Angelus del 25 gennaio 2009

Data:

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Preghiera dell’Angelus con il Santo Padre Benedetto XVI.
Quando: 25 gennaio 2009 | Dove: Piazza San Pietro (Roma) | Durata: 00:20:48:26

Benedetto XVICari fratelli e sorelle!

Nel Vangelo di questa Domenica risuonano le parole della prima predicazione di Gesรน in Galilea: “Il tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15). E proprio oggi, 25 gennaio, si fa memoria della “Conversione di san Paolo”. Una coincidenza felice – specialmente in questo Anno Paolino – grazie alla quale possiamo comprendere il vero significato della conversione evangelica – metร noia – guardando all’esperienza dell’Apostolo. Per la veritร , nel caso di Paolo, alcuni preferiscono non usare il termine conversione, perchรฉ – dicono – egli era giร  credente, anzi ebreo fervente, e perciรฒ non passรฒ dalla non-fede alla fede, dagli idoli a Dio, nรฉ dovette abbandonare la fede ebraica per aderire a Cristo. In realtร , l’esperienza dell’Apostolo puรฒ essere modello di ogni autentica conversione cristiana.

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Note Note: Radio Vaticana via FeedRss (The content of this podcast is copyrighted by Vatican Radio which, according to its statute, is entrusted to manage and protect the sound recordings of the Roman Pontiff, ensuring that their pastoral character and intellectual property’s rights are protected when used by third parties. The content of this podcast is made available only for personal and private use and cannot be exploited for commercial purposes, without prior written authorization by Vatican Radio. For further information, please contact the International Relation Office at relint@vatiradio.va)

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Quella di Paolo maturรฒ nell’incontro col Cristo risorto; fu questo incontro a cambiargli radicalmente l’esistenza. Sulla via di Damasco accadde per lui quello che Gesรน chiede nel Vangelo di oggi: Saulo si รจ convertito perchรฉ, grazie alla luce divina, “ha creduto nel Vangelo”. In questo consiste la sua e la nostra conversione: nel credere in Gesรน morto e risorto e nell’aprirsi all’illuminazione della sua grazia divina. In quel momento Saulo comprese che la sua salvezza non dipendeva dalle opere buone compiute secondo la legge, ma dal fatto che Gesรน era morto anche per lui – il persecutore – ed era, ed รจ, risorto. Questa veritร , che grazie al Battesimo illumina l’esistenza di ogni cristiano, ribalta completamente il nostro modo di vivere. Convertirsi significa, anche per ciascuno di noi, credere che Gesรน “ha dato se stesso per me”, morendo sulla croce (cfr Gal 2,20) e, risorto, vive con me e in me. Affidandomi alla potenza del suo perdono, lasciandomi prendere per mano da Lui, posso uscire dalle sabbie mobili dell’orgoglio e del peccato, della menzogna e della tristezza, dell’egoismo e di ogni falsa sicurezza, per conoscere e vivere la ricchezza del suo amore.

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Cari amici, l’invito alla conversione, avvalorato dalla testimonianza di san Paolo, risuona oggi, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unitร  dei Cristiani, particolarmente importante anche sul piano ecumenico. L’Apostolo ci indica l’atteggiamento spirituale adeguato per poter progredire nella via della comunione. “Non ho certo raggiunto la mรจta – egli scrive ai Filippesi -, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perchรฉ anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesรน” (Fil 3,12). Certo, noi cristiani non abbiamo ancora conseguito la mรจta della piena unitร , ma se ci lasciamo continuamente convertire dal Signore Gesรน, vi giungeremo sicuramente. La Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa una e santa, ci ottenga il dono di una vera conversione, perchรฉ quanto prima si realizzi l’anelito di Cristo: “Ut unum sint“. A Lei affidiamo l’incontro di preghiera che presiederรฒ questo pomeriggio nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, ed a cui parteciperanno, come ogni anno, i rappresentanti delle Chiese e Comunitร  ecclesiali presenti a Roma.

[Il Papa ha poi salutato i pellegrini in diverse lingue. In Italiano ha detto:]

Ricorre oggi la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, iniziata 55 anni fa da Raoul Follereau. La Chiesa, sulle orme di Gesรน, ha sempre un’attenzione particolare per le persone segnate da questa malattia, come testimonia anche il messaggio diffuso qualche giorno fa dal Pontificio Consiglio della Pastorale della Salute. Mi rallegro che le Nazioni Unite, con una recente Dichiarazione dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, abbiano sollecitato gli Stati alla tutela dei malati di lebbra e dei loro familiari. Da parte mia, assicuro ad essi la mia preghiera e rinnovo l’incoraggiamento a quanti lottano con loro per la piena guarigione e un buon inserimento sociale.

I popoli di vari Paesi dell’Asia Orientale si preparano a celebrare il capodanno lunare. Auguro a loro di vivere questa festa nella gioia. La gioia รจ l’espressione dell’essere in armonia con se stessi: e ciรฒ puรฒ derivare solo dall’essere in armonia con Dio e con la sua creazione. Che la gioia sia sempre viva nel cuore di tutti i cittadini di quelle Nazioni, a me tanto care, e si irradi sul mondo!

Ed ora saluto con grande affetto i bambini e i ragazzi dell’Azione Cattolica di Roma e di alcune parrocchie e scuole della cittร , che hanno dato vita alla tradizionale “Carovana della Pace”. Saluto il Cardinale Vicario che li ha accompagnati. Cari ragazzi, vi ringrazio per la vostra fedeltร  all’impegno per la pace, un impegno fatto non tanto di parole, ma di scelte e di gesti, come dirร  un vostro rappresentante, a cui ora lascio la parola.

[Messaggio letto da un ragazzo dell’ACR]

Cari ragazzi, con l’aiuto di Gesรน siate sempre costruttori di pace a casa, a scuola, nello sport e dappertutto. Grazie ancora!

Saluto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli provenienti da Pistoia e da Scandicci. A tutti auguro una buona domenica.

Ed ora liberiamo le colombe della pace portate dai ragazzi di Roma.

ยฉ Copyright 2008 – Libreria Editrice Vaticana


Fonte del podcast: Radio Vaticana via FeedRss

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