Il Vangelo del Giorno, 4 novembre 2015 – Lc 14, 25-33

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Lc 14, 25-33Il testo ed il commento al Vangelo di oggi, 4 novembre 2015, XXXI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

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Commemorazione Defunti

  • Colore liturgico: bianco
  • Le letture del giorno: Rm 13, 8-10; Sal.111; Lc 14, 25-33

Lc 14, 25-33
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesรน. Egli si voltรฒ e disse loro:
ยซSe uno viene a me e non mi ama piรน di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puรฒ essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non puรฒ essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non รจ in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: โ€œCostui ha iniziato a costruire, ma non รจ stato capace di finire il lavoroโ€.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se puรฒ affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre lโ€™altro รจ ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Cosรฌ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non puรฒ essere mio discepoloยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commento al Vangelo

(a cura dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT) )

Un dono senza riserve

รˆ duro il linguaggio che Gesรน usa per invitare i suoi e tutti noi a seguirlo in modo totale: egli esige un superamento radicale da ogni legame terreno, anche dagli affetti piรน spontanei. Arriva a dirci che dobbiamo avere una interiore disposizione a dare perfino la nostra vita, se questa ci รจ richiesta, come testimonianza di fedeltร  a lui. Per nostra fortuna abbiamo esempi luminosissimi ed innumerevoli di sante e di santi, di martiri e di eroi di Dio, che con tutta la loro vita, hanno testimoniato la loro completa dedizione al Signore. Possiamo dunque dedurre, alla luce della storia, che la radicalitร  evangelica, per quanto difficile, รจ comunque praticabile, con la forza della fede, l’intensitร  dell’amore a Dio e soprattutto con la sua grazia. Sono ancora tanti e tante a lasciare tutto per seguire Cristo ed affermare concretamente il suo primato.

[ads2]Nonostante la crisi di vocazioni religiose e sacerdotali, sono ancora migliaia e migliaia nel mondo le persone che, sulla scia dei primi discepoli e sull’esempio di Cristo, obbediente, povero e casto, lasciano tutto, ma veramente tutto, per dare la vita a lui. Il materialismo, il consumismo, la brama dei beni terreni, distolgono ai nostri giorni dalla sequela del Signore: ci vogliono fede e coraggio non comuni per lasciare tutto ciรฒ che il mondo puรฒ offrire, cรจdere volontariamente ad una povertร  totale e sperare solo nei beni futuri. Il mondo ha comunque urgentissimo bisogno di esempi chiari di distacco dalle cose materiali e di una visione piรน spirituale della vita. รˆ il ruolo a cui il Signore ha chiamato i monaci e tutta la schiera dei consacrati.

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