Papa Francesco: Omelia del 10 dicembre 2013 a Casa Santa Marta

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Quando Gesรน si avvicina a noi, sempre apre le porte e ci dร  speranza. Eโ€™ quanto affermato da Papa Francesco, stamani, nella Messa alla Casa Santa Marta. Il Papa ha ribadito che non dobbiamo avere paura della consolazione del Signore, ma anzi dobbiamo chiederla e cercarla. Una consolazione che ci fa sentire la tenerezza di Dio. Il servizio diย Alessandro Gisotti:

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โ€œConsolate, consolate il mio popoloโ€. Papa Francesco ha iniziato la sua omelia soffermandosi su un passo del Libro del Profeta Isaia, Libro della consolazione dโ€™Israele. Il Signore, ha osservato, si avvicina al suo popolo per consolarlo, โ€œper dargli paceโ€. E questo โ€œlavoro di consolazioneโ€ รจ cosรฌ forte che โ€œrifร  tutte le coseโ€. Il Signore compie una vera ri-creazione:
โ€œRicrea le cose. E la Chiesa non si stanca di dire che questa ri-creazione รจ piรน meravigliosa della creazione. Il Signore piรน meravigliosamente ricrea. E cosรฌ visita il suo popolo: ricreando, con quella potenza. E sempre il popolo di Dio aveva questa idea, questo pensiero, che il Signore verrร  a visitarlo. Ricordiamo le ultime parole di Giuseppe ai suoi fratelli: โ€˜Quando il Signore vi visiterร  portate con voi le mie ossaโ€™. Il Signore visiterร  il suo popolo. Eโ€™ la speranza di Israele. Ma lo visiterร  con questa consolazioneโ€.
โ€œE la consolazione โ€“ ha proseguito โ€“ รจ questo rifare tutto non una volta, tante volte, con lโ€™universo e anche con noiโ€. Questo โ€œrifare del Signoreโ€, ha detto il Papa, ha due dimensioni che รจ importante sottolineare. โ€œQuando il Signore si avvicina โ€“ ha affermato โ€“ ci dร  speranza; il Signore rifร  con la speranza; sempre apre una porta. Sempreโ€. Quando il Signore si avvicina a noi, ha tenuto a ribadire, โ€œnon chiude le porte, le apreโ€. Il Signore โ€œnella sua vicinanza โ€“ ha soggiunto โ€“ ci dร  la speranza, questa speranza che รจ una vera fortezza nella vita cristiana. Eโ€™ una grazia, รจ un donoโ€:
โ€œQuando un cristiano dimentica la speranza, o peggio perde la speranza, la sua vita non ha senso. Eโ€™ come se la sua vita fosse davanti ad un muro: niente. Ma il Signore ci consola e ci rifร , con la speranza, andare avanti. E anche lo fa con una vicinanza speciale a ognuno, perchรฉ il Signore consola il suo popolo e consola ognuno di noi. Bello come il brano di oggi finisce: โ€˜Come un pastore egli fa pascolare il gregge, e con il suo braccio lo raduna, porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madriโ€™. Quellโ€™immagine di portare gli agnellini sul petto e portare dolcemente le madri: questa รจ la tenerezza. Il Signore ci consola con tenerezzaโ€.
Dio che รจ potente, ha proseguito, “non ha paura della tenerezza”. “Lui si fa tenerezza, si fa bambino, si fa piccoloโ€. Nel Vangelo, ha osservato, Gesรน stesso lo dice: โ€œCosรฌ รจ la volontร  del Padre, che neanche uno di questi piccoli si perdaโ€. Agli occhi del Signore, ha aggiunto, โ€œognuno di noi รจ molto, molto importante. E Lui si dร  con tenerezzaโ€. E cosรฌ ci fa โ€œandare avanti, dandoci speranzaโ€. Questo, ha detto ancora, โ€œรจ stato il principale lavoro di Gesรนโ€ nei โ€œ40 giorni fra la Risurrezione e lโ€™Ascensione: consolare i discepoli; avvicinarsi e dare consolazioneโ€:
โ€œAvvicinarsi e dare speranza, avvicinarsi con tenerezza. Ma pensiamo alla tenerezza che ha avuto con gli apostoli, con la Maddalena, con quelli di Emmaus. Si avvicinava con tenerezza: โ€˜Dammi da mangiareโ€™. Con Tommaso: ‘Metti il tuo dito qui’. Sempre cosรฌ รจ il Signore. Cosรฌ รจ la consolazione del Signore. Che il Signore ci dia a tutti noi la grazia di non avere paura della consolazione del Signore, di essere aperti: chiederla, cercarla, perchรฉ รจ una consolazione che ci darร  speranza e ci farร  sentire la tenerezza di Dio Padreโ€.

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