Questa mattina, alle ore 9, nellโAula del Sinodo, durante la celebrazione dellโOra Terza, il Santo Padre Francesco ha tenuto il Concistoro Ordinario Pubblico per la canonizzazione dei Beati: GIUSEPPE VAZ, sacerdote dellโOratorio di San Filippo Neri, fondatore dellโOratorio della Santa Croce Miracolosa a Goa e apostolo di Ceylon (Sri Lanka) e Canara (India) e MARIA CRISTINA DELLโIMMACOLATA CONCEZIONE (al secolo Adelaide Brando), fondatrice della Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesรน Sacramentato, e per informare i membri del Collegio Cardinalizio circa lโattuale situazione dei Cristiani in Medio Oriente e lโimpegno della Chiesa per la pace in quella Regione.
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Pubblichiamo di seguito le parole che il Santo Padre ha pronunciato nel corso del Concistoro:
Parole del Santo Padre
Eminenze, cari Patriarchi e confratelli nellโEpiscopato,
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allโindomani della chiusura della terza Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, ho voluto dedicare questo Concistoro, oltre ad alcune cause di canonizzazione, ad unโaltra questione che mi sta molto a cuore, ovvero il Medio Oriente e, in particolare, la situazione dei cristiani nella regione. Vi sono riconoscente per la vostra presenza.
Ci accomuna il desiderio di pace e di stabilitร in Medio Oriente e la volontร di favorire la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo, la riconciliazione e lโimpegno politico. Nello stesso tempo, vorremmo dare il maggiore aiuto possibile alle comunitร cristiane per sostenere la loro permanenza nella regione.
Come ho avuto occasione di ribadire a piรน riprese, non possiamo rassegnarci a pensare al Medio Oriente senza i cristiani, che da duemila anni vi confessano il nome di Gesรน. Gli ultimi avvenimenti, soprattutto in Iraq e in Siria, sono molto preoccupanti. Assistiamo ad un fenomeno di terrorismo di dimensioni prima inimmaginabili. Tanti nostri fratelli sono perseguitati e hanno dovuto lasciare le loro case anche in maniera brutale. Sembra che si sia persa la consapevolezza del valore della vita umana, sembra che la persona non conti e si possa sacrificare ad altri interessi. E tutto ciรฒ, purtroppo, nellโindifferenza di tanti.
Questa situazione ingiusta richiede, oltre alla nostra costante preghiera, unโadeguata risposta anche da parte della Comunitร Internazionale. Sono sicuro che, con lโaiuto del Signore, dallโincontro odierno verranno fuori valide riflessioni e suggerimenti per potere aiutare i nostri fratelli che soffrono e per venire incontro anche al dramma della riduzione della presenza cristiana nella terra dove รจ nato e dalla quale si รจ diffuso il cristianesimo.
