Commento al Vangelo del 1 Dicembre 2016 – Monastero di Bose

Data:

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Gv ย 12,23-27

In quel tempo 23 Gesรน rispose ai suoi discepoli: ยซรˆ venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. 24 In veritร , in veritร  io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25 Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverร  per la vita eterna. 26 Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, lร  sarร  anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerร .

Alcuni Greci chiedono di vedere Gesรน ed egli risponde parlando della sua glorificazione che sta per compiersi, ma le sue parole capovolgono le loro e le nostre aspettative, la glorificazione, chiave di lettura di tutto il racconto della Passione nel IV vangelo, si realizza solo attraversando la morte, perdendo la vita.

Il chicco di grano deve cadere in terra e morire per portare frutto altrimenti rimane solo. Cadere in terra e morire, perdere la propria vita, per seguire il Signore, essere dove Lui รจ, nellโ€™amore fino alla fine.
Queste parole di Gesรน sono state il filo conduttore di tutta lโ€™esistenza terrena di Charles de Foucauld, piccolo fratello al cuore del deserto, fino al suo epilogo tragico, cento anni fa per mano di un ragazzo che non sapeva quello che stava facendo. Una morte non eroica, nascosta come tutta la sua vita, nel deserto tra popoli non cristiani come fratello universale di ogni essere umano. Questa missione, โ€œfallitaโ€ agli occhi degli uomini รจ stata in realtร  un grande inno allโ€™amore per il Signore, per i fratelli.

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Solo lโ€™amore per il Signore ci permette di seguirlo fino allโ€™estremo, fino a consegnare la vita, in uno spogliamento totale, per โ€œmorire martire, spogliato di tutto, steso a terra , nudo, irriconoscibile, coperto di sangue e di ferite, violentemente e dolorosamente uccisoโ€ come scrisse profeticamente anni prima di essere ucciso.

Questo spogliamento diviene cifra di tutta una vita vissuta nella solitudine, senza discepoli o compagni, senza avere convertito alcuno alla fede cristiana, ma nellโ€™assiduitร  totale con il Signore, perchรฉ โ€non ci รจ possibile amarlo senza imitarlo, amarlo senza voler essere ciรฒ che egli fu, fare ciรฒ che egli feceโ€ฆโ€.

La parabola di Charles de Foucauld, vera esegesi di queste parole di Gesรน, per noi รจ veritร  scomoda, quasi inaccettabile, in un tempo di violenza e contrapposizione. Ma il vangelo รจ netto occorre morire per portare frutto. Nelle ostilitร  e persecuzioni prendere le sole armi della mitezza, della fede in colui che tutto puรฒ perchรฉ โ€œun cristiano รจ sempre tenero amico di ogni essere umano; egli ha per ogni persona i sentimenti del cuore di Gesรนโ€. Perdere la propria vita per amore del Signore significa portare un frutto di pace e speranza, significa come scriveva fr Christian di Thibirine: โ€œimmergere il nostro sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i suoi figli dellโ€™islam come lui li vede, totalmente illuminati dalla gloria di Cristo, frutti della sua passioneโ€.

Fratel Nimal della comunitร  monastica di Bose

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