Il Vangelo del Giorno, 28 novembre 2016, Mt 8, 5-11

Data:

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Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
28 Novembre 2016 – Mt 8, 5-11

Prima Settimana del Tempo di Avvento

Mt 8, 5-11

  • Colore liturgico: Viola
  • Periodo: Prima settimana del Salterio
  • Lunedรฌ – 34.a Tempo Ordinario
  • Il Santo di oggi: S. Giacomo della Marca; S. Teodora; B. Giacomo Thompson
  • Andiamo con gioia incontro al Signore.
  • Letture del giorno: Is 2, 1-5; Sal.121; Mt 8, 5-11

Mt 8, 5-11
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, entrato Gesรน in Cafร rnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: ยซSignore, il mio servo รจ in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmenteยป. Gli disse: ยซVerrรฒ e lo guarirรฒยป.

Ma il centurione rispose: ยซSignore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarร  guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo faยป.

Ascoltandolo, Gesรน si meravigliรฒ e disse a quelli che lo seguivano: ยซIn veritร  io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede cosรฌ grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieliยป.

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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Mt 8, 5-11

Commento a cura dei Monaci Benedettini

Gli scampati di Israele.

Nel ritornello del salmo responsoriale abbiamo un invito incoraggiante e bello: Andiamo con gioia incontro al Signore! L’avvento del Salvatore non puรฒ non portare gioia e pace al cuore dell’uomo. D’altra parte anche la Liturgia della parola ci invita ad aprire il cuore alla gioia. Questo germoglio del Signore, che fiorisce dalla radice di David, viene a donare la vita e a ricostruire e radunare i figli d’Israele dispersi nella deportazione di Babilonia.

Ma questa gioia รจ ancora piรน grande e sicura perchรฉ vediamo il Salvatore in azione a favore dell’umanitร , risanando il servo del centurione. Non รจ suo figlio, รจ uno schiavo eppure lo stesso centurione si muove a cercare la sua salvezza. Egli, pur essendo pagano, crede che Gesรน ha la potenza di guarire anche da lontano. Nella sua umiltร  si reputa indegno di riceverlo nella propria casa.

Questo germoglio giร  opera e porta salvezza. Il servo viene guarito e il Signore richiama l’attenzione dei suoi discepoli sulla grande fede del centurione. Bell’elogio che egli tesse di questo militare: “…in Israele non ho trovato nessuno con una fede cosรฌ grande!” L’elogio che potrebbe suonare come rimprovero per la nostra poca fede coma lo fu per i contemporanei del Signore, ma anche come invito a crescere nella fiducia messianica in prossimitร  del Natale del Signore, nonostante le circostanze di umiliazione in cui viene al mondo il Redentore, Lui il figlio di Dio vivente.

Non รจ facile riconoscere nell’estrema povertร  colui che tutto governa e per mezzo del quale tutto esiste. Non potrebbe essere proprio questa povertร  motivo di fede? Colui che ha creato il mondo non viene a cercare le sue ricchezze, ma quello che dura per sempre, le anime. Fin dalla culla annuncia che il suo Regno non รจ di questo mondo come ripeterร  a Pilato. Dinanzi a questo modello di libertร  da ogni condizionamento umano, sorga in noi il desiderio di liberarci da tutto ci che ci tiene avvinti alla terra e ci condiziona nelle nostre scelte.

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