
E non รจ il solo. NellโInghilterra del tempo, dopo la conquista normanna e le lotte per la corona, la famosa Cronaca Anglo-Sassone (iniziata giร nel IX secolo) dice che i nobili “furono spergiuri e perdettero la fedeltร al re: e tutto il Paese si ricoprรฌ di castelli”. Ogni castello una sfida al sovrano. Molto clero, poi, violava scandalosamente dovere e disciplina ecclesiastica: non si contavano i conviventi con donne; alcuni, anzi, si consideravano โautorizzatiโ a convivere, dopo il pagamento di una multa. Si ignorava quasi del tutto la distinzione tra la condizione del laico e quella dellโuomo di Chiesa.
Questa la situazione e questi gli esempi che ha trovato il sacerdote Ulrico. O meglio: alcuni esempi. Perchรฉ poi ne conosce altri. Dopo gli esempi ribaldi dei nobili, eccolo di fronte alla realtร vastissima e muta dei nullatenenti. Eccolo in ascolto del โsermoneโ che lo aiuterร a capire. Parla a lungo con un mendicante (uno dei molti). Ma soprattutto lo ascolta. Capisce, impara, si vergogna. Trova poi altri esempi in mezzo a uomini di Chiesa del tutto nuovi: quei faticatori taciturni vestiti di bianco, i cistercensi, che nelle campagne piรน abbandonate e improduttive fanno nascere unโagricoltura nuova; e con essa la pastorizia, che darร vita allโindustria della lana. Dopodichรฉ vanno a pregare, per ore, di giorno e di notte. E mangiano in silenzio. Ulrico scompare dalle feste. Pochi sanno dove sia finito. E pochi lo riconoscerebbero incontrandolo ad Haselbury (Somersetshire) perchรฉ indossa un saio malconcio (e sulla nuda pelle porta una maglia di ferro). Celebra la Messa, prega molto, lavora per la Chiesa del luogo, ricopia libri.
E parla. I miserabili trovano in lui la prima persona al mondo che li ascolta. E che risponde a tutti. Lโuomo che delle pene altrui fa un problema suo. Ed รจ proprio la voce della povera gente a farlo conoscere in alto, come eccezionale propagatore di speranza. Dicono che abbia il dono della profezia. Un giorno arriva anche il re Enrico II per ascoltarlo. Ulrico deve rimanere sempre piรน a lungo nella sua cella, per parlare con tutti. Ormai ci vive, lรฌ dentro. Infine ci muore. E per luogo di sepoltura avrร questo piccolo vano: la sua cella, che verrร poi trasformata in sagrestia della chiesa di Haselbury.
Autore:ย Domenico Agasso
