Cari fratelli e sorelle,
con piacere do il benvenuto a tutti voi, rappresentanti dellโAssociazione dei Genitori delle Scuole Cattoliche, nella ricorrenza dei quarantโanni della vostra fondazione. Siete qui non solo per confermarvi nel vostro cammino di fede, ma anche per esprimere la veritร dellโimpegno che vi contraddistingue: quello, liberamente assunto, di essere educatori secondo il cuore di Dio e della Chiesa.
Si รจ svolto da poco un importante Congresso mondiale organizzato dalla Congregazione per lโEducazione cattolica. In tale circostanza ho evidenziato lโimportanza di promuovere unโeducazione alla pienezza dellโumanitร , perchรฉ parlare di educazione cattolica equivale a parlare di umano, di umanesimo. Ho esortato a unโeducazione inclusiva, unโeducazione che faccia posto a tutti e non selezioni in maniera elitaria i destinatari del suo impegno.
ร la stessa sfida che oggi sta anche davanti a voi. La vostra Associazione si pone al servizio della scuola e della famiglia, contribuendo al delicato compito di gettare ponti tra scuola e territorio, tra scuola e famiglia, tra scuola e istituzioni civili. Ripristinare il patto educativo, perchรฉ il patto educativo si รจ rovinato, perchรฉ il patto educativo รจ rotto!, e dobbiamo ripristinarlo. Gettare ponti: non cโรจ sfida piรน nobile! Costruire unione dove avanza la divisione, generare armonia quando sembra avere la meglio la logica dellโesclusione e dellโemarginazione.
Come associazione ecclesiale, voi attingete dal cuore stesso della Chiesa lโabbondanza della misericordia, che fa del vostro lavoro un servizio quotidiano per gli altri. Come genitori, siete depositari del dovere e del diritto primario e irrinunciabile di educare i figli, aiutando in tal senso in maniera positiva e costante il compito della scuola. Spetta a voi il diritto di richiedere unโeducazione conveniente per i vostri figli, unโeducazione integrale e aperta ai piรน autentici valori umani e cristiani. Compete anche a voi, perรฒ, far sรฌ che la scuola sia allโaltezza del compito educativo che le รจ affidato, in particolare quando lโeducazione che propone si esprime come โcattolicaโ. Prego il Signore che la scuola cattolica non dia mai per scontato il significato di questo aggettivo! Infatti, essere educatori cattolici fa la differenza.
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E allora dobbiamo domandarci: quali sono i requisiti per cui una scuola possa dirsi veramente cattolica? Questo puรฒ essere un buon lavoro da fare nella vostra associazione. Voi certamente lo avete fatto e lo fate; ma i risultati non sono mai acquisiti una volta per tutte. Ad esempio: sappiamo che la scuola cattolica deve trasmettere una cultura integrale, non ideologica. Ma che cosa significa questo concretamente? O ancora, siamo convinti che la scuola cattolica รจ chiamata a favorire lโarmonia delle diversitร . Come si puรฒ attuare questo in concreto? Eโ una sfida tuttโaltro che facile. Grazie a Dio ci sono, in Italia e nel mondo, tante esperienze positive che si possono conoscere e condividere.
Nellโincontro che ebbe con voi nel giugno del โ98, san Giovanni Paolo II ribadรฌ lโimportanza del โponteโ che deve esistere tra scuola e societร . Non vi sfugga mai lโesigenza di costruire una comunitร educante in cui, insieme ai docenti, ai vari operatori e agli studenti, voi genitori possiate essere protagonisti del processo educativo.
Non siate fuori dal mondo, ma vivi, come il lievito nella pasta. Lโinvito che vi rivolgo รจ semplice ma audace: sappiate fare la differenza con la qualitร formativa. Sappiate trovare modi e vie per non passare inosservati dietro le quinte della societร e della cultura. Non destando clamori, non con progetti farciti di retorica. Sappiate distinguervi per la vostra costante attenzione alla persona, in modo speciale agli ultimi, a chi รจ scartato, rifiutato, dimenticato. Sappiate farvi notare non per la โfacciataโ, ma per una coerenza educativa radicata nella visione cristiana dellโuomo e della societร .
[ads2]In un momento in cui la crisi economica si fa sentire pesantemente anche sulle scuole paritarie, molte delle quali sono costrette a chiudere, la tentazione dei โnumeriโ si affaccia con piรน insistenza, e con essa quella dello scoraggiamento. Ma nonostante tutto vi ripeto: la differenza si fa con la qualitร della vostra presenza, e non con la quantitร di risorse che si รจ in grado di mettere in campo. La qualitร della vostra presenza, lรฌ, per fare ponti. E mi รจ piaciuto che Lei [si rivolge al Presidente], parlando della scuola, abbia parlato dei bambini, dei genitori e anche dei nonni. Perchรฉ i nonni hanno da fare! Non scartare i nonni che sono la memoria viva del popolo!
Non svendete mai i valori umani e cristiani di cui siete testimoni nella famiglia, nella scuola, nella societร . Date generosamente il vostro contributo perchรฉ la scuola cattolica non diventi mai un โripiegoโ, o unโalternativa insignificante tra le varie istituzioni formative. Collaborate affinchรฉ lโeducazione cattolica abbia il volto di quel nuovo umanesimo emerso dal Convegno ecclesiale di Firenze. Impegnatevi affinchรฉ le scuole cattoliche siano veramente aperte a tutti. Il Signore Gesรน, che nella santa Famiglia di Nazareth crebbe in etร , sapienza e grazia (cfr Lc 2,52), accompagni i vostri passi e benedica il vostro impegno quotidiano.
Grazie di questo incontro, grazie del vostro lavoro e della vostra testimonianza. Vi assicuro il mio ricordo nella preghiera. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.
