Commento al Vangelo del 4 aprile 2015, Sabato Santo, Veglia nella Notte Santa – don Antonello Iapicca

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Non รจ qui, รจ risorto!

Anche Giuseppe di Arimatea, il discepolo di Gesรน che con coraggio aveva chiesto a Pilato il suo corpo, per โ€œavvolgerlo in un candido lenzuolo e deporlo nella sua tomba nuovaโ€, dopo aver โ€œrotolato una gran pietra sulla porta del sepolcro,se ne era andatoโ€. Il coraggio e lโ€™amore a Gesรน di quellโ€™uomo, il piรน fedele di tutti, si era esaurito di fronte al suo sepolcro. Di piรน non poteva fare e dare, ed era stato molto.[ads1]

Invece, โ€œMaria di Magdala e lโ€™altra Maria erano lรฌ, davanti al sepolcroโ€. Che cosa avranno pensato guardando deporre il corpo di Gesรน? Quali sentimenti nel vederlo scomparire lentamente dietro alla pietra? Dolore, struggimento, sfinimento, ma non solo. Erano donne, e donne ebree; educate allโ€™amore silenzioso, avevano di certo imparato la fedeltร  dallโ€™esempio luminoso di Rut. Invitata dalla suocera Noemi a tornare nel suo Paese per trovarvi un marito, pur rimasta vedova e nella piรน grande precarietร , non volle abbandonare Noemi: โ€œNon pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perchรฉ dove andrai tu, andrรฒ anchโ€™io; e dove starai tu, io pure starรฒ; il tuo popolo sarร  il mio popolo, e il tuo Dio sarร  il mio Dioโ€ (Rut 1:16).

E dovโ€™era andato Colui al quale avevano promesso la stessa fedeltร  di Rut? Dove stava? In quel sepolcro sigillato. E con Gesรน lรฌ dentro cโ€™era anche il loro popolo, la loro famiglia, il loro passato, il presente e il futuro; le speranze, le gioie e i dolori. La loro storia e la loro vita. E lรฌ dentro cโ€™era anche il Dio che Gesรน le aveva rivelato, il Dio dei loro padri divenuto il loro Dio fatto carne, perchรฉ lo avevano creduto e accolto in virtรน dellโ€™esperienza del suo perdono.

Per questo โ€œerano lรฌ, davanti al sepolcroโ€. Non potevano lasciare Gesรน, dovevano essere con Lui. Lo amavano, e lโ€™amore non รจ dentro belle e dolci parole. Lโ€™amore รจ dove รจ lโ€™amato, non nelle rime dei poeti o dei cantautori. Lโ€™amore non รจ nei milioni di โ€œTi amoโ€ vergati su biglietti infilati in un mazzo di rose, o digitati compulsivamente su uno smartphone. Amore non รจ dirselo neanche quando si fa lโ€™amore. Nemmeno quando sembra di toccare il cielo, e il tempo si dilata in un secondo di piacere appassionato.

Amore รจ altro, si nutre di concretezza. Amore รจ โ€œstare lรฌ, davanti al sepolcroโ€ dopo che tutti se ne sono andati. Amore รจ curare e custodire, vigilare e nutrire. Amore รจ โ€œcomprare olii aromatici per andare a ungere il corpo dellโ€™Amatoโ€. Amore รจ non rassegnarsi alla sua fine, perchรฉ chi ama sa che โ€œforte come la morte รจ lโ€™amoreโ€, come โ€œuna fiamma del Signore!โ€. Chi ama ha sperimentato che โ€œle grandi acque non possono spegnere lโ€™amore, nรฉ i fiumi travolgerloโ€.

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Per questo, pur riposando per le fatiche e le emozioni vissute in quei giorni, il cuore di โ€œMaria di Magdala, Maria di Giacomo e Salomeโ€ vegliava; ed รจ stato come se, nel cuore della notte, qualcuno avesse โ€œmesso la mano nello spiraglio della loro portaโ€. Sรฌ, deve essere stato proprio come recita il Cantico dei Cantici, โ€œun rumoreโ€ le ha destate da quel sonno colmo dโ€™amore. Un โ€œrumoreโ€ che era una misteriosa profezia di speranza, come il fruscio soave che sveglia la vita nellโ€™aurora della natura. Un โ€œrumoreโ€, era il Diletto che bussava, lo sapevano, qualcosa glielo diceva nel fondo di quel loro cuore in veglia. Un โ€œrumoreโ€, erano forse gli stessi attimi nei quali lโ€™Amato si stava ridestando dalla notte del sepolcro rotolando via la pietra? Non era Lui che le chiamava con la fragranza inconfondibile del suo amore piรน forte della morte?

Altrimenti perchรฉ uscire allโ€™alba per recarsi alla tomba? Sรฌ, anche per il timore dei nemici di Gesรน, ma di certo era stato il cortocircuito dโ€™amore che tante volte le avevano fatto ardere il cuore; era il suo amore che ridestava il loro a farle scattare in piedi, incapaci di resistere ancora. Dovevano andare da Lui, non potevano lasciarlo solo, sarebbero morte anche loro nel non senso di una vita senza lโ€™Amato.

E cosรฌ, di fretta, sono uscite, mentre le loro โ€œmani stillavano mirra sulla maniglia del chiavistelloโ€, proprio quella mirra che stringevano al cuore per ungere il corpo del Signore. Ormai โ€œil sole del primo giorno dopo il sabato era sortoโ€, e una luce strana illuminava il loro cammino. Un passo dietro lโ€™altro, con il cuore a mille che le sospingeva, e quel sentiero sbranato in un soffio, perchรฉ dovevano, in qualche modo, โ€œaprire al loro Amatoโ€ che aveva bussato nel cuore della notte.

Ma non sapevano come fare, gli uomini come al solito, erano spariti nel momento in cui avevano bisogno di loro: โ€œchi ci rotolerร  via il masso dallโ€™ingresso del sepolcro?โ€. Ancora una volta la concretezza dellโ€™amore! Nessuna parola prestata al dubbio, alla frustrazione, neanche al dolore. Loro amavano Gesรน, e in quel momento amarlo significava aprire la tomba dove era stato deposto. Nientโ€™altro. Niente romanticismi, sentimentalismi, cuoricini e citazioni da postare. Solo un problema reale da affrontare, senza scappare.

Perchรฉ lโ€™amore, se รจ autentico, se รจ quello che Dio stesso ha effuso nel cuore e non quello che, di solito, โ€œsentiamoโ€ nel petto e che ci mangia lo stomaco, si imbatterร  sempre in una pietra da rotolare. Per incontrare lโ€™amato occorre sperimentare lโ€™impossibilitร  delle proprie forze, e chiedersi, umilmente, โ€œchiโ€ ci potrร  aiutare a togliere la pietra. La pietra dellโ€™egoismo, della lussuria, del giudizio, della gelosia; la pietra che lโ€™uomo vecchio ha impastato con il fango dei propri peccati e ha fatto rotolare come una barriera invalicabile tra lui e lโ€™altro. La durezza del cuore sulla quale si infrangono gli innamoramenti adolescenziali e quelli, piรน pericolosi, degli adulti rimasti ragazzini, come le promesse scambiate dinanzi a un tramonto e i sogni di tutte le cenerentole in attesa del principe azzurro. La pietra sulla quale si sgretola ogni desiderio di bene, di un amore che non finisca.

Ma le donne che quel mattino si stavano recando al sepolcro sapevano tutto questo. Maria di Magdala aveva sperimentato lโ€™immane pesantezza di quella pietra nei sette demoni che lโ€™avevano tenuta schiava del peccato. Sapeva e per questo si chiede โ€œchiโ€ avrebbe avuto la forza di rotolarla di nuovo, โ€œchiโ€ se non Colui che aveva espulso uno ad uno i suoi sette demoni, rotolando le sette pesantissime pietre che lโ€™avevano separata da Lui, chiudendola nellโ€™infelicitร .

โ€œMa, guardando, videro che il masso era giร  stato rotolato via, benchรฉ fosse molto grandeโ€. Dunque, era successo di nuovo, โ€œmaโ€ stavolta era qualcosa che non avevano mai โ€œvistoโ€. Lรฌ dentro cโ€™era lโ€™Unico che avrebbe potuto farlo, ed era morto appeso a una Croce. Le avevano visto le sue mani inchiodate piegarsi senza vita. Loro erano lรฌ con Maria, ai piedi del legno. Avevano visto Lui accasciarsi nellโ€™ultimo respiro di misericordia. Quel sangue benedetto aveva bagnato anche le loro mani, mentre le sue membra esanimi sfioravano il fango della terra ferita come Lui dal terremoto del male. Gli avevano chiuso gli occhi, lo avevano consegnato a Giuseppe, e lo avevano visto deporre in quel sepolcro.

Allora, se non Lui, che era lโ€™Unico capace di perdonare il peccato che ci separa dalla vita e dallโ€™amore, โ€œchiโ€ aveva rotolato la pietra? Dovevano capire, scoprire che cosa fosse accaduto, perchรฉ, ne erano certe, il โ€œrumoreโ€ dโ€™amore lo avevano sentito e riconosciuto. E piรน dโ€™ogni pensiero, ancora una volta, era la concretezza del loro amore a spingerle nel suo sepolcro. Era ancora lรฌ, avrebbero potuto ungerlo oppure qualcuno dei suoi nemici aveva profanato la tomba sottraendo il suo corpo?

โ€œEntrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero pauraโ€: che succede, non รจ Lui, non gli assomiglia, puรฒ lโ€™amore restare deluso? Ecco la radice di ogni paura, la possibilitร  che lโ€™amore finisca, dissolto nel nulla, nel vuoto dellโ€™assenza. La paura vera, infatti, รจ che lโ€™amore che speriamo non abbia piรน carne e volto, parole e sguardi, che non sia piรน concreto da abbracciare, un corpo e una vita nei quali donarsi. La paura che la morte sottragga alla vista e ai sensi la possibilitร  dellโ€™amore, la sua incarnazione qui ed oggi, nel marito e nella moglie, nei figli e nei fratelli, negli amici e anche nei nemici. La paura di trovarsi con il nulla, nessuno che ci ami, nessuno da amare. La paura della morte vera, piรน terribile di quella fisica, della morte del nostro essere che vive solo se, amato, puรฒ amare.

Era questa la paura delle donne, non certo quella di un ragazzino. La paura davanti a quella visione imprevista, perchรฉ non era quello che conoscevano, non era quello che avevano visto con gli occhi lucidi dโ€™amore. Quel โ€œgiovaneโ€ non era Colui che avevano amato, che volevano amareโ€ฆ La paura che, per questo, le sconvolgeva fin dentro le fibre piรน intime del loro essere. Che cosa era successo? Perchรฉ non cโ€™era il suo corpo? Doveva essere lรฌ, perchรฉ loro dovevano ungerlo con il loro amore. Ah, santa testardaggine delle donneโ€ฆ Doveva! gridava il loro cuore, perchรฉ no, il loro amore non si era esaurito di fronte a quella pietra sigillata.

O forse sรฌ, piรน di Giuseppe, piรน di ogni altro il loro amore sโ€™era dilatato, ma, come accade alla Sposa del Cantico dei Cantici, anche loro dovevano imbattersi nellโ€™assenza dellโ€™Amato. Perchรฉ al loro amore mancava lโ€™esperienza decisiva, lโ€™incontro del limite estremo del loro amore con lโ€™amore sino alla fine dellโ€™Amato. Maria di Magdala sapeva che il peccato era stato il suo limite. Ma era stata perdonata, aveva cambiato vita, che cosโ€™altro le restava da sperimentare?Alla concretezza del suo amore mancava la concretezza della risurrezione di Gesรน. Le mancava quello che, probabilmente, manca a tutti noi.

Anche noi siamo stati perdonati tante volte, e ci siamo alzati di buon mattino seguendo lโ€™amore che ci chiamava ad aiutare la moglie, a cullare il bambino, o al servizio dei fratelli. Anche noi abbiamo visto la pietra rovesciata, siamo entrati nel sepolcro e lo abbiamo trovato vuoto. E quel vuoto ci ha inchiodato alla paura di perdere quello che avevamo ricevuto da Dio. Come Abramo salendo il monte Moria. Ecco, alle donne innamorate di amore fedele a Cristo, a ciascuno di noi oggi, manca credere alla parola di un angelo che appare proprio accanto al figlio che dovremmo sacrificare, alla possibilitร  di perdere tutto, ma proprio tutto.

Come alle mirofore, ci manca credere allโ€™annuncio di un angelo in vesti bianche pronunciato proprio dentro al sepolcro dove non riusciamo piรน a riannodare le fila del nostro amore, perchรฉ ci sembra di non vedere piรน lโ€™Amato. Ci manca la fede che viene dalla stoltezza della predicazione della Chiesa, che oggi fa sue per noi le parole dellโ€™angelo: โ€œNon abbiate paura! Voi cercate Gesรน Nazareno, il crocifisso. รˆ risorto, non รจ qui. Ecco il luogo dove l’avevano postoโ€.

โ€œEโ€™ risorto, non รจ qui!โ€. Guarda โ€œil luogo dove era depostoโ€, guardalo bene perchรฉ, come รจ vero che lo hai visto deporre su quella pietra, รจ vero che รจ risorto e non รจ piรน qui. Era necessario che giungessi fin qui, al fondo della paura, altrimenti non saresti stato liberato. Era necessario quel dolore, quel tradimento, era necessario che la stessa opera di Dio nella tua vita scendesse in quel sepolcro, sparendo ai tuoi occhi. Era necessaria la notte, per purificarti e deporre nel tuo cuore lโ€™amore puro, autentico, capace di camminare nella notte senza appropriarsi di nulla,

Era necessaria la tua vita sino ad oggi perchรฉ tu potessi ascoltare che Cristo ci precede tutti in Galilea, nella storia che ancora dobbiamo vivere, โ€œnella vita nuova dove, risorti con Lui, siamo chiamati a camminareโ€. โ€œNuovaโ€, come quella tomba irriconoscibile senza il corpo di Gesรน, come sarร  lโ€™attitudine di tuo marito tra dieci anni, o la crisi di tuo figlio, o la malattia che non ti aspetti. โ€œLร  lo vedremoโ€ per amarlo in un amore incorruttibile, al di sopra di tutto e di tutti. โ€œLร  lo vedremoโ€ insieme a โ€œai suoi discepoli e a Pietroโ€, la Chiesa che ci accompagnerร  in questโ€™esodo dโ€™amore che รจ la vita dei cristiani sulla terra. Lโ€™amore compiuto nelle donne, immagini luminose della Chiesa, che Gesรน lo hanno imparato ad amare, passo dopo passo, notte dopo notte, sino al fondo del sepolcro, oltre la pietra, oltre se stesse, senza riserve. Che il Signore ci conceda questa notte la stessa esperienza di queste donne.

Don Antonello Iapicca
Busshozan cho ko 31-1
761-8078 Takamatsu
JAPAN
Tel. in ITALIA: 0039-3283290695
Tel. in GIAPPONE: ย 0081-9028917822

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Passato il sabato, Maria di Mร gdala, Maria madre di Giacomo e Salรฒme comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole.

Dicevano tra loro: ยซChi ci farร  rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?ยป. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era giร  stata fatta rotolare, benchรฉ fosse molto grande.

Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: ยซNon abbiate paura! Voi cercate Gesรน Nazareno, il crocifisso. รˆ risorto, non รจ qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Lร  lo vedrete, come vi ha detto”ยป.

Dal Vangelo secondo Marco 16, 1-7

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