Il Vangelo del Giorno, 4 ottobre 2016, Mt 11, 25-30

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Il testo ed il commento al Vangelo del
4 Ottobre 2016 – Mt 11, 25-30

XXVII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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Mt 11, 25-30ย ย ย 

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  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Terza settimana del Salterio
  • Martedรฌ – 26.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: S. FRANCESCO D’ASSISI patrono d’Italia (f)
  • Tu sei, Signore, mia parte di ereditร 
  • Liturgia: Gal 6, 14-18; Sal 15; Mt 11, 25-30

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Mt 11, 25-30
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesรน disse: ยซTi rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, o Padre, perchรฉ cosรฌ hai deciso nella tua benevolenza. Tutto รจ stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร  rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti รจ dolce e il mio peso leggeroยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Mt 11, 25-30

Commento a cura dei Monaci Benedettini

Le “cose di Dio”, rivelate ai piccoli.

Per ricordare il grande Santo di oggi, San Francesco d’Assisi, la liturgia ci offre una fervente preghiera di Gesรน. Egli con accenti filiali si rivolge al Padre e lo loda e benedice perchรฉ ha tenuto nascosto i misteri del Regno ai sapienti e agli intelligenti del mondo per manifestarlo ai “piccoli”. I piccoli, nel linguaggio evangelico, sono coloro che vengono proclamati beati perchรฉ poveri in spirito, puri di cuore e semplici come bambini.

Leggiamo questo brano evidentemente riferito alla povertร  di Francesco. Il vangelo ci vuole far comprendere, -tessendone il miglior elogio-, che non si vuole tanto porre l’accento sulla povertร  materiale del poverello d’Assisi, ma piuttosto sulla sua piccolezza, sulla sua umiltร , sull’essersi spogliato di tutti i suoi beni: materiali e spirituali, per conquistare Cristo ed assimilarsi a Lui, umile e povero. Lo scopriamo cosรฌ adorno della primitiva innocenza, in piena armonia con tutto il creato e soprattutto, in piena comunione di vita con Cristo e con i fratelli.

La comprensione delle “cose” di Dio lo hanno letteralmente innamorato del Crocifisso, fino a poter sperimentare nell’anima e nel corpo i segni della passione. Con quei segni ha potuto adempiere la missione di restauratore della Chiesa di Dio. Con quella sapienza ha poi creato la schiera dei seguaci, incaricati di espandere nel mondo la sua bella spiritualitร . Egli ci viene proposto ed additร to come nostro patrono: ciรฒ deve significare per noi, italiani diventare non solo suoi ammiratori, ma anche e soprattutto suoi imitatori. San Francesco ci puรฒ essere di grande aiuto per riscoprire le cose semplici e pulite della vita.

Possiamo con lui diventare ecologi dello spirito e della natura che ci circonda, per ritrovare equilibrio spirituale e armonia nel creato. La sua semplicitร  evangelica ci sollecita a guardare, con umile attenzione quel mondo, non ancora del tutto nascosto, fatto di cose chiare e di cordiale onestร . Oggi, piรน che mai, egli รจ in preghiera per la nostra Italia: forse la prima intenzione di preghiera riguarderร  i nostri governanti e viene da supporre che chieda per loro saggezza, onesta e lealtร .

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