La Famiglia – 31. Rimetti i debiti
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
LโAssemblea del Sinodo dei Vescovi, che si รจ conclusa da poco, ha riflettuto a fondo sulla vocazione e la missione della famiglia nella vita della Chiesa e della societร contemporanea. Eโ stato un evento di grazia. Al termine i Padri sinodali mi hanno consegnato il testo delle loro conclusioni. Ho voluto che questo testo fosse pubblicato, perchรฉ tutti fossero partecipi del lavoro che ci ha visti impegnati assieme per due anni. Non รจ questo il momento di esaminare tali conclusioni, sulle quali devo io stesso meditare.
Nel frattempo, perรฒ, la vita non si ferma, in particolare la vita delle famiglie non si ferma! Voi, care famiglie, siete sempre in cammino. E continuamente scrivete giร nelle pagine della vita concreta la bellezza del Vangelo della famiglia. In un mondo che a volte diventa arido di vita e di amore, voi ogni giorno parlate del grande dono che sono il matrimonio e la famiglia.
Oggi vorrei sottolineare questo aspetto: che la famiglia รจ una grande palestra di allenamento al dono e al perdono reciproco senza il quale nessun amore puรฒ durare a lungo. Senza donarsi e senza perdonarsi lโamore non rimane, non dura. Nella preghiera che Lui stesso ci ha insegnato โ cioรจ il Padre Nostro โ Gesรน ci fa chiedere al Padre: ยซRimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitoriยป. E alla fine commenta: ยซSe voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe,ย il Padre vostro che รจ nei cieli perdonerร anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerร le vostre colpeยปย (Mt 6,12.14-15). Non si puรฒ vivere senza perdonarsi, o almeno non si puรฒ vivere bene, specialmente in famiglia. Ogni giorno ci facciamo dei torti lโuno con lโaltro. Dobbiamo mettere in conto questi sbagli, dovuti alla nostra fragilitร e al nostro egoismo. Quello che perรฒ ci viene chiesto รจ di guarire subito le ferite che ci facciamo, di ritessere immediatamente i fili che rompiamo nella famiglia. Se aspettiamo troppo, tutto diventa piรน difficile. E cโรจ un segreto semplice per guarire le ferite e per sciogliere le accuse. Eโ questo: non lasciar finire la giornata senza chiedersi scusa, senza fare la pace tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelleโฆ tra nuora e suocera! Se impariamo a chiederci subito scusa e a donarci il reciproco perdono, guariscono le ferite, il matrimonio si irrobustisce, e la famiglia diventa una casa sempre piรน solida, che resiste alle scosse delle nostre piccole e grandi cattiverie. E per questo non รจ necessario farsi un grande discorso, ma รจ sufficiente una carezza: una carezza ed รจ finito tutto e rincomincia. Ma non finire la giornata in guerra!
Se impariamo a vivere cosรฌ in famiglia, lo facciamo anche fuori, dovunque ci troviamo. Eโ facile essere scettici su questo. Molti โ anche tra i cristiani โ pensano che sia unโesagerazione. Si dice: sรฌ, sono belle parole, ma รจ impossibile metterle in pratica. Ma grazie a Dio non รจ cosรฌ. Infatti รจ proprio ricevendo il perdono da Dio che, a nostra volta, siamo capaci di perdono verso gli altri. Per questo Gesรน ci fa ripetere queste parole ogni volta che recitiamo la preghiera del Padre Nostro, cioรจ ogni giorno. Ed รจ indispensabile che, in una societร a volte spietata, vi siano luoghi, come la famiglia, dove imparare a perdonarsi gli uni gli altri.
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Il Sinodo ha ravvivato la nostra speranza anche su questo: fa parte della vocazione e della missione della famiglia la capacitร di perdonare e di perdonarsi. La pratica del perdono non solo salva le famiglie dalla divisione, ma le rende capaci di aiutare la societร ad essere meno cattiva e meno crudele. Sรฌ, ogni gesto di perdono ripara la casa dalle crepe e rinsalda le sue mura. La Chiesa, care famiglie, vi sta sempre accanto per aiutarvi a costruire la vostra casa sulla roccia di cui ha parlato Gesรน. E non dimentichiamo queste parole che precedono immediatamente la parabola della casa: ยซNon chiunque mi dice Signore, Signore, entrerร nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontร del Padreยป. E aggiunge: ยซMolti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome? Io perรฒ dichiarerรฒ loro: Non vi ho mai conosciutiยปย (cfr Mt 7,21-23). Eโ una parola forte, non cโรจ dubbio, che ha lo scopo di scuoterci e chiamarci alla conversione.
Vi assicuro, care famiglie, che se sarete capaci di camminare sempre piรน decisamente sulla via delle Beatitudini, imparando e insegnando a perdonarvi reciprocamente, in tutta la grande famiglia della Chiesa crescerร la capacitร di rendere testimonianza alla forza rinnovatrice del perdono di Dio. Diversamente, faremo prediche anche bellissime, e magari scacceremo anche qualche diavolo, ma alla fine il Signore non ci riconoscerร come i suoi discepoli, perchรฉ non abbiamo avuto la capacitร di perdonare e di farci perdonare dagli altri!
Davvero le famiglie cristiane possono fare molto per la societร di oggi, e anche per la Chiesa. Per questo desidero che nel Giubileo della Misericordia le famiglie riscoprano il tesoro del perdono reciproco. Preghiamo perchรฉ le famiglie siano sempre piรน capaci di vivere e di costruire strade concrete di riconciliazione, dove nessuno si senta abbandonato al peso dei suoi debiti.
Con questa intenzione, diciamo insieme: โPadre nostro, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitoriโ. [Diciamolo insieme: โPadre nostro, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitoriโ].
Saluti:
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto le Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesรน e le Suore di Santa Dorotea, in occasione dei rispettivi Capitoli Generali, il Gruppo Sielistes dei fratelli delle scuole cristiane e dei Lasalliani.
[ads2]Saluto il gruppo del Vicariato Apostolico di Anatolia, lโAssociazione Amicinsieme e la Fondazione Simpatia e Amicizia. Invito tutti a pregare per i defunti in questo mese di novembre, e il vostro pellegrinaggio alla Sede Apostolica rafforzi il senso di appartenenza allโunica famiglia ecclesiale.
Rivolgo un pensiero ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Ieri abbiamo celebrato la memoria di San Martino de Porres. La sua grande caritร sia di esempio a voi, cari giovani, per vivere la vita come donazione; il suo abbandono in Cristo Salvatore sostenga voi, cari ammalati, nei momenti piรน difficili della sofferenza; e il suo vigore spirituale dia forza a voi, cari sposi novelli, nel vostro cammino coniugale.
- Fonteยฉ Copyright 2015 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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