Alle ore 11.45 di questa mattina, nellโAula Paolo VI, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i dirigenti e gli operai delle Acciaierie di Terni in occasione del 130ยฐ anniversario di fondazione delle Acciaierie, e i fedeli della Diocesi di Terni-Narni-Amelia.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai partecipanti allโUdienza:
DISCORSO DEL SANTO PADREย
Do il mio cordiale benvenuto a ciascuno di voi! Lโoccasione che vi ha spinto a venire รจ il 130ยฐ anniversario di fondazione delle Acciaierie di Terni, simbolo di capacitร imprenditoriali ed operaie che hanno reso celebre questo nome ben oltre i confini dโItalia. Saluto il vostro Pastore, Mons. Ernesto Vecchi, lo ringrazio per le parole che mi ha rivolto e soprattutto per il servizio che rende alla Chiesa di Terni-Narni-Amelia. Eโ un servizio che fa nel momento della sua vita in cui aveva il diritto di riposare, e invece di riposare continua a lavorare: grazie, Mons. Vecchi, grazie tante! Saluto le Autoritร civili, come pure i sacerdoti, le persone consacrate, i fedeli laici, le varie realtร sociali e le diverse componenti della vostra Comunitร diocesana.
Questo incontro mi offre la possibilitร di rinnovare la vicinanza di tutta la Chiesa, non solo alla societร “Acciai Speciali Terni”,ma alle aziende del vostro territorio e, piรน in generale, a tutto il mondo del lavoro. Di fronte allโattuale sviluppo dellโeconomia e al travaglio che attraversa lโattivitร lavorativa, occorre riaffermare che il lavoro รจ una realtร essenziale per la societร , per le famiglie e per i singoli. Il lavoro, infatti, riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertร e la sua felicitร . Il valore primario del lavoro รจ il bene della persona umana, perchรฉ la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacitร intellettive, creative e manuali. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalitร economica e di profitto, ma soprattutto una finalitร che interessa lโuomo e la sua dignitร . La dignitร dellโuomo รจ collegata al lavoro. Ho sentito alcuni giovani operai che sono senza lavoro, e mโhanno detto questo: “Padre, noi a casa – mia moglie, i miei figli – mangiamo tutti i giorni, perchรฉ alla parrocchia, o al club, o alla Croce Rossa ci danno da mangiare. Ma, Padre, io non so cosa significa portare il pane a casa, e io ho bisogno di mangiare, ma ho bisogno di avere la dignitร di portare il pane a casa”. E questo รจ il lavoro! E se manca il lavoro questa dignitร viene ferita! Chi รจ disoccupato o sottoccupato rischia, infatti, di essere posto ai margini della societร , di diventare una vittima dellโesclusione sociale. Tante volte capita che le persone senza lavoro โ penso soprattutto ai tanti giovani oggi disoccupati โ scivolano nello scoraggiamento cronico o peggio nellโapatia.
Che cosa possiamo dire di fronte al gravissimo problema della disoccupazione che interessa diversi Paesi europei? ร la conseguenza di un sistema economico che non รจ piรน capace di creare lavoro, perchรฉ ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro! Pertanto, i diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a favorire unโimpostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidarietร . Questa parola, in questo momento, rischia di essere esclusa dal dizionario. Solidarietร : sembra come una parolaccia! No! Eโ importante la solidarietร , ma questo sistema non le vuole tanto bene, preferisce escluderla. Questa solidarietร umana che assicura a tutti la possibilitร di svolgere unโattivitร lavorativa dignitosa. Il lavoro รจ un bene di tutti, che deve essere disponibile per tutti. La fase di grave difficoltร e di disoccupazione richiede di essere affrontata con gli strumenti della creativitร e della solidarietร . La creativitร di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza. E la solidarietร fra tutte le componenti della societร , che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vita piรน sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione di necessitร .
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Questa grande sfida interpella tutta la Comunitร cristiana. Per questo oggi siete venuti qui insieme: Acciaierie, Vescovo, comunitร diocesana. E per questo la storia contemporanea della vostra Chiesa รจ inseparabilmente legata alla visita del beato Giovanni Paolo II alle Acciaierie! Tutta la Chiesa รจ impegnata in una conversione pastorale e missionaria, come ha sottolineato il vostro Vescovo. A tale proposito, lโimpegno primario รจ sempre quello di ravvivare le radici della fede e della vostra adesione a Gesรน Cristo. Qui sta il principio ispiratore delle scelte di un cristiano: la sua fede. La fede sposta le montagne! La fede cristiana รจ in grado di arricchire la societร grazie alla carica di fraternitร concreta che porta in sรฉ stessa. Una fede accolta con gioia, vissuta a fondo e con generositร puรฒ conferire alla societร una forza umanizzante. Pertanto, siamo tutti chiamati a cercare modi sempre nuovi per testimoniare con coraggio una fede viva e vivificante.
Cari fratelli e sorelle, non smettete mai di sperare in un futuro migliore. Lottate per questo, lottate. Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo! Se ciascuno farร la propria parte, se tutti metteranno sempre al centro la persona umana, non il denaro, con la sua dignitร , se si consoliderร un atteggiamento di solidarietร e condivisione fraterna, ispirato al Vangelo, si potrร uscire dalla palude di una stagione economica e lavorativa faticosa e difficile.
Con questa speranza, invoco la materna intercessione della Vergine Maria su di voi e sullโintera Diocesi, specialmente sul mondo del lavoro, sulle famiglie in difficoltร , perchรฉ non perdano la dignitร che dร il lavoro, sui bambini e i giovani e sugli anziani.
E tutti noi, adesso, seduti come stiamo, preghiamo la Madonna, che รจ la nostra Madre, perchรฉ ci dia la grazia di lavorare insieme con creativitร , solidarietร e fede.ย Ave Maria…
Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo.
E vi chiedo, per favore, pregate per me! Grazie!
