Sabato Santo – Dal Sussidio CEI – Quaresima 2015, a cura dell’Ufficio Liturgico Nazionale

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sabato santoIn una sua struggente meditazione sul mistero del Sabato Santo, Joseph Ratzinger, molto tempo, fa scriveva: ยซIl mistero terribile del Sabato santo, il suo abisso di silenzio, ha acquistato nel nostro tempo una realtร  schiacciante. Giacchรฉ questo รจ il Sabato Santo: giorno del nascondimento di Dio, giorno di quel paradosso inaudito che noi esprimiamo nel Credo con le parole โ€œdisceso agli inferiโ€, disceso dentro il mistero della morte. Il Venerdรฌ Santo potevamo ancora guardare il trafitto. Il Sabato Santo รจ vuoto, la pesante pietra del sepolcro nuovo copre il defunto, tutto รจ passato, la fede sembra essere definitivamente smascherata come fanatismo. Nessun Dio ha salvato questo Gesรน che si atteggiava a Figlio suoโ€ฆDio รจ morto e noi lo abbiamo uccisoโ€ฆnoi lo abbiamo ucciso attraverso lโ€™ambiguitร  della nostra vita che ha steso un velo di oscuritร  anche su di luiโ€ฆMa la morte di Dio in Gesรน Cristo รจ nello stesso tempo espressione della sua radicale solidarietร  con noi. Il mistero piรน oscuro della fede รจ nello stesso tempo il segno piรน chiaro di una speranza che non ha confiniยป.
Guido da Como sembra quasi ispirato dal contenuto di queste parole nel momento in cui nel XIII sec. propone il mistero della discesa di Gesรน agli inferi in rapporto con la scena pasquale del cammino di Gesรน pellegrino e straniero che si accompagna ai discepoli di Emmaus. Cosรฌ come condivide un tratto di strada con i due discepoli delusi e tristi, facendosi loro vicino, allo stesso modo Gesรน scende sino agli inferi portando a compimento il mistero del suo svuotamento e realizzando al massimo grado la sua assunzione della natura umana, anche nella morte e in tutto ciรฒ che questa puรฒ comportare. Egli compie un vero e proprio pellegrinaggio spirituale nella periferia piรน estrema dellโ€™umano, perfino nel regno della morte. Ciรฒ rivela che il descensus รจ sรฌ la pienezza della morte, la massima manifestazione della sua vittoria, del suo silenzio e della sua estrema solitudine, ma รจ soprattutto evento pasquale e di salvezza perchรฉ รจ lโ€™apparizione e la presenza di Cristo nel regno dei morti. Dove regnava la morte ora regna la vita e splende la luce di Cristo. Il riquadro a cui si fa riferimento fa parte del Pulpito che venne realizzato da Guido da Como per volontร  dellโ€™Abate Simone nel 1240. Si tratta di unโ€™opera in marmo, di forma quadrangolare, la cui parte centrale รจ costituita da quattro formelle a basso rilievo, una delle quali, come si diceva, rappresenta la discesa agli inferi del Cristo vincitore della morte, che tende la mano ad Adamo e ai giusti dellโ€™Antico Testamento mentre lโ€™altra, in basso a sinistra, ci mostra Gesรน risorto che come un anonimo pellegrino, con il bastone e la bisaccia, si accosta ai discepoli di Emmaus (cf. Lc 24,18). Se a questo si aggiunge la scena dellโ€™apparizione, la sera di Pasqua, ai discepoli chiusi nel Cenacolo, e quella dellโ€™apparizione allโ€™incredulo Tommaso, allora si comprende bene che il descensus รจ stato pensato e inserito in un contesto di annuncio pasquale, perchรฉ proprio quel Gesรน che ha svuotato se stesso sino a farsi carico del peso della morte, Dio lo ha superesaltato, come recita lโ€™inno della Lettera ai Filippesi piรน volte citato, e gli ha dato il nome, Signore, davanti al quale si piega ogni ginocchio, nei cieli, sulla terra e sotto terra (cf. Fil 2,6-11). รˆ lui, infatti, la buona novella annunciata a tutti gli uomini e apportatrice di salvezza allโ€™intero universo.
Nellโ€™assordante silenzio di questo giorno che si รจ fatto notte, in questa notte che attende il nuovo giorno, risuonano le parole del poeta: ยซMa ora a noi avanzano / Solo lโ€™inverno e la notte / E senza scampo sono le nostre viteโ€ฆ / Invece fiorito รจ il deserto, / popolata di uccelli e di alberi la tua solitudine. / Angeli danzano al canto nuovoยป (D. M. Turoldo).
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