La Famiglia – 25. Evangelizzazione
https://youtu.be/Dy08vfNRJKw
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questo ultimo tratto del nostro cammino di catechesi sulla famiglia, apriamo lo sguardo sul modo in cui essa vive la responsabilitร di comunicare la fede, di trasmettere la fede, sia al suo interno che allโesterno.
In un primo momento, ci possono venire alla mente alcune espressioni evangeliche che sembrano contrapporre i legami della famiglia e il seguire Gesรน. Per esempio, quelle parole forti che tutti conosciamo e abbiamo sentito: ยซChi ama padre o madre piรน di me, non รจ degno di me; chi ama figlio o figlia piรน di me, non รจ degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non รจ degno di meยป (Mt 10,37-38).
[ads2]Naturalmente, con questo Gesรน non vuole cancellare il quarto comandamento, che รจ il primo grande comandamento verso le persone. I primi tre sono in rapporto a Dio, questo in rapporto alle persone. E neppure possiamo pensare che il Signore, dopo aver compiuto il suo miracolo per gli sposi di Cana, dopo aver consacrato il legame coniugale tra lโuomo e la donna, dopo aver restituito figli e figlie alla vita famigliare, ci chieda di essere insensibili a questi legami! Questa non รจ la spiegazione. Al contrario, quando Gesรน afferma il primato della fede in Dio, non trova un paragone piรน significativo degli affetti famigliari. E, dโaltra parte, questi stessi legami familiari, allโinterno dellโesperienza della fede e dellโamore di Dio, vengono trasformati, vengono โriempitiโ di un senso piรน grande e diventano capaci di andare oltre sรฉ stessi, per creare una paternitร e una maternitร piรน ampie, e per accogliere come fratelli e sorelle anche coloro che sono ai margini di ogni legame. Un giorno, a chi gli disse che fuori cโerano sua madre e i suoi fratelli che lo cercavano, Gesรน rispose, indicando i suoi discepoli: ยซEcco mia madre e i miei fratelli! Perchรฉ chi fa la volontร di Dio, costui per me รจ fratello, sorella e madreยป (Mc 3,34-35).
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La sapienza degli affetti che non si comprano e non si vendono รจ la dote migliore del genio famigliare. Proprio in famiglia impariamo a crescere in quellโatmosfera di sapienza degli affetti. La loro โgrammaticaโ si impara lรฌ, altrimenti รจ ben difficile impararla. Ed รจ proprio questo il linguaggio attraverso il quale Dio si fa comprendere da tutti.
Lโinvito a mettere i legami famigliari nellโambito dellโobbedienza della fede e dellโalleanza con il Signore non li mortifica; al contrario, li protegge, li svincola dallโegoismo, li custodisce dal degrado, li porta in salvo per la vita che non muore. La circolazione di uno stile famigliare nelle relazioni umane รจ una benedizione per i popoli: riporta la speranza sulla terra. Quando gli affetti famigliari si lasciano convertire alla testimonianza del Vangelo, diventano capaci di cose impensabili, che fanno toccare con mano le opere di Dio, quelle opere che Dio compie nella storia, come quelle che Gesรน ha compiuto per gli uomini, le donne, i bambini che ha incontrato. Un solo sorriso miracolosamente strappato alla disperazione di un bambino abbandonato, che ricomincia a vivere, ci spiega lโagire di Dio nel mondo piรน di mille trattati teologici. Un solo uomo e una sola donna, capaci di rischiare e di sacrificarsi per un figlio dโaltri, e non solo per il proprio, ci spiegano cose dellโamore che molti scienziati non comprendono piรน. E dove ci sono questi affetti famigliari, nascono questi gesti dal cuore che sono piรน eloquenti delle parole. Il gesto dellโamore….. Questo fa pensare.
La famiglia che risponde alla chiamata di Gesรน riconsegna la regia del mondo allโalleanza dellโuomo e della donna con Dio. Pensate allo sviluppo di questa testimonianza, oggi. Immaginiamo che il timone della storia (della societร , dellโeconomia, della politica) venga consegnato – finalmente! – allโalleanza dellโuomo e della donna, perchรฉ lo governino con lo sguardo rivolto alla generazione che viene. I temi della terra e della casa, dellโeconomia e del lavoro, suonerebbero una musica molto diversa!
Se ridaremo protagonismo โ a partire dalla Chiesa โ alla famiglia che ascolta la parola di Dio e la mette in pratica, diventeremo come il vino buono delle nozze di Cana, fermenteremo come il lievito di Dio!
In effetti, lโalleanza della famiglia con Dio รจ chiamata oggi a contrastare la desertificazione comunitaria della cittร moderna. Ma le nostre cittร sono diventate desertificate per mancanza dโamore, per mancanza di sorriso. Tanti divertimenti, tante cose per perdere tempo, per far ridere, ma lโamore manca. Il sorriso di una famiglia รจ capace di vincere questa desertificazione delle nostre cittร . E questa รจ la vittoria dellโamore della famiglia. Nessuna ingegneria economica e politica รจ in grado di sostituire questo apporto delle famiglie. Il progetto di Babele edifica grattacieli senza vita. Lo Spirito di Dio, invece, fa fiorire i deserti (cfr Is 32,15). Dobbiamo uscire dalle torri e dalle camere blindate delle รฉlites, per frequentare di nuovo le case e gli spazi aperti delle moltitudini, aperti allโamore della famiglia.
La comunione dei carismi โ quelli donati al Sacramento del matrimonio e quelli concessi alla consacrazione per il Regno di Dio โ รจ destinata a trasformare la Chiesa in un luogo pienamente famigliare per lโincontro con Dio. Andiamo avanti su questa strada, non perdiamo la speranza. Dove cโรจ una famiglia con amore, quella famiglia รจ capace di riscaldare il cuore di tutta una cittร con la sua testimonianza dโamore.
Pregate per me, preghiamo gli uni per gli altri, perchรฉ diventiamo capaci di riconoscere e di sostenere le visite di Dio. Lo Spirito porterร lieto scompiglio nelle famiglie cristiane, e la cittร dellโuomo uscirร dalla depressione!
Saluti:
[…]
APPELLO
In questi giorni anche in Estremo Oriente si ricorda la conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Rinnovo la mia fervida preghiera al Signore di tutti affinchรฉ, per intercessione della Vergine Maria, il mondo di oggi non abbia piรน a sperimentare gli orrori e le spaventose sofferenze di simili tragedie – Ma le sperimenta! -. Questo รจ anche il permanente anelito dei popoli, in particolare di quelli che sono vittime dei vari sanguinosi conflitti in corso. Le minoranze perseguitate, i cristiani perseguitati, la follia della distruzione, e poi quelli che fabbricano e trafficano le armi, armi insanguinate, arme bagnate del sangue di tanti innocenti. Mai piรน la guerra! ร il grido accorato che dai nostri cuori e dai cuori di tutti gli uomini e donne di buona volontร sale al Principe della pace.
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana. Sono lieto di accogliere i seminaristi partecipanti al Campus sul sostegno economico alla Chiesa; i chierichetti del Vicariato di Mede Lomellina; i nuovi cresimati della Diocesi di Lucca con lโArcivescovo Mons. Castellani e i partecipanti al Pellegrinaggio della vita consacrata della Diocesi di Imola, guidato dal Vescovo Mons. Ghirelli.
Saluto lโAssociazione Bambino Emopatico Oncologico; la Federazione Nazionale Suonatori di campane e i fedeli di San Valentino Torio. A tutti auguro che questo incontro alimenti la fede e renda feconda la caritร .
Un saluto speciale rivolgo agli operai della Smith Bits Saline, accompagnati dal Vescovo di Volterra, Mons. Silvani ed auspico che la grave congiuntura occupazionale possa trovare una rapida ed equa soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente per riaccendere la speranza nelle loro famiglie e la speranza nei giovani.
Saluto infine i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli. Domani celebreremo la memoria liturgica di San Gregorio Magno. Cari giovani, la grandezza morale di questo Papa vi spinga a scelte coraggiose per il bene; la sua fortezza nella malattia sostenga voi, cari ammalati, nel portare la croce in spirituale unione con il cuore di Cristo; il suo legame con la Chiesa aiuti voi, cari sposi novelli, a unire nellโamore la vostra famiglia.
- Fonteยฉ Copyright 2015 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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