Papa Francesco – Visita alla Chiesa Evangelica Luterana di Roma

Data:

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VISITA ALLA CHIESA EVANGELICA LUTERANA DI ROMA

PAROLE DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Domenica, 15 novembre 2015

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Risposte del Santo Padre alle domande rivolte durante l’incontro:

https://youtu.be/NiKC19pgc-0

1) Mi chiamo Julius. Ho nove anni e mi piace molto partecipare al culto dei bambini in questa comunitร . Sono affascinato dalle storie di Gesรน e mi piace anche come Lui si comporta. La mia domanda รจ: che cosa ti piace di piรน dellโ€™essere Papa?

La risposta รจ semplice. Quello che mi piaceโ€ฆ Se io ti domando cosa ti piace di piรน del pasto, tu dirai la torta, il dolce! O no? Ma bisogna mangiare tutto. La cosa che mi piace, sinceramente, รจ fare il parroco, fare il pastore. Non mi piace fare i lavori dโ€™ufficio. Non mi piacciono questi lavori. Non mi piace fare interviste protocollari – questa non รจ protocollare, รจ familiare! – ma devo farlo. Perciรฒ cosa mi piace di piรน? Fare il parroco. E un tempo, mentre ero rettore della facoltร  di teologia, ero parroco della parrocchia che cโ€™รจ accanto alla facoltร , e sai, mi piaceva insegnare il catechismo ai bambini e la domenica fare la Messa con i bambini. Cโ€™erano piรน o meno 250 bambini, era difficile che tutti stessero in silenzio, era difficile. Il dialogo con i bambiniโ€ฆ Questo mi piace. Tu sei un ragazzo e forse mi capirai. Voi siete concreti, voi non fate domande campate in aria, teoriche: โ€œPerchรฉ questo รจ cosรฌ? Perchรฉโ€ฆโ€. Ecco, mi piace fare il parroco e, facendo il parroco, quello che piรน mi piace รจ stare con i bambini, parlare con loro, e sโ€™impara tanto. Sโ€™impara tanto. Mi piace fare il Papa con lo stile del parroco. Il servizio. Mi piace, nel senso che mi sento bene, quando visito gli ammalati, quando parlo con le persone che sono un poโ€™ disperate, tristi. Amo tanto andare in carcere, ma non che mi portino in galera! Perchรฉ, parlare con i carceratiโ€ฆ – tu forse capirai quello che ti dirรฒ – ogni volta che io entro in un carcere, domando a me stesso: โ€œPerchรฉ loro e io no?โ€. E lรฌ sento la salvezza di Gesรน Cristo, lโ€™amore di Gesรน Cristo per me. Perchรฉ รจ Lui che mi ha salvato. Io non sono meno peccatore di loro, ma il Signore mi ha preso per mano. Anche questo lo sento. E quando vado in carcere sono felice. Fare il Papa รจ fare il vescovo, fare il parroco, fare il pastore. Se un Papa non fa il vescovo, se un Papa non fa il parroco, non fa il pastore, sarร  una persona molto intelligente, molto importante, avrร  molta influenza nella societร , ma io penso โ€“ penso! โ€“ che nel suo cuore non รจ felice. Non so se ho risposto a quello che tu volevi sapere.

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2) Mi chiamo Anke de Bernardinis e, come molte persone della nostra comunitร , sono sposata con un italiano, che รจ un cristiano cattolico romano. Viviamo felicemente insieme da molti anni, condividendo gioie e dolori. E quindi ci duole assai lโ€™essere divisi nella fede e non poter partecipare insieme alla Cena del Signore. Che cosa possiamo fare per raggiungere, finalmente, la comunione su questo punto?

Grazie, Signora. Alla domanda sul condividere la Cena del Signore non รจ facile per me risponderLe, soprattutto davanti a un teologo come il cardinale Kasper! Ho paura! Io penso che il Signore ci ha detto quando ha dato questo mandato: โ€œFate questo in memoria di meโ€. E quando condividiamo la Cena del Signore, ricordiamo e imitiamo, facciamo la stessa cosa che ha fatto il Signore Gesรน. E la Cena del Signore ci sarร , il banchetto finale nella Nuova Gerusalemme ci sarร , ma questa sarร  lโ€™ultima. Invece nel cammino, mi domando – e non so come rispondere, ma la sua domanda la faccio mia – io mi domando: condividere la Cena del Signore รจ il fine di un cammino o รจ il viatico per camminare insieme? Lascio la domanda ai teologi, a quelli che capiscono. Eโ€™ vero che in un certo senso condividere รจ dire che non ci sono differenze fra noi, che abbiamo la stessa dottrina โ€“ sottolineo la parola, parola difficile da capire โ€“ ma io mi domando: ma non abbiamo lo stesso Battesimo? E se abbiamo lo stesso Battesimo dobbiamo camminare insieme. Lei รจ una testimonianza di un cammino anche profondo perchรฉ รจ un cammino coniugale, un cammino proprio di famiglia, di amore umano e di fede condivisa. Abbiamo lo stesso Battesimo. Quando Lei si sente peccatrice โ€“ anche io mi sento tanto peccatore โ€“ quando suo marito si sente peccatore, Lei va davanti al Signore e chiede perdono; Suo marito fa lo stesso e va dal sacerdote e chiede lโ€™assoluzione. Sono rimedi per mantenere vivo il Battesimo. Quando voi pregate insieme, quel Battesimo cresce, diventa forte; quando voi insegnate ai vostri figli chi รจ Gesรน, perchรฉ รจ venuto Gesรน, cosa ci ha fatto Gesรน, fate lo stesso, sia in lingua luterana che in lingua cattolica, ma รจ lo stesso. La domanda: e la Cena? Ci sono domande alle quali soltanto se uno รจ sincero con sรฉ stesso e con le poche โ€œluciโ€ teologiche che io ho, si deve rispondere lo stesso, vedete voi. โ€œQuesto รจ il mio Corpo, questo รจ il mio sangueโ€, ha detto il Signore, โ€œfate questo in memoria di meโ€, e questo รจ un viatico che ci aiuta a camminare. Io ho avuto una grande amicizia con un vescovo episcopaliano, 48enne, sposato, due figli e lui aveva questa inquietudine: la moglie cattolica, i figli cattolici, lui vescovo. Lui accompagnava la domenica sua moglie e i suoi figli alla Messa e poi andava a fare il culto con la sua comunitร . Era un passo di partecipazione alla Cena del Signore. Poi lui รจ andato avanti, il Signore lo ha chiamato, un uomo giusto. Alla sua domanda Le rispondo soltanto con una domanda: come posso fare con mio marito, perchรฉ la Cena del Signore mi accompagni nella mia strada? Eโ€™ un problema a cui ognuno deve rispondere. Ma mi diceva un pastore amico: โ€œNoi crediamo che il Signore รจ presente lรฌ. Eโ€™ presente. Voi credete che il Signore รจ presente. E qual รจ la differenza?โ€ โ€“ โ€œEh, sono le spiegazioni, le interpretazioniโ€ฆโ€. La vita รจ piรน grande delle spiegazioni e interpretazioni. Sempre fate riferimento al Battesimo: โ€œUna fede, un battesimo, un Signoreโ€, cosรฌ ci dice Paolo, e di lร  prendete le conseguenze. Io non oserรฒ mai dare permesso di fare questo perchรฉ non รจ mia competenza. Un Battesimo, un Signore, una fede. Parlate col Signore e andate avanti. Non oso dire di piรน.

3) Mi chiamo Gertrud Wiedmer. Vengo dalla Svizzera. Sono la tesoriera della nostra comunitร  e sono impegnata nel nostro progetto per i rifugiati. Porta il nome di โ€œOrsacchiottoโ€ e, con esso, sosteniamo circa 80 giovani madri e i loro figli piccoli, venute a Roma dal Nordafrica. Vediamo la miseria. Cerchiamo di essere dโ€™aiuto. Ma sappiamo, anche, che le possibilitร  hanno una fine. Che cosa possiamo fare, come cristiani, affinchรฉ le persone non si rassegnino o non erigano nuovi muri?

Lei, essendo svizzera, essendo la tesoriera, ha tutto il potere in mano! Un servizioโ€ฆ La miseriaโ€ฆ Lei ha detto questa parola: la miseria. Mi vengono da dire due cose. La prima, i muri. Lโ€™uomo, dal primo momento โ€“ se noi leggiamo le Scritture โ€“ รจ un grande costruttore di muri, che separano da Dio. Nelle prime pagine della Genesi vediamo questo. E cโ€™รจ una fantasia dietro i muri umani, la fantasia di diventare come Dio. Per me il mito, per dirlo in parole tecniche, o la narrazione della Torre di Babele, รจ proprio lโ€™atteggiamento dellโ€™uomo e della donna che costruiscono muri, perchรฉ costruire un muro รจ dire: โ€œNoi siamo i potenti, voi fuoriโ€. Ma in questo โ€œnoi siamo i potenti e voi fuoriโ€ cโ€™รจ la superbia del potere e lโ€™atteggiamento proposto nelle prime pagine della Genesi: โ€œSarete come Dioโ€ (cfr Gen 3,5). Fare un muro รจ per escludere, va in questa linea. La tentazione: โ€œSe voi mangiate questo frutto, sarete come Dioโ€. A proposito della Torre di Babele – questo forse me lo avete sentito dire, perchรฉ lo ripeto, ma รจ tanto โ€œplasticoโ€ – cโ€™รจ un midrash scritto nel 1200 piรน o meno, nel tempo di Tommaso dโ€™Aquino, di Maimonide, piรน o meno in quel tempo, da un rabbino ebreo, che spiegava ai suoi nella Sinagoga la costruzione della Torre di Babele, dove la potenza dellโ€™uomo si faceva sentire. Era molto difficile, molto costoso, perchรฉ si doveva fare il fango e non sempre lโ€™acqua era vicina, cercare la paglia, fare lโ€™impasto, poi tagliare, farli seccare, poi farli asciugare, poi cuocerli nel forno e alla fine salivano e gli operai li prendevanoโ€ฆ Se cadeva uno di questi mattoni era una catastrofe, perchรฉ erano un tesoro, erano costosi, costavano. Se cadeva un operaio, invece, non succedeva niente! Il muro sempre esclude, preferisce il potere – in questo caso il potere del denaro perchรฉ il mattone costava, o la torre che voleva arrivare fino in cielo – e cosรฌ sempre esclude lโ€™umanitร . Il muro รจ il monumento allโ€™esclusione. Anche in noi, nella nostra vita interiore, quante volte le ricchezze, la vanitร , lโ€™orgoglio diventano un muro davanti al Signore, ci allontanano dal Signore. Fare i muri. Per me, la parola che mi viene adesso, un poโ€™ spontanea, รจ quella di Gesรน: come fare per non fare muri? Servizio. Fate la parte dellโ€™ultimo. Lava i piedi. Lui ti ha dato lโ€™esempio. Servizio agli altri, servizio ai fratelli, alle sorelle, servizio ai piรน bisognosi. Con questa opera di sostenere le 80 giovani madri, voi non fate muri, fate servizio. Lโ€™egoismo umano vuol difendersi, difendere il proprio potere, il proprio egoismo, ma in quel difendersi si allontana dalla fonte di ricchezza. I muri alla fine sono come un suicidio, ti chiudono. Eโ€™ una cosa brutta avere il cuore chiuso. E oggi lo vediamo, il drammaโ€ฆ Mio fratello Pastore oggi ha nominato Parigi: cuori chiusi. Anche il nome di Dio viene usato per chiudere i cuori. Lei mi domandava: โ€œCerchiamo di essere di aiuto alla miseria, ma sappiamo anche che le possibilitร  hanno una fine. Che cosa possiamo fare come cristiani, affinchรฉ le persone non si rassegnino o non erigano nuovi muri?โ€. Parlare chiaro, pregare – perchรฉ la preghiera รจ forte – e servire. E servire. Un giorno, a Madre Teresa di Calcutta hanno fatto la domanda: โ€œMa tutto questo sforzo che Lei fa soltanto per far morire con dignitร  questa gente che รจ a tre, quattro giorni dalla morte, che cosa รจ?โ€. Eโ€™ una goccia dโ€™acqua nel mare, ma, dopo questo, il mare non รจ piรน lo stesso. E, sempre col servizio, i muri cadranno da soli; ma il nostro egoismo, il nostro desiderio di potere cerca sempre di costruirli. Non so, questo mi viene di dire. Grazie.

Omelia del Santo Padre

https://youtu.be/cuz-E-phWb0

[powerpress]

Gesรน, durante la sua vita, ha fatto tante scelte. Questa che oggi abbiamo sentito sarร  lโ€™ultima scelta. Gesรน ha fatto tante scelte: i primi discepoli, gli ammalati che guariva, la folla che lo seguivaโ€ฆ – lo seguiva per ascoltare perchรฉ parlava come uno che ha autoritร , non come i loro dottori della legge che si pavoneggiavano; ma possiamo leggere chi era questa gente due capitoli prima, nel 23 di Matteo; no, in Lui vedevano autenticitร ; e quella gente lo seguiva. Gesรน con amore faceva le scelte e anche le correzioni. Quando i discepoli sbagliavano nei metodi: โ€œFacciamo che venga il fuoco dal cielo?โ€ฆโ€ โ€“ โ€œMa voi non sapete qual รจ il vostro spiritoโ€. O quando la mamma di Giacomo e Giovanni รจ andata a chiedere al Signore: โ€œSignore, ti voglio chiedere un favore, che i miei due figli, nel momento del tuo Regno, uno sia a destra, lโ€™altro a sinistraโ€ฆโ€. E Lui correggeva queste cose: sempre guidava, accompagnava. Ma anche dopo la Risurrezione fa tanta tenerezza vedere come Gesรน sceglie i momenti, sceglie le persone, non spaventa. Pensiamo il cammino verso Emmaus, come li accompagna [i due discepoli]. Loro dovevano andare a Gerusalemme ma sono scappati da Gerusalemme, per paura, e Lui va con loro, li accompagna. E poi si fa vedere, li recupera. Eโ€™ una scelta di Gesรน. E poi la grande scelta che a me sempre commuove, quando prepara lo sposalizio del figlio e dice: โ€œMa andate allโ€™incrocio delle strade e portate qui i ciechi, i sordi, gli zoppiโ€ฆโ€. Buoni e cattivi! Gesรน scelse sempre. E poi la scelta della pecora smarrita. Non fa un calcolo finanziario: โ€œMa, ne ho 99, ne perdo unaโ€ฆโ€ No. Ma lโ€™ultima scelta sarร  quella definitiva. E quali saranno le domande che il Signore ci farร  quel giorno: โ€œSei andato a Messa? Hai fatto una buona catechesi?โ€. No, le domande sono sui poveri, perchรฉ la povertร  รจ al centro del Vangelo. Lui essendo ricco si รจ fatto povero per arricchirci con la sua povertร . Lui non ritiene un privilegio di essere come Dio ma si รจ annientato, si รจ umiliato fino alla fine, fino alla morte di Croce (cfr Fil 2,6-8). Eโ€™ la scelta del servizio. Gesรน รจ Dio? Eโ€™ vero. Eโ€™ il Signore? Eโ€™ vero. Ma รจ il servo, e la scelta la farร  su quello. Tu, la tua vita lโ€™hai usata per te o per servire? Per difenderti dagli altri con i muri o per accoglierli con amore? E questa sarร  lโ€™ultima scelta di Gesรน. Ci dice tanto sul Signore questa pagina del Vangelo. E posso farmi la domanda: ma noi, luterani e cattolici, da che parte saremo, a destra o a sinistra? Ma ci sono stati tempi brutti fra noiโ€ฆ Pensate alle persecuzioniโ€ฆ fra noi! con lo stesso Battesimo! Pensate a tanti bruciati vivi. Dobbiamo chiederci perdono di questo, dello scandalo della divisione, perchรฉ tutti, luterani e cattolici, siamo in questa scelta, non in altre scelte, in questa scelta, la scelta del servizio come Lui ci ha indicato essendo servo, il servo del Signore.

A me piace, per finire, quando vedo il Signore servo che serve, mi piace chiedergli che Lui sia il servo dellโ€™unitร , che ci aiuti a camminare insieme. Oggi abbiamo pregato insieme. Pregare insieme, lavorare insieme per i poveri, per i bisognosi; amarci insieme, con vero amore di fratelli. โ€œMa, padre, siamo diversi, perchรฉ i nostri libri dogmatici dicono una cosa e i vostri dicono lโ€™altraโ€. Ma un grande vostro [esponente] ha detto una volta che cโ€™รจ lโ€™ora della diversitร  riconciliata. Chiediamo oggi questa grazia, la grazia di questa diversitร  riconciliata nel Signore, cioรจ nel Servo di Jahveh, di quel Dio che รจ venuto tra noi per servire e non per essere servito.

Vi ringrazio tanto di questa ospitalitร  fraterna. Grazie.

[ads2]Discorso preparato dal Santo Padre

Cari sorelle e fratelli nel Signore,

lโ€™incontro di oggi ci consente di condividere un momento di preghiera fraterna, e ci dร  anche lโ€™opportunitร  di riflettere sui nostri rapporti e sulla situazione ecumenica in generale. Possiamo anzitutto ringraziare il Signore perchรฉ abbiamo compiuto numerosi passi verso lโ€™unitร , anche se siamo coscienti che il cammino da fare รจ ancora lungo.

Oggi, il movimento ecumenico รจ diventato un elemento fondamentale della vita delle nostre comunitร . Per molte persone, di diverse generazioni, i progressi nel campo ecumenico sono diventati un obiettivo per il quale vale la pena di impegnarsi in maniera stabile. Molti uomini e donne sono disposti a cooperare per superare insieme le divisioni ancora presenti tra noi cristiani. A livello locale, regionale e mondiale, si sperimenta un ecumenismo molto vivo. Anche fuori dalle nostre comunitร , gli uomini e le donne di oggi sono alla ricerca di una fede vissuta in maniera autentica. E questa ricerca costituisce il motivo principale anche del progresso ecumenico.

Un ecumenismo che voglia avere un futuro non puรฒ che partire dalle preoccupazioni e dai problemi dellโ€™uomo di oggi. In primo luogo si tratta di riconoscersi reciprocamente come comunitร  di credenti che cercano il Regno di Dio e la sua giustizia, ben sapendo che cosรฌ riceveranno tutto il resto (cfr Mt 6,33). In questo cammino comune possiamo imparare gli uni dagli altri, sostenerci a vicenda, incoraggiarci e sperimentare i doni di una fede vissuta come ricchezza e fonte di forza.

Il Vangelo che abbiamo ascoltato ci ha riproposto la parabola del Giudizio finale (cfr Mt 25,31-46). Esso ci ricorda che saremo, anzi, siamo giudicati in base alla nostra vicinanza concreta al fratello nella sua situazione reale, nella sua condizione. Questo presuppone capacitร  di attenzione, di compassione, di condivisione, di servizio.

Eโ€™ un modo di essere Chiesa, cosรฌ come la presenta il Concilio Vaticano II nelle parole iniziali della Costituzione pastorale Gaudium et spes: ยซLe gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini dโ€™oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristoยป (n. 1). Questa รจ anche la vocazione e la missione ecumenica di cattolici e luterani e di tutti i cristiani: un impegno comune nel servizio di caritร , soprattutto verso i piรน piccoli e i piรน poveri, rende credibile la nostra appartenenza a Cristo. Altrimenti, essa rimane compromessa dalle divisioni e dai conflitti tra le Chiese e tra i credenti. Possiamo assumere insieme la gioia e la fatica della diaconia della caritร  in una maggiore cooperazione ecumenica. Possiamo farlo con i bambini e gli anziani piรน disagiati, con i rifugiati, e con tutti coloro che hanno bisogno di cure e di sostegno.

Un altro aspetto molto importante per il nostro cammino di unitร  รจ ritrovare tutta la ricchezza della preghiera comune, dei testi liturgici e delle varie forme di culto. Le celebrazioni ecumeniche della Parola, come per esempio la liturgia ecumenica delle ore. Appartiene in modo specifico allโ€™ambito dellโ€™ecumenismo spirituale la lettura comune della Bibbia. E ricordo in particolare la Settimana di preghiera per lโ€™unitร  dei cristiani, la Giornata di preghiera ecumenica per la cura del creato, il 1ยฐ settembre di ogni anno, ed altri momenti, che la vostra comunitร  giร  organizza con impegno insieme ai diversi partner ecumenici.

Inoltre, illuminati dal comune Battesimo, luterani e cattolici siamo chiamati a proseguire il dialogo teologico. Dopo 50 anni di dialogo ecumenico, gli sforzi compiuti mostrano che tutto ciรฒ che ci unisce รจ giร  molto piรน di ciรฒ che ancora ci divide. Siamo continuamente alla ricerca di una piรน profonda conoscenza della veritร  divina. Lโ€™esperienza degli ultimi decenni ci mostra che occorre perseverare nei nostri sforzi, per scoprire insieme nuovi aspetti della rivelazione divina e darne insieme testimonianza, secondo la volontร  del Signore. Con tale fiducia nel dialogo potremo approfondire in particolare i temi della Chiesa, dellโ€™Eucaristia e del Ministero.

Mi sembra anche fondamentale che la Chiesa Cattolica porti avanti coraggiosamente anche lโ€™attenta e onesta rivalutazione delle intenzioni della Riforma e della figura di Martin Lutero, nel senso di una โ€œEcclesia semper reformandaโ€, nel grande solco tracciato dai Concili, come pure da uomini e donne, animati dalla luce e dalla forza dello Spirito Santo. Il recente documento della Commissione luterana-cattolica per lโ€™unitร , โ€œDal conflitto alla comunione – Commemorazione luterana-cattolica comune della Riforma nellโ€™anno 2017โ€, ha affrontato e realizzato questa riflessione in modo promettente.

Dunque, lโ€™ecumenismo fra cattolici e luterani, che รจ condizione fondamentale di una testimonianza convincente della nostra fede in Cristo di fronte agli uomini del nostro tempo, si fonda su questi pilastri: la preghiera comune, la condivisione diaconale con i poveri, il dialogo teologico.

Tra poco inizierร  il Giubileo della Misericordia. Vi invito ad accompagnarci in questo cammino, in comunione ecumenica, a Roma e in tutte le Chiese e comunitร  locali, affinchรฉ possa essere per tutti un momento di riscoperta della misericordia di Dio e della bellezza dellโ€™amore per i fratelli.

Il Signore ci benedica e ci custodisca nella sua pace.

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