#Poesia e #Vangelo del giorno – 4 ottobre 2016

In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». Matteo 11,25-30.

In linguaggio biblico “conoscere” allude all’intimità fisica tra uomo e donna. E tale è il rapporto di intimità che Dio ci offre e ci chiede con lui e in lui. Come bambini, Dio ci chiede di farci accogliere ed abbracciare. Di riconoscerci figli. Di entrare, come Gesù, in quel rapporto di totale reciprocità e fecondità che c’è tra il Padre ed il Figlio e che Maria ha vissuto totalmente con Gesù in tutta la sua esistenza.

Poesia

Sono sapiente solo della mia piccolezza.
Sono dotta solo del mio essere figlia.
Sei tu il mio Signore buono.
Sei tu il mio Padre che mi da tutto.
Amo tuo figlio.
Mi fido di tuo figlio.
Credo in tuo figlio.
Ascolto solo tuo figlio.
Sono piccola in lui.
Dammi tutto in lui.
Rivelami lui.
Dammi lui.

Sono stanca.
Sono schiacciata.
Prendimi tu.
Sii tu il mio peso.
Conducimi tu.
Sii il mio giogo.
Lascio a te la mia fatica.
Lascio a te la mia vita.

Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

“Una donna del vangelo” è anche sul network Papaboys

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