Il Vangelo del Giorno, 16 giugno 2016, Mt 6, 7-15

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Il testo ed il commento al Vangelo del 16 giugno 2016 – Mt 6, 7-15

XI Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

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Colore liturgico: verde

Le letture del giorno: Sir 48, 1-15; Sal 96; Mt 6, 7-15

Terza settimana del Salterio

Gioite, giusti, nel Signore

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Mt 6, 7-15
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซPregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perchรฉ il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate cosรฌ:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontร ,
come in cielo cosรฌ in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che รจ nei cieli perdonerร  anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerร  le vostre colpeยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Mt 6, 7-15

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]ย La preghiera di Gesรน.

Talvolta nei nostri rapporti umani siamo convinti di poter ottenere, quanto desideriamo dal nostro interlocutore, ricorrendo alla forza delle nostre parole e qualche volta si riesce a sortire l’effetto desiderato. Ne erano convinti piรน di noi i pagani che, anche nell’invocare i loro idoli si profondevano in lunghi e pressanti monologhi, convinti di strappare cosรฌ i favori di cui avevano bisogno. Non puรฒ essere questo il modo per il cristiano che prega; il suo personale interlocutore รจ Dio stesso che scruta i cuori e vede i nostri pensieri anche piรน segreti con assoluta limpidezza.

Non potranno certamente essere le parole a convincerlo ad aiutarci, ma tutto sgorga, come un effluvio spontaneo, dal suo amore di Padre, dalla sua onnipotenza e dal suo irrefrenabile desiderio di darci tutto quanto ci occorre per salvarci e per vivere la nostra esperienza terrena. ยซEgli sa, prima ancora che gliele chiediamo di cosa abbiamo bisognoยป. Ecco allora l’insegnamento di Gesรน, che si rivela per noi maestro di preghiera. ยซVoi dunque pregate cosรฌยป. Ci detta poi la piรน sublime preghiera che mai si potesse pensare, il Padre nostro. Facendoci invocare Dio con il nome di Padre ci dice subito che la preghiera s’incarna nell’amore, quello infinito ed eterno dell’Onnipotente, e quello dell’orante.

Ci sollecita poi ad affermare il primato assoluto che gli spetta per cui chiediamo che il suo nome sia santificato, che il suo regno venga in noi e la sua santissima volontร  si compia. Nella seconda parte chiediamo anche per noi, per le nostre necessitร  quotidiane, chiediamo il pane per noi e per tutti. Esprimiamo poi l’urgenza della sua misericordia riconoscendoci peccatori, esprimendo nel contempo il nostro impegno di usare la stessa bontร  verso coloro che in qualsiasi modo ci hanno offeso. รˆ ancora l’amore che deve trionfare sempre. L’ultima richiesta riguarda quella santa energia interiore che ci rende forti e saldi nel bene e capaci di respingere ogni male dalla nostra vita. Pregando come Gesรน ci ha insegnato vediamo rinvigorita la nostra fede nelle veritร  fondamentali che professiamo, ribadiamo i nostri impegni e le nostre promesse di credenti e nel contempo presentiamo al nostro Padre celeste il miglior programma di vita possibile a ciascuno di noi.

Per questo la preghiera di Gesรน รจ diventata il modello di ogni preghiera e non solo nell’ambito cristiano. La sua universalitร  la tiene aperta ad ogni credente, qualunque sia lo specifico della propria fede. รˆ davvero la preghiera ecumenica per eccellenza.

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