Papa Francesco ricorda lโorrore della Shoah

Il cinema svolge un ruolo significativo nel mantenere viva la memoria della Shoah, soprattutto per le giovani generazioni. Con il film Il figlio di Saul (Saul fia) di Lรกszlรณ Nemes la Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI – Fondazione Ente dello Spettacolo, dโintesa con lโUfficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, desidera proporre un approfondimento in vista della Giornata internazionale della memoria (27 gennaio), nonchรฉ inaugurare un ciclo di proposte cinematografiche dedicate al Giubileo straordinario della misericordia, proposte pensate per parrocchie, sale della comunitร , Animatori della Comunicazione e della Cultura, ma anche per insegnanti e tutti coloro che sono impegnati nel settore educational.
Per non dimenticare, il film Il figlio di Saul
[ads2]In concorso al 68. Festival di Cannes (2015), dove ha attenuto il Gran Premio della Giuria, nonchรฉ vincitore del Golden Globe come Miglior film straniero e in corsa per lโOscar 2016, il film Il figlio di Saul (Saul fia, 2015) รจ lโopera prima del regista esordiente Lรกszlรณ Nemes, giร assistente del noto regista Bรฉla Tarr. Il giovane autore ungherese, prendendo spunto dalla vasta letteratura sulla Shoah, nello specifico dalle memorie degli ebrei dei Sonderkommando โ in Italia nel volume La voce dei sommersi edito da Marsilio โ, propone un crudo viaggio nellโinferno di Auschwitz, offrendo una prospettiva inedita sullโorrore.ย
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ร storia dellโebreo Saul Auslander โ interpretato dal poeta-scrittore Gรฉza Rรถhrig โ, internato nel campo di concentramento di Auschwitz, il quale nei gruppi Sonderkommando รจ costretto a occuparsi della tragica fine dei prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere il figlio. Saul dunque fa il possibile per salvare quel corpo e offrirgli una corretta sepoltura, con il conforto della preghiera.ย
Per Il figlio di Saul Nemes adotta una soluzione narrativa originale e innovativa, lontana dalle numerose declinazioni del dramma della Shoah sul grande schermo: รจ quasi tutto giocato con una falsa soggettiva, unโinquadratura che riprende il protagonista da vicino, seguendolo di spalle; il film permette in questo modo di cogliere con piรน incisivitร lo stato di angoscia e smarrimento dei prigionieri del lager. Il regista non ci mostra apertamente lโorrore, non offre inquadrature esplicite di quei loghi e di quelle nefaste azioni, ma decide di raccontare una sola di quelle esistenze. Tutto ciรฒ non implica una minore efficacia, cosรฌ come non rende il film di minore importanza rispetto ad altri titoli sullo stesso argomento. Nemes lascia lโorrore fuori dallโinquadratura, non lo chiama mai in campo. Questo, perรฒ, non lo rende meno presente, insistente. Ne avvertiamo infatti, al seguito di Saul, tutta la sua efferatezza. ยซNon volevo โ dichiara il regista โ trasformare nessuno in un eroe, non volevo neanche assumere il punto di vista dei sopravvissuti nรฉ mostrare troppo di quella fabbrica di morte. Volevo solo trovare una prospettiva che potesse essere esemplare, ridotta allโessenziale, per raccontare una vicenda il piรน possibile semplice e arcaicaยป.
Altro aspetto centrale del film รจ il richiamo allโopera di misericordia corporale seppellire i morti: nel film Saul, che inizialmente incede in maniera tristemente meccanica nel lager, quando si trova dinanzi al corpo violato del ragazzo, si sente scosso e chiamato a interrompere quel circolo vizioso. Vuole allontanare dalle fiamme quel corpo e affidarlo con la preghiera a una degna sepoltura. Per fare questo, Saul mette a repentaglio la sua vita, andando alla ricerca di un rabbino nel campo di concentramento, affinchรฉ ci sia anche la benedizione di un religioso.ย
Il figlio di Saul รจ pertanto unโopera di grande pregio, per la capacitร di offrire allo spettatore una prospettiva diversa sul dramma della Shoah, regalando una nuova preziosa testimonianza. Per non dimenticare.ย
Per approfondire con la Cnvf e Cinematografo.it
Commissione Nazionale Valutazione Film CEI: ยซNemes mette in campo due importanti soluzioni: fa svolgere in un contesto dove la ragione ha abdicato alla follia una storia โimpossibileโ di religione e di pietร . Rinuncia, al momento di avviare la m.d.p., ai formati spettacolari per scegliere quello ridotto, quello piccolo. Una soluzione di stile finalizzata a non allagare lo sguardo sullโorrore delle immagini. Lโazione si volge quasi tutta allโinterno di corridoi, stanzoni, spazi privi di luce dove la mancanza di respiro toglie ogni anelito di vita. Nel finale arriva la domanda a lungo attesa: Saul preferisce la sepoltura di un ragazzo difronte allโuccisione dei tanti innocenti? Il quesito apre problemi morali profondi e forse insolubili. Perรฒ concreti e, per come Saul li vive, terribilmente veri. Seguire Saul e il suo punto di vista evita insistenze, ripetizioni, distrazioni. La regia pedina ogni angolo del campo, alzando lo sguardo ad altezza di pietร e compassione. Si tratta di un film che ripropone argomenti su cui รจ sempre opportuno riflettere e che, dal punto di vista pastorale, รจ da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattitiยป (www.cnvf.it).
Rivista del Cinematografo – Cinematografo.it: ยซIl formato dellโimmagine รจ quasi quadrato, la macchina a mano tallona Saul nellโInferno del campo, un Inferno che seguiamo attraverso i suoi occhi, con la (falsa) soggettiva della dannazione: non ci sono campi totali, solo inquadrature ravvicinate, forzatamente parziali, inconcludenti, โrumoroseโ โ e infatti il lavoro sul sonoro รจ strepitoso. Ed รจ, tutto, documentato: Nemes, che ha avuto parte della famiglia assassinata ad Auschwitz e ha sempre trovato frustrante la miticizzazione insita nei film sui campi, ha trovato ispirazione in Requiem per un massacro di Elem Klimov (1985), soprattutto, ha adattato e assemblato le testimonianze di veri membri dei Sonderkommando di Auschwitz, Le voci sotto al cenere, conosciuti anche come i Rotoli di Auschwitz. (โฆ) ร un grande film (โฆ) che rinnova la letteratura filmografica sul tema, riportandoci lรฌ in carne, ossa e dolore dove tutto รจ iniziato. La fine dellโuomo, il carnefice, la vittima e chi sta in mezzo, il Sonderkommando, una vittima diversa. Non perdeteloยป (Federico Pontiggia).
