Videomessaggio di papa Francesco per il VI Festival della Dottrina sociale della Chiesa

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Il video messaggio di Papa Francesco apre il VIยฐ Festival della Dottrina Sociale della Chiesa

Un caro saluto a tutti voi che partecipate al VI Festival della Dottrina sociale della Chiesa. Il tema di questโ€™anno รจ: โ€œIn mezzo alla genteโ€. Esso esprime una grande veritร : noi siamo fatti per stare con gli altri – lo ricordavo allโ€™indomani della mia elezione a vescovo di Roma. La nostra umanitร  si arricchisce molto se stiamo con tutti gli altri e in qualsiasi situazione essi si trovano. Eโ€™ lโ€™isolamento che fa male non la condivisione. Lโ€™isolamento sviluppa paura e diffidenza e impedisce di godere della fraternitร . Bisogna proprio dirci che si corrono piรน rischi quando ci isoliamo di quando ci apriamo allโ€™altro: la possibilitร  di farci male non sta nellโ€™incontro ma nella chiusura e nel rifiuto. La stessa cosa vale quando ci facciamo carico di qualcun altro: penso a un ammalato, a un vecchio, a un immigrato, a un povero, a un disoccupato. Quando ci prendiamo cura dellโ€™altro ci complichiamo meno la vita di quando siamo concentrati solo su noi stessi.

Stare in mezzo alla gente non significa solo essere aperti e incontrare gli altri ma anche lasciarci incontrare. Siamo noi che abbiamo bisogno di essere guardati, chiamati, toccati, interpellati, siamo noi che abbiamo bisogno degli altri per poter essere resi partecipi di tutto ciรฒ che solo gli altri ci possono dare. La relazione chiede questo scambio tra persone: lโ€™esperienza ci dice che di solito dagli altri riceviamo di piรน di quanto diamo. Tra la nostra gente cโ€™รจ unโ€™autentica ricchezza umana. Sono innumerevoli le storie di solidarietร , di aiuto, di sostegno che si vivono nelle nostre famiglie e nelle nostre comunitร . Impressionante รจ come alcune persone vivono con dignitร  la ristrettezza economica, il dolore, il lavoro duro, la prova. Incontrando queste persone tocchi con mano la loro grandezza e ricevi quasi una luce per cui diventa chiaro che si puรฒ coltivare una speranza per il futuro; si puรฒ credere che il bene รจ piรน forte del male perchรฉ ci sono loro. Stando in mezzo alla gente abbiamo accesso allโ€™insegnamento dei fatti. Faccio un esempio: mi hanno raccontato che poco tempo fa รจ morta una ragazza di 19 anni. Il dolore รจ stato immenso, in tantissimi hanno partecipato al funerale. Ciรฒ che ha colpito tutti รจ stata non solo lโ€™assenza di disperazione, ma la percezione di una certa serenitร . Le persone dopo il funerale si comunicavano lo stupore di essere uscite dalla celebrazione sollevate da un peso. La mamma della giovane ha detto: โ€œ Ho ricevuto la grazia della serenitร โ€. La vita quotidiana รจ intessuta di questi fatti che segnano la nostra esistenza: essi non perdono mai efficacia anche se non entrano a far parte dei titoli dei quotidiani. Succede proprio cosรฌ: senza discorsi o spiegazioni si capisce cosa nella vita vale o non vale.

Stare in mezzo alla gente significa anche avvertire che ognuno di noi รจ parte di un popolo. La vita concreta รจ possibile perchรฉ non รจ la somma di tante individualitร , ma รจ lโ€™articolazione di tante persone che concorrono alla costituzione del bene comune. Essere insieme ci aiuta a vedere lโ€™insieme. Quando vediamo lโ€™insieme, il nostro sguardo viene arricchito e risulta evidente che i ruoli che ognuno svolge allโ€™interno delle dinamiche sociali non possono mai essere isolati o assolutizzati. Quando il popolo รจ separato da chi comanda, quando si fanno scelte in forza del potere e non della condivisione popolare, quando chi comanda รจ piรน importante del popolo e le decisioni sono prese da pochi, o sono anonime, o sono dettate sempre da emergenze vere o presunte, allora lโ€™armonia sociale รจ messa in pericolo con gravi conseguenze per la gente: aumenta la povertร , รจ messa a repentaglio la pace, comandano i soldi e la gente sta male. Stare in mezzo alla gente quindi fa bene non solo alla vita dei singoli ma รจ un bene per tutti.

Stare in mezzo alla gente evidenzia la pluralitร  di colori, culture, razze e religioni. La gente fa toccare con mano la ricchezza e la bellezza della diversitร . Solo con una grande violenza si potrebbe ridurre la varietร  a uniformitร , la pluralitร  di pensieri e di azioni ad un unico modo di fare e di pensare. Quando si sta con la gente si tocca lโ€™umanitร : non cโ€™รจ mai solo la testa, cโ€™รจ sempre anche il cuore, cโ€™รจ piรน concretezza e meno ideologia. Per risolvere i problemi della gente bisogna partire dal basso, sporcarci la mani, avere coraggio, ascoltare gli ultimi. Penso ci venga spontaneo chiederci: come si fa a fare cosรฌ? Possiamo trovare la risposta guardando a Maria. Ella รจ serva, รจ umile, รจ misericordiosa, รจ in cammino con noi, รจ concreta, non รจ mai al centro della scena ma รจ una presenza costante. Se guardiamo a Lei troviamo il modo migliore di stare in mezzo alla gente. Guardando a Lei possiamo percorrere tutti sentieri dellโ€™umano senza paure e pregiudizi, con Lei possiamo diventare capaci di non escludere nessuno. Questo รจ il mio augurio per tutti voi.

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Prima di salutarvi desidero ringraziare il Vescovo di Verona per lโ€™accoglienza, tutti i volontari per la loro disponibilitร  e generositร , don Adriano Vincenzi per il lavoro svolto per la conoscenza e lโ€™attualizzazione della dottrina sociale della Chiesa. E mi raccomando: non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!

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