Il testo ed il commento al Vangelo del 4 gennaio 2016 – Gv 1, 35-42, Tempo di Natale – Anno I, Prima dell’Epifania.
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- Colore liturgico: bianco
- Le letture del giorno: 1 Gv 3, 7-10; Sal 97; Gv 1, 35-42
Gv 1, 35-42
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: ยซEcco l’agnello di Dio!ยป. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare cosรฌ, seguirono Gesรน.
Gesรน allora si voltรฒ e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: ยซChe cosa cercate?ยป. Gli risposero: ยซRabbรฌ ย che, tradotto, significa maestro ย, dove dimori?ยป. Disse loro: ยซVenite e vedreteยป. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrรฒ per primo suo fratello Simone e gli disse: ยซAbbiamo trovato il Messiaยป ย che si traduce Cristo ย e lo condusse da Gesรน. Fissando lo sguardo su di lui, Gesรน disse: ยซTu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefaยป ย che significa Pietro.
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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Bruno Ferrero – Storie di Natale, d’Avvento e d’epifania
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Commenti al Vangelo di Gv 1, 35-42
Commento dei Carmelitani
[ads2] Nel primo capitolo del suo Vangelo, Giovanni ci conduce attraverso una specie di viaggio temporale, lungo una settimana, scandito dal ripetersi, per tre volte, dellโespressione โil giorno dopoโ (vv. 29, 35 e 43). Il nostro brano ci pone nel secondo di questi momenti, quello centrale e quindi quello piรน importante, caratterizzato dal passaggio fisico e spirituale dei primi discepoli da Giovanni a Gesรน. Eโ il โgiorno dopoโ dellโincontro, della scelta, della sequela.ย
La nostra scena รจย attraversata e resa viva da uno scambio molto intenso di sguardi: da Giovanni a Gesรน (v. 35); da Gesรน ai due discepoli (v. 38); dai discepoli a Gesรน (vv. 38-39); e infine รจ di nuovo Gesรน che rivolge a noi il suo sguardo, nella persona di Pietro (v. 42).
Lโevangelista utilizza verbi diversi tra loro, ma tutti carichi di sfumature, di intensitร ; non si tratta di sguardi superficiali, distratti, fuggevoli, ma piuttosto di contatti profondi, intensi, che partono dal cuore, dallโanima. Eโ cosรฌ che Gesรน, il Signore, guarda ai suoi discepoli e a noi; รจ cosรฌ che, a nostra volta, dovremmo imparare a guardare Lui. In particolare รจ bello il verbo che apre e chiude il brano, โfissare lo sguardoโ, che significa, alla lettera โguardare dentroโ.ย
Gesรนย sta camminando lungo il mare, lungo le rive della nostra vita; รจ cosรฌ che Giovanni lo fotografa, lo fissa, usando il verbo al participio per dirci che, in fondo, Gesรน, ancora oggi sta passando accanto a noi, come in quel giorno. Anche la nostra vita puรฒ essere visitata e attraversata da Lui; la nostra terra puรฒ accogliere le impronte dei suoi passi.ย
Forse il centro del brano sta precisamente nel movimento di Gesรน; dapprima Egli cammina, poi si volta e si ferma, con lo sguardo, col cuore, sulla vita dei due discepoli. Gesรนย โsi voltaโ, cioรจ cambia, si adatta, lascia la sua condizione di prima e ne assume unโaltra. Gesรน qui ci viene rivelato come Dio incarnato, Dio sceso in mezzo a noi, fatto uomo. Si รจ voltato dal seno del Padre e si รจ rivolto verso di noi.ย
Eโ bello vedere come il Signore ci coinvolga nei suoi movimenti, nella sua stessa vita; Egli, infatti, invita i due discepoli a โvenire e vedereโ. Non si puรฒ stare fermi, quando si รจ incontrato il Signore; la sua presenza ci mette in movimento, ci fa alzare dalle nostre vecchie posizioni e ci fa correre. Proviamo a raccogliere tutti i verbi riferiti ai discepoli in questo brano: โseguironoโ (v. 37); โlo seguivanoโ (v. 38); โandaronoโฆ videroโฆ rimasero con Luiโ (v. 39).ย
La prima parte del brano si chiude con lโesperienza bellissima dei primi due discepoli che rimangono con Gesรน; lโhanno seguito, sono entrati in casa sua e si sono fermati presso di Lui. Eโ il percorso di salvezza, di felicitร vera, che viene offerto anche a noi. Basta solo accettare di rimanere, di stare fermi, saldi, decisi, innamorati, senza piรน volgersi di qua e di lร , verso lโuno o lโaltro maestro del momento, lโuno o lโaltro amore nuovo della vita. Perchรฉ quando cโรจ Gesรน, il Signore, quando si รจ stati invitati da Lui, davvero non manca piรน nulla.ย
Alcune domande
La scansione temporale di questa parte del Vangelo, con i suoi โil giorno dopoโ ci fa capire che il Signore non รจ una realtร astratta e distante, ma Lui entra nei nostri giorni, nei nostri anni che passano, nella nostra esistenza concreta. Mi sento disposto ad aprire a Lui il mio tempo, a condividere con Lui la mia vita? Sono pronto a consegnare nelle sue mani il mio presente, il mio futuro, perchรฉ sia Lui a guidare ogni mio โgiorno dopoโ?
I discepoli compiono un bellissimo cammino spirituale, evidenziato dai verbi โudirono, seguirono, videro, rimaseroโ. Non voglio, anchโio, iniziare questa bella avventura con Gesรน? Ho le orecchie aperte per udire, per ascoltare in profonditร e cosรฌ poter dare anchโio la mia risposta positiva allโAmore del Padre che vuole raggiungermi? Sento nascere in me la gioia di poter cominciare un cammino nuovo, camminando dietro a Gesรน? E poi, ho gli occhi del cuore spalancati per iniziare a vedere veramente ciรฒ che mi accade dentro e attorno e per riconoscere in ogni avvenimento la presenza del Signore?
Pietro riceve un nome nuovo da Gesรน; la sua vita viene completamente trasformata. Me la sento, oggi, di consegnare al Padre il mio nome, la mia vita, la mia persona tutta, cosรฌย comโรจ, perchรฉ Lui possa di nuovo generarmi come figlio, come figlia, chiamandomi col nome che Lui, nel suo Amore infinito, ha pensato per me?


