Salmo 94 – L’invito ad adorare Dio

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Chi celebra la liturgia delle ore, cioรจ la preghiera che scandisce i momenti della giornata, conosce sicuramente a memoria il salmo 94: รจ lโ€™invitatorio, il salmo che apre allโ€™inizio di ogni giornata, la liturgia della Chiesa e che domenica prossima troveremo tra le letture della Messa.
Si tratta di un grande invito alla lode e alla adorazione di Dio, allโ€™ascolto obbediente della sua parola.
Il ritornello, coglie uno dei passaggi forti del salmo, che ha al centro lโ€™avverbio โ€œoggiโ€.
Oggi: ogni giorno รจ quello decisivo, il giorno delle grandi occasioni di grazia. Una parola che nella liturgia cristiana ritorna frequentemente, perchรฉ abbiamo consapevolezza che con lโ€™ingresso nel mondo del Figlio di Dio fatto uomo, รจ arrivata la pienezza del tempo.
Il tempo, ogni โ€œoggiโ€ della nostra vita รจ pieno di Dio e della sua parola di salvezza.
Ascoltiamone un passaggio.
Parto dalla prima parola del salmo: โ€œVeniteโ€. Santโ€™Agostino faโ€™ una considerazione curiosa. Che senso ha invitare qualcuno ad avvicinarsi al Signore, quando Dio รจ presente in ogni luogo e non puรฒ essere lontano per nessuno?
Risponde il santo: โ€œNon si รจ lontani da Dio per fattori locali, ma in quanto non gli si somiglia, cioรจ si conduce una vita cattivaโ€. Non sono i passi dei piedi che ci allontanano da Dio, ma le inclinazioni del cuore.
Insomma il salmo non dice affatto: โ€œVaโ€™ dove ti porta il cuoreโ€, ma piuttosto โ€œStai attento a dove ti porta il cuore, perchรฉ il cuore ha bisogno di essere purificato nellโ€™ascolto della parola di Dioโ€.
Gesรน stesso lo ricorda nel vangelo: โ€œDal di dentro, cioรจ dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: le cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomoโ€ (cfr Mc 7, 21).
E il salmo lo conferma: โ€œNon indurite il cuore come nel deserto quando mi tentarono i vostri padri, mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere!โ€
Un invito alla lode e allโ€™adorazione che vale dunque come un invito alla conversione, in ogni โ€œoggiโ€ della vita. รˆ lโ€™invito a passare dal dono al donatore.
I bambini ringraziano chi fa loro un regalo, ma tutta la loro attenzione รจ rivolta verso il dono; in fondo verso se stessi.
Tra adulti invece, il dono parla soprattutto del donatore, dellโ€™affetto che unisce, della bontร , di come siamo conosciuti da lui.
โ€œProstrร ti, adoriamoโ€. Origene commenta: โ€œSi prostra davanti a Dio, chi rinuncia allโ€™orgoglioโ€, chi smette dunque di guardare a se stesso, per fissare lo sguardo su di lui.
Ma che cosa significa adorare? Ci aiuta papa Francesco: โ€œAdorare il Signore vuol dire dare a Lui il posto che deve avere; adorare il Signore vuol dire affermare, credere, non perรฒ semplicemente a parole, che Lui solo guida veramente la nostra vitaโ€.
Adorare, in altre parole, significa ricercare, con tutte le nostre forze, il giusto posto di Dio nel nostro cuore e il nostro piccolo posto di fronte alla sua immensa misericordia.
Adorare รจ qualcosa anche di fisico, perchรฉ noi esseri umani non siamo puri spiriti, e il nostro corpo รจ battezzato e cresimato e si nutre dellโ€™Eucaristia. Dice il salmo: โ€œIn ginocchio davanti al Signoreโ€.
Chi trascura i gesti della fede, i gesti esterni del rispetto, della venerazione, chi passeggia con indifferenza davanti a un altare e a un luogo sacro, difficilmente coltiva nel cuore il desiderio di rendere grazie al Signore per la sua grandezza e per la sua misericordia.
Certo entrare nel tempio, non basta. Anche il popolo di Israele era a Massa e Meriba, lร  nel deserto, dove Dio operava le sue meraviglie e manifestava la sua presenza. Ma il cuore era freddo, ostile, disobbediente.
Lโ€™adorazione diventa quindi ascolto, obbedienza fiduciosa.
Non indurite il cuore! Gesรน parla spesso nel vangelo della durezza del cuore. รˆ una malattia dello spirito.
Vi farร  sorridere, ma si capisce meglio la gravitร  di questa malattia dello spirito se diciamo il suo nome in greco: durezza del cuore, โ€œsclerocardiaโ€. Dio ce ne scampi!

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