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Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
27 Ottobre 2016 – Lc 13, 31-35
XXX Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
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- Pubblicitร -
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Seconda settimana del Salterio
- Giovedรฌ – 30.a Tempo Ordinario
- Il Santo di oggi: S. Evaristo papa
- Fedele รจ il Signore in tutte le sue parole
- Letture del giorno: Ef 6, 10-20; Sal 143; Lc 13, 31-35
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Lc 13, 31-35
Dal Vangelo secondo Luca
โก In quel giorno si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: ยซParti e vattene via di qui, perchรฉ Erode ti vuole uccidereยป.
Egli rispose: ยซAndate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demรฒni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrรฒ finito. Perรฒ รจ necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perchรฉ non รจ possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!
Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete piรน fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commento al Vangelo del giorno – Lc 13, 31-35
Commento a cura dei Monaci Benedettini
Il terzo giorno avrรฒ finito.
Il linguaggio di Gesรน, secondo lo stilo proprio orientaleggiante, รจ spesso permeato di sottili allegorie, non sempre di immediata comprensione per noi non assuefatti a quello stile. Erode, che sta tramando contro di lui, viene definita una volpe per designare la sua astuzia malvagia.
Dichiara poi che egli, nonostante le minacce e il reale pericolo deve compiere la sua missione ed ha bisogno di tre giorni. Anche qui il Signore sottintende quanto avverrร dopo la sua morte; egli risorgerร dopo tre giorni. E’ il tempo che intercorre tra la morte e la vita. Egli sta compiendo miracoli e prodigi che anticipano quell’evento.
Non dimentico perรฒ del clima ostile che deve respirare nella cittร santa, Gerusalemme, Gesรน ci fa ascoltare il suo lamento accorato nei confronti di quella cittร e dei suoi abitanti: ยซGerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta!
Vi dico infatti che non mi vedrete piรน fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!ยป. C’รจ un contrasto terribile tra le cure riservate a quella cittร e l’ingratitudine e la violenza con cui hanno risposto agli inviati dal Signore. ร sempre grave il peccato in ogni sua forma, ma quello dell’ingratitudine ad un amore di predilezione รจ sicuramente particolarmente doloroso.
ร il peccato dei prediletti, di un popolo e di una cittร , che solo per scelta divina dovevano brillare di luce e di grazia e avrebbero dovuto accogliere l’Atteso delle genti come il dono piรน grande che si potesse desiderare. Invece anche dinanzi al Figlio di Dio continua l’ostilitร e giร sono in atto trame di morte.
Siamo invitati ad un attento esame di coscienza per non cadere nel tremendo errore di ricambiare con l’ingratitudine l’infinito amore che รจ stato riversato nei nostri cuori.

