Il Vangelo del Giorno, 28 giugno 2016, Mt 8, 23-27

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Il testo ed il commento al Vangelo del 28 giugno 2016 – Mt 8, 23-27

XIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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Colore liturgico: rosso

Le letture del giorno: Am 3,1-8;4,11-12; Sal 5; Mt 8, 23-27

Prima settimana del Salterio

Guidami , Signore, nella tua giustizia

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Mt 8, 23-27
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, salito Gesรน sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: ยซSalvaci, Signore, siamo perduti!ยป. Ed egli disse loro: ยซPerchรฉ avete paura, gente di poca fede?ยป. Poi si alzรฒ, minacciรฒ i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: ยซChi รจ mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Mt 8, 23-27

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]La poca fede e la paura.

รˆ sorprendente leggere nel vangelo di oggi che Gesรน dorme mentre si sta scatenando una violenta tempesta che scaglia onde minacciose sulla barca dei suoi discepoli. รˆ ancora piรน sorprendente costatare nella storia e nella vita che lo stesso Signore appaia talvolta disinteressato e assente mentre vicende minacciose si abbattono sul mondo, sulla sua Chiesa e sulle singole persone.

Quel sonno e quel distacco ha scandalizzato e scandalizza molti, ha generato e genera spesso crisi di fede, ha indotto molti a parlare del silenzio di Dio, dell’assenza di Dio dal nostro mondo. Qualcuno รจ giunto a parlare della “morte di Dio” e, sulla stessa scia ha fortemente dubitato del suo amore per noi. Forse ci siamo dimenticati della causa della primordiale paura giร  percepita in modo intenso dai nostri progenitori, quando si sono ritrovati fuori del paradiso terrestre: ยซHo udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perchรฉ sono nudo, e mi sono nascostoยป.

รˆ stato prima l’uomo a nascondersi a Dio, egli si รจ accecato nella presunzione di diventare come lui. Il rapporto uomo – Dio era basato sull’amore, dopo il peccato lo vediamo contrassegnato dalla paura e dalla nuditร ; il recupero avviene ora mediante la fede, che ci consente di vedere solo attraverso un velo. Quando manca la fede le burrasche assumono dimensioni distruttive. รˆ quasi sempre l’uomo a scatenarle, ma non รจ capace di riconoscere le proprie responsabilitร , apportare i necessari rimedi, anzi le attribuisce a Dio e osa incolparlo; emana condanne contro quel Dio che egli volutamente ignora. Non รจ quindi il silenzio o il disinteresse o ancor meno l’assenza o la morte di Dio la causa delle nostre disfatte, ma l’oscuramento dell’anima, il buio della fede che genera tempeste, violenze, sopraffazioni ed รจ ancora la stessa mancanza a scatenare la paura in coloro che le subiscono. Conosciamo bene il brano in cui l’ammonimento del Signore che ci ricordava di non aver paura di coloro che possono uccidere il corpo, ma piuttosto di coloro che possono distruggerci dentro creando l’inferno nella nostra vita.

Ai nostri giorni malessere profondo e decantato progresso convivono assurdamente insieme e sono pochi coloro che con intelligenza e sapienza ne sanno scrutare difetti e valori. Il salmista cosรฌ ci ammonisce: ยซNon vantateviยป. E agli empi: ยซNon alzate la testa!ยป. Non alzate la testa contro il cielo, non dite insulti a Dioยป. Lo stesso Signore, dopo la sua passione e risurrezione cosรฌ ci rassicura: ยซVi ho detto queste cose perchรฉ abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!ยป, ecco Lui ha giร  vinto il mondo…

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