padre Raniero Cantalamessa – Quarta Predica di Quaresima 2016

Data:

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Alle ore 9 di questa mattina, nella Cappella Redemptoris Mater, alla presenza del Santo Padre, il Predicatore della Casa Pontificia, Rev.do P. Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap., ha tenuto la quarta Predica di Quaresima.
Tema delle meditazioni quaresimali รจ il seguente:

โ€œIl Concilio Vaticano II, 50 anni dopo. Una rivisitazione dal punto di vista spiritualeโ€.

La successiva predica di Quaresima avrร  luogo venerdรฌ 18 marzo.

Testo della predica

Matrimonio e Famiglia nella Gaudium et Spes e nell’oggi

Dedico questa meditazione a una riflessione spirituale sulla Gaudium et spes, la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo. Dei vari problemi della societร  trattati in questo testo conciliare โ€“cultura, economia, giustizia sociale, pace โ€“, il piรน attuale e problematico รจ quello relativo a matrimonio e famiglia. Ad esso la Chiesa ha dedicato gli ultimi due sinodi dei vescovi. La maggioranza di noi qui presenti non vive direttamente questo stato di vita, ma tutti dobbiamo conoscerne i problemi, per capire e aiutare la stragrande maggioranza del popolo di Dio che vive nel matrimonio, oggi specialmente che esso รจ al centro di attacchi e minacce da tutte le parti.
La Gaudium et spes tratta a lungo della famiglia allโ€™inizio della Seconda Parte (nrr. 46-53). Non รจ il caso di citare le sue affermazioni, perchรฉ non รจ che la dottrina cattolica tradizionale che tutti conosciamo, a parte il rilievo nuovo dato al mutuo amore tra i coniugi, riconosciuto ormai apertamente come un bene, anchโ€™esso primario, del matrimonio, accanto alla procreazione.
A proposito di matrimonio e famiglia, la Gaudium et spes, secondo il suo ben noto procedimento, mette in luce anzitutto le conquiste positive del mondo moderno (โ€œle gioie e le speranzeโ€), e in secondo luogo i problemi e i pericoli (โ€œle tristezze e le angosceโ€). Io mi propongo di seguire lo stesso metodo, tenendo conto perรฒ dei cambiamenti drammatici avvenuti, in questo campo, nel mezzo secolo trascorso da allora. Richiamerรฒ velocemente il progetto di Dio su matrimonio e famiglia, perchรฉ รจ sempre da esso che noi credenti dobbiamo partire, per poi vedere cosa la rivelazione biblica puรฒ apportare alla soluzione dei problemi attuali. Mi astengo volutamente dal toccare alcuni problemi particolari discussi nel sinodo dei vescovi, sui quali solo il papa ha ormai il diritto di dire ancora una parola.

1. Matrimonio e famiglia nel progetto divino e nel Vangelo di Cristo

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[ads2]Il libro della Genesi ha due racconti distinti della creazione della prima coppia umana, risalenti a due tradizioni diverse: quella jahwista (X sec a.C.) e quella piรน recente (VI sec. a.C.) detta โ€œsacerdotaleโ€. Nella tradizione sacerdotale (Gen 1, 26-28) lโ€™uomo e la donna sono creati simultaneamente, non uno dallโ€™altro; si pone in rapporto lโ€™essere maschio e femmina con lโ€™essere a immagine di Dio: โ€œDio creรฒ lโ€™uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creรฒ; maschio e femmina li creรฒโ€. Il fine primario dellโ€™unione tra lโ€™uomo e la donna รจ visto nellโ€™essere fecondi e riempire la terra.

Nella tradizione jahwista che รจ la piรน antica (Gen 2, 18-25), la donna รจ tratta dallโ€™uomo; la creazione dei due sessi รจ vista come rimedio alla solitudine (โ€œNon รจ bene che lโ€™uomo sia solo; gli voglio fare un aiuto che gli sia simileโ€); piรน che il fattore procreativo, si accentua il fattore unitivo (โ€œlโ€™uomo si unirร  a sua moglie e i due saranno una sola carneโ€); ognuno รจ libero di fronte alla propria sessualitร  e a quella dellโ€™altro: โ€œOra tutti e due erano nudi, lโ€™uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergognaโ€.
La spiegazione piรน convincente del perchรฉ di questa โ€œinvenzioneโ€ divina della distinzione dei sessi lโ€™ho trovata non in un esegeta, ma in un poeta, Paul Claudel:
โ€œLโ€™uomo รจ un essere orgoglioso non cโ€™era altro modo di fargli comprendere il prossimo che quello di farglielo entrare nella carne; non cโ€™era altro mezzo per fargli capire la dipendenza, la necessitร  e il bisogno se non mediante la legge su di lui di questo essere differente [la donna], dovuta al semplice fatto che esso esisteโ€ .
Aprirsi allโ€™altro sesso รจ il primo passo per aprirsi allโ€™altro che รจ il prossimo, fino allโ€™Altro con la lettera maiuscola che รจ Dio. Il matrimonio nasce nel segno dellโ€™umiltร ; รจ riconoscimento di dipendenza e quindi della propria condizione di creatura. Innamorarsi di una donna o di un uomo รจ fare il piรน radicale atto di umiltร . รˆ un farsi mendicante e dire allโ€™altro: โ€œIo non basto a me stesso, ho bisogno del tuo essereโ€. Se, come pensava Schleiermacher, lโ€™essenza della religione consiste nel โ€œsentimento di dipendenzaโ€ (Abhaengigheitsgefรผhl) di fronte a Dio, allora, possiamo dire che la sessualitร  umana รจ la prima scuola di religione.
Fin qui il progetto di Dio. Non si spiega perรฒ il seguito della Bibbia se, insieme con il racconto della creazione, non si tiene conto anche di quello della caduta, soprattutto di quello che viene detto alla donna: โ€œMoltiplicherรฒ i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarร  il tuo istinto, ma egli ti dominerร โ€ (Gen 3,16). Il predominio dellโ€™uomo sulla donna fa parte del peccato dellโ€™uomo, non del progetto di Dio; con quelle parole, Dio lo preannuncia, non lo approva.
La Bibbia รจ un libro divino โ€“ umano non solo perchรฉ ha per autori Dio e lโ€™uomo, ma anche perchรฉ descrive, frammiste insieme, la fedeltร  di Dio e lโ€™infedeltร  dellโ€™uomo. Questo appare particolarmente evidente quando si confronta il progetto di Dio sul matrimonio e la famiglia con la sua attuazione pratica nella storia del popolo eletto. Per rimanere nel libro della Genesi, giร  il figlio di Caino Lamech viola la legge della monogamia prendendo due mogli. Noรจ con la sua famiglia appare unโ€™eccezione in mezzo alla generale corruzione del suo tempo. Gli stessi patriarchi Abramo e Giacobbe hanno figli da piรน donne. Mosรจ sancisce la pratica del divorzio; David e Salomone mantengono un vero harem di donne.
Piรน che nelle singole trasgressioni pratiche, il distacco dallโ€™ideale iniziale รจ visibile nella concezione di fondo che si ha del matrimonio in Israele. Lโ€™oscuramento principale riguarda due punti cardini. Il primo รจ che il matrimonio, da fine, diventa mezzo. Lโ€™Antico Testamento, nel suo insieme, considera il matrimonio come una struttura dโ€™autoritร  di tipo patriarcale, destinata principalmente alla perpetuazione del clan. In questo senso vanno comprese le istituzioni del levirato (Dt 25, 5-10), del concubinaggio (Gen 16) e della poligamia provvisoria. Lโ€™ideale di una comunione di vita tra lโ€™uomo e la donna, fondata su un rapporto personale e reciproco, non รจ dimenticata, ma passa in secondo ordine rispetto al bene della prole. Il secondo grave oscuramento riguarda la condizione della donna: da compagna dellโ€™uomo, dotata di pari dignitร , essa appare sempre piรน subordinata allโ€™uomo e in funzione dellโ€™uomo.

Un ruolo importante, nel mantenere vivo il progetto iniziale di Dio sul matrimonio, lo svolsero i profeti, in particolare Osea, Isaia, Geremia e il Cantico dei cantici. Assumendo lโ€™unione dellโ€™uomo e della donna come simbolo dellโ€™alleanza tra Dio e il suo popolo, di riflesso, essi rimettevano in primo piano i valori dellโ€™amore mutuo, della fedeltร  e dellโ€™indissolubilitร  che caratterizzano lโ€™atteggiamento di Dio verso Israele.

Gesรบ, venuto a โ€œricapitolareโ€ la storia umana, attua questa ricapitolazione anche a proposito del matrimonio.

โ€œAllora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: รˆ lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo? Ed egli rispose: ยซNon avete letto che il Creatore da principio li creรฒ maschio e femmina (Gen 1, 27) e disse: Per questo lโ€™uomo lascerร  suo padre e sua madre e si unirร  a sua moglie e i due saranno una carne sola? (Gen 2, 24). Cosรฌ che non sono piรน due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, lโ€™uomo non lo separiโ€ (Mt 19,3-6).

Gli avversari si muovono nellโ€™ambito ristretto della casistica di scuola (se รจ lecito ripudiare la moglie per qualsiasi motivo, o se occorre un motivo specifico e serio), Gesรบ risponde riprendendo il problema alla radice, dallโ€™inizio. Nella sua citazione, Gesรบ si riferisce a entrambi i racconti dellโ€™istituzione del matrimonio, prende elementi dallโ€™uno e dallโ€™altro, ma di essi mette in luce, come si vede, soprattutto lโ€™aspetto di comunione delle persone.

Quello che segue nel testo, sul problema del divorzio, va anchโ€™esso in questa direzione; riafferma infatti la fedeltร  e indissolubilitร  del vincolo matrimoniale al di sopra del bene stesso della prole, con il quale si erano giustificati in passato poligamia, levirato e divorzio:

โ€œGli obiettarono: Perchรฉ allora Mosรจ ha ordinato di darle lโ€™atto di ripudio e mandarla via? Rispose loro Gesรน: Per la durezza del vostro cuore Mosรจ vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu cosรฌ. Perciรฒ io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa unโ€™altra commette adulterioโ€ (Mt 19, 7-9).

Il testo parallelo di Marco mostra come, anche in caso di divorzio, uomo e donna si collocano, secondo Gesรบ, su un piano di assoluta paritร : โ€Chi ripudia la propria moglie e ne sposa unโ€™altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterioโ€ (Mc 10, 11-12).

Con le parole: โ€œQuello dunque che Dio ha congiunto, lโ€™uomo non lo separiโ€, Gesรบ afferma che cโ€™รจ un intervento diretto di Dio in ogni unione matrimoniale. Lโ€™elevazione del matrimonio a โ€œsacramentoโ€, cioรจ a segno di un azione di Dio, non riposa dunque soltanto sul debole argomento della presenza di Gesรบ alle nozze di Cana e sul testo di Efesini che parla del matrimonio come di un riflesso dellโ€™unione tra Cristo e la Chiesa (cf. Ef 5, 32); comincia, implicitamente, con il Gesรบ terreno e fa parte anchโ€™essa del suo riportare le cose allโ€™inizio. Giovanni Paolo II definisce il matrimonio โ€œil sacramento piรน anticoโ€ .

2. Cosa lโ€™insegnamento biblico dice a noi oggi

Questa, per sommi capi, la dottrina della Bibbia, ma non possiamo fermarci ad essa. โ€œLa Scrittura, diceva san Gregorio Magno, cresce con chi la leggeโ€ (cum legentibus crescit) ; rivela implicazioni nuove a mano a mano che le vengono poste domande nuove. E oggi di domande, o provocazioni, nuove su matrimonio e famiglia ce ne sono tante.

Ci troviamo di fronte a una contestazione apparentemente globale del progetto biblico su sessualitร , matrimonio e famiglia. Come comportarsi di fronte a questo inquietante fenomeno? Il concilio ha inaugurato un metodo nuovo che รจ di dialogo, non di scontro con il mondo; un metodo che non esclude neppure lโ€™autocritica. Dobbiamo, credo, applicare questo metodo anche nella discussione dei problemi del matrimonio e della famiglia. Applicare questo metodo di dialogo significa cercare di vedere se al fondo anche delle contestazioni piรน radicali non cโ€™รจ una istanza positiva da accogliere.

La critica al modello tradizionale di matrimonio e di famiglia che ha portato alle odierne, inaccettabili, proposte del decostruzionismo, รจ iniziata con lโ€™illuminismo e il romanticismo. Con intenti diversi, questi due movimenti si sono espressi contro il matrimonio tradizionale, in quanto visto esclusivamente nei suoi โ€œfiniโ€ oggettivi: la prole, la societร , la Chiesa, e troppo poco in se stesso, nel suo valore soggettivo e interpersonale. Tutto si richiedeva ai futuri sposi eccetto che si amassero e si scegliessero liberamente tra di loro. Anche oggi, in tante parti del mondo ci sono sposi che si conoscono e si vedono per la prima volta il giorno delle nozze. A tale modello, lโ€™Illuminismo oppose il matrimonio come patto tra i coniugi e il Romanticismo il matrimonio come comunione dโ€™amore tra gli sposi.

Ma questa critica va nel senso originario della Bibbia, non contro di essa! Il concilio Vaticano II ha recepito questa istanza quando, come dicevo, ha riconosciuto come bene ugualmente primario del matrimonio il mutuo amore e aiuto tra i coniugi. San Giovanni Paolo II, nella linea della Gaudium et spes, in una sua catechesi del Mercoledรฌ, diceva:

โ€Il corpo umano, con il suo sesso, e la sua mascolinitร  e femminilitร ,โ€ฆรจ non soltanto sorgente di feconditร  e di procreazione, come in tutto lโ€™ordine naturale, ma racchiude fin dal principio lโ€™attributo sponsale, cioรจ di esprimere lโ€™amore: quellโ€™amore appunto nel quale lโ€™uomo-persona diventa dono e, mediante questo dono, attua il senso stesso del suo essere ed esistereโ€ .

Nella sua enciclica โ€œDeus caritas estโ€, il papa Benedetto XVI รจ andato oltre, scrivendo cose profonde e nuove a proposito dellโ€™eros nel matrimonio e negli stessi rapporti tra Dio e lโ€™uomo. โ€œQuesto stretto nesso tra eros e matrimonio nella Bibbia quasi non trova paralleli โ€“scriveva โ€“ nella letteratura, al di fuori di essaโ€ . Uno dei torti piรน grandi che facciamo a Dio รจ di aver finito per fare di tutto ciรฒ che riguarda lโ€™amore e la sessualitร  un ambito saturo di malizia, dove Dio non deve entrare ed รจ di troppo. Come se satana, e non Dio, fosse il creatore dei sessi e lo specialista dellโ€™amore.

Noi credenti โ€“ e anche tanti non credenti โ€“ siamo lontani dallโ€™accettare le conseguenze che alcuni traggono oggi da queste premesse: per esempio che basti qualsiasi tipo di eros a costituire un matrimonio, compreso quello tra persone dello stesso sesso, ma questo rifiuto acquista unโ€™altra forza e credibilitร  se unito al riconoscimento della bontร  di fondo dellโ€™istanza, e anche a una sana autocritica.

Non possiamo infatti tacere il contributo che i cristiani avevano dato al formarsi di quella visione puramente oggettivista del matrimonio contro la quale la cultura moderna occidentale si รจ scagliata con veemenza. Lโ€™autoritร  di Agostino, rinforzata su questo punto da Tommaso dโ€™Aquino, aveva finito per gettare una luce negativa sullโ€™unione carnale dei coniugi, considerata il tramite di trasmissione del peccato originale e non priva, essa stessa, di peccato โ€œalmeno venialeโ€. Secondo il dottore di Ippona, i coniugi dovevano venire allโ€™atto coniugale โ€œcon dispiacereโ€ (cum dolore) e solo perchรฉ non cโ€™era altro modo di dare cittadini allo stato e membri alla Chiesa .

Unโ€™altra istanza moderna che possiamo fare nostra รจ quella della pari dignitร  della donna nel matrimonio. Essa, abbiamo visto, รจ nel cuore stesso del progetto originario di Dio e del pensiero di Cristo, ma รจ stata spesso disattesa lungo i secoli. La parola di Dio a Eva: โ€œVerso lโ€™uomo sarร  la tua brama ed egli ti dominerร โ€, ha avuto un tragico avveramento nella storia.

Nei rappresentanti della cosiddetta โ€œGender revolutionโ€, rivoluzione dei generi, questa istanza ha portato a proposte folli, come quella di abolire la distinzione dei sessi e sostituirla con la piรน elastica e soggettiva distinzione dei โ€œgeneriโ€ (maschile, femminile, variabile), o quella di liberare la donna dalla โ€œschiavitรน della maternitร โ€ provvedendo in altri modi, inventati dallโ€™uomo, alla nascita dei figli. In questi ultimi mesi รจ un rincorrersi di notizie di uomini che fra poco potranno diventare incinti e dare alla luce un figlio. โ€œAdamo da alla luce Evaโ€, si scrive sorridendo, mentre ci si sarebbe da piangere. Gli antichi avrebbero definito tutto ciรฒ con un termine: Hybris, arroganza dellโ€™uomo nei confronti di Dio.

Proprio la scelta del dialogo e dellโ€™autocritica ci da il diritto di denunciare questi progetti come โ€œdisumaniโ€, contrari, cioรจ, non solo alla volontร  di Dio, ma anche al bene dellโ€™umanitร . Tradotti in pratica su larga scala, essi porterebbero a guasti umani e sociali imprevedibili. Lโ€™unica nostra speranza รจ che il buon senso della gente, unito al โ€œdesiderioโ€ naturale dellโ€™altro sesso e allโ€™istinto di maternitร  e di paternitร  che Dio ha inscritto nella natura umana, resistano a questi tentativi di sostituirsi a Dio, dettati piรน da tardivi sensi di colpa dellโ€™uomo, che da genuino rispetto e amore per la donna.

3. Un ideale da riscoprire

Non meno importante del compito di difendere lโ€™ideale biblico del matrimonio e della famiglia รจ il compito di riscoprirlo e viverlo in pienezza da parte dei cristiani, in modo da riproporlo al mondo con i fatti, piรน che con le parole. I primi cristiani, con i loro costumi, cambiarono le leggi dello stato sulla famiglia; noi non possiamo pensare di poter fare il contrario, e cioรจ cambiare i costumi della gente con le leggi dello stato, anche se come cittadini abbiamo il dovere di contribuire a che lo stato faccia leggi giuste.

Dopo Cristo, noi leggiamo giustamente il racconto della creazione dellโ€™uomo e della donna alla luce della rivelazione della Trinitร . In questa luce, la frase: โ€œDio creรฒ lโ€™uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creรฒ; maschio e femmina li creรฒโ€ rivela finalmente il suo significato rimasto enigmatico e incerto prima di Cristo. Che rapporto ci puรฒ essere tra lโ€™essere โ€œa immagine di Dioโ€ e lโ€™essere โ€œmaschio e femminaโ€? Il Dio biblico non ha connotati sessuali, non รจ nรฉ maschio nรฉ femmina.
La somiglianza consiste in questo. Dio รจ amore e lโ€™amore esige comunione, scambio interpersonale; richiede che ci siano un โ€œioโ€ e un โ€œtuโ€. Non cโ€™รจ amore che non sia amore di qualcuno; dove non cโ€™รจ che un solo soggetto, non ci puรฒ essere amore, ma solo egoismo o narcisismo. Lร  dove Dio รจ concepito come Legge o come Potenza assoluta non cโ€™รจ bisogno di una pluralitร  di persone (il potere si puรฒ esercitare anche da soli!). Il Dio rivelato da Gesรบ Cristo, essendo amore, รจ unico e solo, ma non รจ solitario; รจ uno e trino. In lui coesistono unitร  e distinzione: unitร  di natura, di volere, di intenti, e distinzione di caratteristiche e di persone.
Due persone che si amano โ€“ e quello dellโ€™uomo e la donna nel matrimonio ne รจ il caso piรน forte โ€“ riproducono qualcosa di ciรฒ che avviene nella Trinitร . Lรฌ due persone โ€“il Padre e il Figlio โ€“ amandosi, producono (โ€œspiranoโ€) lo Spirito che รจ lโ€™amore che li fonde. Qualcuno ha definito lo Spirito Santo il โ€œNoiโ€ divino, cioรจ non la โ€œterza persona della Trinitร โ€, ma la prima persona plurale . Proprio in questo, la coppia umana รจ immagine di Dio. Marito e moglie sono infatti una carne sola, un cuore solo, unโ€™anima sola, pur nella diversitร  di sesso e di personalitร . Nella coppia si riconciliano tra loro unitร  e diversitร .
In questa luce si scopre il senso profondo del messaggio dei profeti circa il matrimonio umano: che cioรจ esso รจ simbolo e riflesso di un altro amore, quello di Dio per il suo popolo. Questo non significava sovraccaricare di un significato mistico una realtร  puramente mondana. Non รจ fare solo del simbolismo; รจ piuttosto rivelare il vero volto e lo scopo ultimo della creazione dellโ€™uomo maschio e femmina.
Qual รจ la causa della incompiutezza e dellโ€™inappagamento che lascia lโ€™unione sessuale, dentro e fuori del matrimonio? Perchรฉ questo slancio ricade sempre su se stesso e perchรฉ questa promessa di infinito e di eterno rimane sempre delusa? A questa frustrazione si cerca un rimedio che perรฒ non fa che accrescerla. Anzichรฉ cambiare la qualitร  dellโ€™atto, se ne aumenta la quantitร , passando da un partner allโ€™altro. Si arriva cosรฌ allo scempio del dono di Dio della sessualitร , in atto nella cultura e nella societร  di oggi.
Vogliamo una buona volta, come cristiani, cercare una spiegazione a questa devastante disfunzione? La spiegazione รจ che lโ€™unione sessuale non รจ vissuta nel modo e con lโ€™intenzione intesa da Dio. Questo scopo era che, attraverso questa estasi e fusione dโ€™amore, lโ€™uomo e la donna si elevassero al desiderio e avessero una certa pregustazione dellโ€™amore infinito; si ricordassero da dove venivano e dove erano diretti.
Il peccato, a cominciare da quello dellโ€™Adamo ed Eva biblici, ha attraversato questo progetto; ha โ€œprofanatoโ€ quel gesto, cioรจ lo ha spogliato della sua valenza religiosa. Ne ha fatto un gesto fine a se stesso, concluso in se stesso, e perciรฒ โ€œinsoddisfacenteโ€. Il simbolo รจ stato staccato dalla realtร  simboleggiata, privato del suo dinamismo intrinseco e quindi mutilato. Mai come in questo caso si sperimenta la veritร  del detto di Agostino: โ€œTu ci hai fatti per te, o Dio, e il nostro cuore รจ insoddisfatto finchรฉ non riposa in teโ€. Noi infatti non siamo stati creati per vivere in un eterno rapporto di coppia, ma per vivere in un eterno rapporto con Dio, con lโ€™Assoluto. Lo scopre perfino il Faust di Goethe, al termine del suo lungo vagare; ripensando al suo amore per Margherita, al termine del poema egli esclama: โ€œTutto ciรฒ che passa รจ solo una parabola. Solo qui [in cielo] lโ€™irraggiungibile diventa realtร โ€ .
Nella testimonianza di alcune coppie che hanno fatto lโ€™esperienza rinnovatrice dello Spirito Santo e vivono la vita cristiana carismaticamente si ritrova qualcosa del significato originale dellโ€™atto coniugale. Non cโ€™รจ da stupirsi che sia cosรฌ. Il matrimonio รจ il sacramento del dono reciproco che gli sposi fanno di se stessi lโ€™uno allโ€™altro, e lo Spirito Santo รจ, nella Trinitร , il โ€œdonoโ€, o meglio il โ€œdomarsiโ€ reciproco del Padre e del Figlio, non un atto passeggero, ma uno stato permanente. Dove arriva lo Spirito Santo, nasce, o rinasce, la capacitร  di farsi dono. รˆ cosรฌ che opera la โ€œgrazia di statoโ€ nel matrimonio.

4. Sposati e consacrati nella Chiesa
Anche se noi consacrati non viviamo la realtร  del matrimonio, ho detto allโ€™inizio, dobbiamo conoscerla per aiutare coloro che vivono in essa. Aggiungo ora un ulteriore motivo: abbiamo bisogno di conoscerla per essere, anche noi, aiutati da essi! Parlando di matrimonio e verginitร  lโ€™Apostolo dice: โ€œCiascuno ha il proprio dono (chรกrisma) da Dio, chi in un modo chi in un altroโ€ (1 Cor 7, 7); cioรจ: lo sposato ha il suo carisma e chi non si sposa โ€œper il Signoreโ€ ha il suo carisma.
Il carisma โ€” dice lo stesso Apostolo โ€” รจ โ€œuna manifestazione particolare dello Spirito, per lโ€™utilitร  comuneโ€ (1 Cor 12, 7). Applicato al rapporto tra sposati e consacrati nella Chiesa, questo significa che il celibato e la verginitร  sono anche per gli sposati e che il matrimonio รจ anche per i consacrati, cioรจ a loro vantaggio. Tale รจ lโ€™intrinseca natura del carisma, apparentemente contraddittoria: qualcosa di โ€œparticolareโ€ (โ€œuna manifestazione particolare dello Spiritoโ€) che perรฒ serve a tutti (โ€œper lโ€™utilitร  comuneโ€).
Nella comunitร  cristiana consacrati e sposati possono โ€œedificarsiโ€ a vicenda. Gli sposati sono richiamati, dai consacrati, al primato di Dio e di ciรฒ che non passa; sono introdotti allโ€™amore per la parola di Dio che essi possono meglio approfondire e โ€œspezzareโ€ ai laici. Ma anche i consacrati imparano qualcosa dagli sposati. Imparano la generositร , la dimenticanza di sรฉ, il servizio alla vita e, spesso, una certa โ€œumanitร โ€ che viene dal duro contatto con le realtร  dellโ€™esistenza.
Ne parlo per esperienza. Io appartengo a un ordine religioso dove, fino a qualche decennio fa, ci si alzava di notte per recitare lโ€™ufficio del โ€œMattutinoโ€, che durava circa unโ€™ora. Poi ci fu la grande svolta nella vita religiosa, a seguito del Concilio. Sembrรฒ che il ritmo della vita moderna โ€“ lo studio per i giovani e il ministero apostolico per i sacerdoti โ€“ non consentissero piรน quellโ€™alzata notturna che interrompeva il sonno, e a poco a poco essa fu abbandonata, a parte qualche luogo di formazione.
Quando, piรน tardi, il Signore mi ha fatto conoscere da vicino, nel mio ministero, diverse giovani famiglie, ho scoperto una cosa che mi ha salutarmente scosso. Quei giovani papร  e mamme dovevano alzarsi non una, ma due, tre o anche piรน volte per notte, per dare da mangiare, somministrare la medicina, cullare il bambino se piangeva, vegliarlo se aveva la febbre. E al mattino uno dei due, o tutti e due, alla stessa ora, di corsa al lavoro, dopo aver portato il bambino o la bambina dai nonni o allโ€™asilo. Cโ€™era un cartellino da timbrare e questo sia con il buono che con il cattivo tempo, sia con la buona che con la cattiva salute.
Allora mi sono detto: se non corriamo ai ripari, siamo in un grave pericolo! Il nostro genere di vita, se non รจ sorretto da autentica osservanza della Regola e da un certo rigore di orario e di abitudini, rischia di diventare una vita allโ€™acqua di rose e di portarci alla durezza del cuore. Quello che dei buoni genitori sono capaci di fare per i loro figli carnali; il grado di dimenticanza di sรฉ a cui sono capaci di giungere per provvedere alla loro salute, ai loro studi e alla loro felicitร , deve essere la misura di ciรฒ che dovremmo fare noi per i figli o i fratelli spirituali. Ci รจ di esempio in ciรฒ proprio lโ€™apostolo Paolo che diceva di volere โ€œprodigarsi, anzi consumarsiโ€, per i suoi figli di Corinto (cf 2 Cor 12, 15).
Che lo Spirito Santo, datore dei carismi, aiuti tutti noi, sposati e consacrati, a mettere in pratica lโ€™esortazione dellโ€™apostolo Pietro:
โ€œCiascuno viva secondo il dono ricevuto, mettendolo a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio [โ€ฆ], perchรฉ in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesรน Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen!โ€ (1Pt 4, 10-11).

1.P. Claudel, Le soulier de satin, a.III. sc.8 (รฉd. La Plรฉiade, II, Parigi 1956, p. 804).
2.Giovanni Paolo II, Uomo e donna lo creรฒ. Catechesi sullโ€™amore umano, Roma 1985, p. 365.
3.Gregorio Magno, Moralia in Job, 20, 1, 1.
4.Giovanni Paolo II, Discorso allโ€™udienza del 16 gennaio 1980 (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana 1980, p. 148).
5.Benedetto XVI, Enc. Deus caritas est, 11.
6.Cf. S. Agostino, Discorsi, 51, 25 (PL 38, 348).
7.Cf. Cf. H. Mรผhlen , Der Heilige Geist als Person. Ich โ€“ Du โ€“ Wir, Mรผnster in W., 1963.
8.W. Goethe, Faust, finale, parte seconda: โ€žAlles Vergรคngliche / Ist nur ein Gleichnis; /Das Unzulรคngliche,/Hier wirdโ€™s Ereignisโ€œ.

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