Il Vangelo del Giorno, 11 marzo 2016 – Gv 7, 1-2. 10. 25-30

Data:

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Il testo ed il commento al Vangelo del 11 marzo 2016 – Gv 7, 1-2. 10. 25-30, ย Tempo di Quaresima – Quarta settimana del Tempo di Quaresima.

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  • Colore liturgico: viola
  • Le letture del giorno: Sap 2, 1. 12-22; Sal.33; Gv 7, 1-2. 10. 25-30

Gv 7, 1-2. 10. 25-30
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesรน se ne andava per la Galilea; infatti non voleva piรน percorrere la Giudea, perchรฉ i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salรฌ anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: ยซNon รจ costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli รจ il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’รจ; il Cristo invece, quando verrร , nessuno saprร  di dove siaยป.
Gesรน allora, mentre insegnava nel tempio, esclamรฒ: ยซCerto, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato รจ veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perchรฉ vengo da lui ed egli mi ha mandatoยป.
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscรฌ a mettere le mani su di lui, perchรฉ non era ancora giunta la sua ora.

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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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la quaresima

La quaresima. Un’occasione da non perdere

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Commento al Vangelo di Gv 7, 1-2. 10. 25-30

Gv 7, 1-2. 10. 25-30

Commento a cura dei giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)

[ads2]…Non era ancora giunta la sua ora…
Il libro Sapienziale, nella prima lettura, trasmette un giudizio di condanna emesso da “empi” nei confronti di un giusto, la cui condotta รจ un rimprovero severo: “Ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l’educazione da noi ricevuta. Proclama di possedere la conoscenza di Dio e si dichiara figlio del Signore”. In queste righe si avverte una anticipazione profetica del destino di Gesรน e delle accuse che gli furono mosse ripetutamente: rancori, insidie, insulti, fino alla condanna a morte. Ma l’autore conclude: La pensano cosรฌ, ma si sbagliano; la loro malizia li ha accecati. Non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santitร  nรฉ credono alla ricompensa delle anime pure”. Nel Vangelo Giovanni attesta la serenitร  di Gesรน, che prosegue tranquillamente la sua missione e si sforza di far capire la sua origine e identitร : “Chi mi ha mandato รจ veritiero, e voi non lo conoscete. Io perรฒ lo conosco, perchรฉ vengo da lui ed egli mi ha mandato”. Quel coraggio nel proclamare la veritร , รจ un dono di Dio; รจ anche il risultato di una riflessione perseverante sul nucleo di fede. Il cristiano, sull’esempio di Gesรน, รจ credibile se รจ davvero credente. La vera fede รจ lontana dalla magia o dalla religiositร  emotiva. Si fida, si affida. Crede appunto.

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