Il testo ed il commento al Vangelo del 19 febbraio 2016 – Mt 5, 20-26, ย Tempo di Quaresima – Prima settimana del Tempo di Quaresima.
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- Colore liturgico: viola
- Le letture del giorno: Ez 18, 21-28; Sal.129; Mt 5, 20-26
Mt 5, 20-26
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซSe la vostra giustizia non supererร quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrร ucciso dovrร essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrร essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrร essere sottoposto al sinรจdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarร destinato al fuoco della Geรจnna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lรฌ ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lรฌ il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perchรฉ l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In veritร io ti dico: non uscirai di lร finchรฉ non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!ยป.
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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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p. Gabriele Amorth – Il mio rosario
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Commento al Vangelo di Mt 5, 20-26
Commento a cura dei giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)
[ads2]Oltre i limiti della legge…
ยซAvete inteso…, ma io vi dico…ยป Gesรน si propone come una sconvolgente novitร . Egli non viene ad abolire la legge, ma a darne compimento. Sicuramente non possiamo prendere a modello la ยซgiustiziaยป farisร ica, che si fonda sulla scrupolosa osservanza della legge nei suoi aspetti formali ed esteriori, ma non ne percepisce e pratica lo spirito. Gesรน stigmatizza i loro comportamenti e arriva a definirli sepolcri imbiancati. La vera religiositร รจ animata dalla fede e dall’amore ed รจ tutta orientata alla gloria di Dio e all’assidua ricerca della sua santissima volontร . Gli stessi comandamenti di Dio possono essere deformati, sminuendo il loro vero significato e le implicazione morali che ne derivano. Si puรฒ uccidere il prossimo anche senza privarlo della vita fisica e perciรฒ anche soltanto l’insulto deve essere ritenuto lesivo del precetto dell’amore e meritevole di condanna. Questo tipo di mancanza, assai frequente, se non adeguatamente riparato, rischia di invalidare anche i momenti migliori della nostra esperienza religiosa. Per cui se stiamo andando a portare la nostra offerta al Signore e la coscienza ci rimprovera un comportamento scorretto nei confronti del nostro prossimo o un risentimento da parte di qualche nostro fratello, nei nostri confronti, dobbiamo prima cercare la riconciliazione e poi tornare a portare il nostro dono. L’esempio che Gesรน ci riferisce รจ facilmente applicabile alla partecipazione alle nostre liturgie ed in particolare a quella eucaristica. Talvolta non รจ sufficiente il rapido esame di coscienza che il celebrante c’invita a fare prima della celebrazione, per scoprire la nostra vera situazione nei confronti di Dio e del nostro prossimo. Non รจ sufficiente neanche lo scambio del segno della pace prima di accedere alla mensa eucaristica. Bisognerebbe ristabilire prima la pace piena e poi venire, veramente liberi, a godere della piena comunione con il Signore. Soltanto cosรฌ siamo capaci di comprendere e vivere la vera giustizia, ciรฒ che รจ giusto non secondo l’umana accezione, ma secondo il volere divino. Questo รจ il culto che dobbiamo a Dio, questo รจ il candore che deve adornare la nostra anima prima di entrare nel banchetto di Dio. C’รจ da temere che siano ancora molti i profanatori del tempio perchรฉ incapaci di perdono e di riconciliazione.


