quello che la liturgia ci propone in questi giorni, cโรจ la memoria della docilitร di tanta gente, incominciando dal nostro padre Abramo che uscรฌ dalla sua terra senza sapere dove andava, docile: memoria di docilitร ยป.
ยซPoi, oggi, ci sono due memorieยป ha fatto notare ancora il Pontefice citando espressamente il passo della lettera proposto dalla liturgia (11, 32-40). Anzitutto ยซla memoria delle grandi gesta del Signore, fatte da uomini e donne, e dice lโautore della lettera: โMi mancherebbe il tempo se volessi narrare di…โยป. Tanto che ยซcomincia a nominare Gedeone, Barak, Sansone, Iefte, Davide: tanta gente che ha fatto grandi gesta nella storia di Israeleยป. Questa ยซรจ la memoria, possiamo dire, dei nostri eroi del popolo di Dioยป. E ยซil terzo gruppoยป โ il primo ยซera quello di coloro che sono stati docili alla chiamata del Signoreยป, il secondo ยซdi coloro che hanno fatto grandi coseยป โ richiama ยซla memoria di quelli che hanno sofferto e hanno dato la vita come Gesรนยป.
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Si legge infatti nella lettera: ยซAltri, infine, subirono insulti e flagelli, catene e prigionia. Furono lapidati, torturati, tagliati in due, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati โ di loro il mondo non era degno! โ vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terraยป. In una parola รจ la ยซmemoria dei martiriยป. E la Chiesa รจ proprio ยซquesto popolo di Dio che รจ peccatore ma docile, che fa grandi cose e anche dร testimonianza di Gesรน Cristo fino al martirioยป.
ยซI martiri โ ha affermato a questo proposito il Papa โ sono quelli che portano avanti la Chiesa; sono quelli che sostengono la Chiesa, che lโhanno sostenuta e la sostengono oggi. E oggi ce ne sono piรน dei primi secoliยป, anche se ยซi media non lo dicono perchรฉ non fa notizia: tanti cristiani nel mondo oggi sono beati perchรฉ perseguitati, insultati, carceratiยป. Oggi, ha insistito Francesco, ยซce ne sono tanti in carcere, soltanto per portare una croce o per confessare Gesรน Cristo: questa รจ la gloria della Chiesa e il nostro sostegno e anche la nostra umiliazione, noi che abbiamo tutto, tutto sembra facile per noi e se ci manca qualcosa ci lamentiamoยป. Ma ยซpensiamo a questi fratelli e sorelle che oggi, in numero piรน grande dei primi secoli, soffrono il martirioยป.
ยซNon posso dimenticare โ ha confidato il Papa โ la testimonianza di quel sacerdote e quella suora nella cattedrale di Tirana: anni e anni di carcere, lavori forzati, umiliazioni, i diritti umani non esistono per loroยป. Era il 21 settembre 2014 quando, durante i vespri nella cattedrale di San Paolo a Tirana, vennero presentate al Pontefice le toccanti testimonianze di due sopravvissuti alle persecuzioni del regime contro i cristiani: presero la parola suor Maria Kaleta e don Ernest Simoni, che poi Francesco ha voluto creare e pubblicare cardinale nel concistoro del 19 novembre scorso.
Anche noi, ha proseguito il Pontefice, รจ giusto che ยซsiamo soddisfatti quando vediamo un atto ecclesiale grande, che ha avuto un gran successo, i cristiani che si manifestanoยป. E questo puรฒ essere visto come una ยซforzaยป. Ma ยซla piรน grande forza della Chiesa oggi รจ nelle piccole Chiese, piccoline, con poca gente, perseguitate, con i loro vescovi in carcere. Questa รจ la nostra gloria oggi e la nostra forza oggiยป. Anche perchรฉ, ha affermato, ยซuna Chiesa senza martiri, oserei dire, รจ una Chiesa senza Gesรนยป.
Cosรฌ Francesco ha invitato a pregare ยซper i nostri martiri che soffrono tanto, per quelli che sono stati e che sono in carcere, per quelle Chiese che non sono libere di esprimersi: loro sono il nostro sostegno, loro sono la nostra speranzaยป. Giร ยซnei primi secoli della Chiesa un antico scrittore diceva: โIl sangue dei cristiani, il sangue dei martiri, รจ seme dei cristianiโยป. Essi ยซcon il loro martirio, la loro testimonianza, con la loro sofferenza, anche dando la vita, offrendo la vita, seminano cristiani per il futuro e nelle altre Chieseยป. E per questa ragione, appunto, il Papa ha voluto offrire la ยซmessa per i nostri martiri, per quelli che adesso soffrono, per le Chiese che soffrono, che non hanno libertร ยป, ringraziando ยซil Signore di essere presenti con la fortezza del suo Spirito in questi fratelli e sorelle nostri che oggi danno testimonianza di luiยป.
