Il Figlio dellโuomo doveva molto soffrire
Il brano ambientato a Cesarea di Filippo si colloca esattamente al centro della narrazione marciana; chiude la prima parte incentrata sulla domanda โChi รจ Gesรน?โ con lโaffermazione di Pietro: โTu sei il Cristoโ (v.29) e apre la seconda parte, che a sua volta terminerร con lโesclamazione del centurione romano sotto la croce: โVeramente questโuomo era Figlio di Dio!โ (Mc.16,39). Il secondo vangelo puรฒ essere infatti definito una sorta di catechesi-approfondimento del titolo proemiale: โInizio del vangelo (=annuncio) di Gesรน Cristo, Figlio di Dioโ
[ads2]Il brano in oggetto ci presenta una sosta riflessiva nella missione itinerante di Gesรน e dei suoi, durante la quale il Nazareno chiede ai discepoli che cosa la gente ha percepito di Lui e come Lo considera: โGiovanni Battista, Elia o un profetaโ รจ la risposta, cioรจ un uomo straordinario, investito da Dio di uno specifico ruolo spirituale. Segue un secondo interrogativo, circa lโopinione dei discepoli, che, avendo ricevuto insegnamenti esclusivi (cfr. Marco cap.4), dovevano aver capito qualcosa di piรน degli altri; risponde il solo Pietro dicendo: โTu sei il Cristoโ.
Abituati come siamo a considerare il termine โCristoโ come parte integrante del nome โGesรน Cristoโ,
rischiamo di non renderci conto di tutta la portata di questa risposta, che costituisce un vero e proprio atto di fede; infatti, a metร circa del cammino con Gesรน, Pietro รจ riuscito a vedere in Lui lโInviato per eccellenza di Dio, colui che tutti attendevano per lโinizio dei tempi nuovi: il Messia, termine derivato dallโebraico ed equivalente del greco โCristoโ, che significa โUntoโ, cioรจ consacrato per una missione.
La risposta di Simone รจ esatta, ma incompleta: lo sarร โ come visto sopra โ al termine della vicenda di Gesรน; il quale ora impone il silenzio su quellโaffermazione e comincia a โinsegnar loro che il Figlio dellโuomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitareโ (v.31)
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Gesรน รจ il Messia, certamente, ma in un modo radicalmente diverso dalle aspettative del tempo; solo al termine della sua vita poteva venir proclamata senza equivoci la sua messianicitร : รจ quanto Marco ci fa capire con il motivo del โsegreto messianicoโ, giร visto e illustrato nel commento della scorsa domenica.
E poi il Maestro comincia a far capire ai suoi discepoli in che modo avrebbe vissuto il suo compito messianico: per la sua fedeltร a Dio sarebbe andato incontro a persecuzione e morte da parte delle autoritร giudaiche; รจ questo il primo dei tre โannunzi della Passioneโ, sempre piรน dettagliati, che scandiscono la seconda parte della narrazione marciana e che sono comuni ai vangeli sinottici.
Ma perchรฉ il Nazareno usa lโespressione โFiglio dellโuomo?โ Che cosa significano esattamente queste parole, cosรฌ inusuali per le nostre orecchie?
Lโappellativo, che ricorre piรน di 80 volte nei vangeli, e che troviamo solo sulla bocca di Gesรน, in greco e in italiano non ha molto senso, mentre รจ molto frequente nella lingua ebraica, con diversi significati:
spesso indica semplicemente lโuomo, che di fatto รจ un โfiglio dellโumanitร โ โ โben adamโ; talvolta, ad esempio nel salmo 79/80, v.18, designa una persona scelta da Dio per una missione; nel libro di Ezechiele, dove ricorre ben 90 volte, si riferisce sempre al profeta stesso Ezechiele, chiamato cosรฌ e non con il nome proprio in connessione al suo incarico di annunciare qualcosa a gente che purtroppo รจ incredula, ribelle, dal cuore indurito: di qui la sofferenza del profeta inascoltato.
Ancora: in Daniele 7, 9-14, il profeta omonimo (lโultimo dellโA.T.) vede comparire sulle nubi del cielo โuno simile ad un figlio di uomoโ; abbiamo qui un simbolo del popolo di Israele, che in quel momento storico (3ยฐ sec. a.Cr.) in terra viene perseguitato da Antioco Epifane re di Siria, ma in cielo viene glorificato da Dio stesso, che gli conferisce il regno su tutti i popoli e le nazioni e un potere eterno, che non tramonta mai.
Cโรจ poi tutta una letteratura, sia pure minoritaria, del tardo giudaismo che identifica il personaggio di Daniele con il Servo di Jahvรจ sofferente, una misteriosa figura di cui parla il Secondo Isaia nei capp.42-53 (ne abbiamo un brano nella 1ยฐ lettura di oggi): รจ soprattutto il Libro delle Parabole di Enoc (un apocrifo del 1ยฐ sec. a.Cr.) che presenta il โfiglio dellโuomoโ di Daniele come โlโeletto in cui Dio si compiaceโ, โil giusto che si leverร nel giudizioโ, colui di fronte al quale si alzeranno i Re e che sarร โluce delle nazioniโ, espressioni queste riprese pari pari dai quattro cantici del Servo. In tale letteratura tardogiudaica il Messia atteso assume proprio i tratti congiunti del Figlio dellโuomo di Daniele e del Servo di Jahvรจ, e riveste un profilo altissimo, poichรฉ viene โassuntoโquasi al livello di Dio ed ha un potere cosmico e storico universale, comโรจ appunto quello divino.
Ebbene, sostituendo volutamente a โCristoโ il termine โFiglio dellโuomoโ, Gesรน intende spostare lโattenzione di chi lo ascolta dallโimmagine di un Messia glorioso a quella di un Messia sofferente; inoltre lโenigmatico โben adamโ ben si prestava ad esprimere la sua situazione paradossale: un umile e modesto messaggero del regno di Dio, sempre piรน rifiutato al momento presente, ma con una rivendicazione vittoriosa assicurata nel futuro (resurrezione, ascensione al cielo, giudizio universale).
La varietร di significati dellโespressione ebraica consente poi di far risaltare la straordinaria unicitร della persona di Gesรน: un uomo come gli altri, ma insieme il โtotalmente Altroโ; mentre il doppio riferimento della figura di Daniele (personale โ il Messia e comunitario โ Israele, cioรจ il popolo incorporato con il suo capo) ci permette di intravvedere nel titolo in esame non solo il destino di Gesรน, ma anche quello dei suoi seguaci, del suo popolo, del nuovo Israele.
Si puรฒ concludere allora che nella qualifica โFiglio dellโuomoโ si conglobano i maggiori misteri di Gesรน: lโincarnazione (Gesรน nasce come vero uomo), la passione e morte (cosรฌ รจ il โServo di Jahvรจโ), la resurrezione e la costituzione a โSignore e Cristoโ (come in Daniele) e infine la sua venuta โdai cieli come salvatoreโ (Fil.3,20).
XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
- Colore liturgico: bianco
- Is 50, 5-9; Sal 114; Gc 2, 14-18; Mc 8, 27-35.
Mc 8, 27-35
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesรน partรฌ con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarรจa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: ยซLa gente, chi dice che io sia?ยป. Ed essi gli risposero: ยซGiovanni il Battista; altri dicono Elรฌa e altri uno dei profetiยป.
Ed egli domandava loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Pietro gli rispose: ยซTu sei il Cristoยป. E ordinรฒ loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciรฒ a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverรฒ Pietro e disse: ยซVa’ dietro a me, Satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiยป.
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: ยซSe qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perchรฉ chi vuole salvare la propria vita, la perderร ; ma chi perderร la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverร ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 13 – 19 Settembre 2015
- Tempo Ordinario XXIV, Colore verde
- Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
