Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Prima di tutto voglio rendere grazie a Dio perย la giornata che ho vissuto ad Assisi, ieri lโaltro. Pensate che era la prima volta che mi recavo ad Assisi ed รจ stato un grande dono fare questo pellegrinaggio proprio nella festa di san Francesco. Ringrazio il popolo di Assisi per la calda accoglienza: grazie tante!
Oggi, il brano del Vangelo comincia cosรฌ: ยซIn quel tempo gli apostoli dissero al Signore: โAccresci in noi la fede!โยป (Lc17,5-6). Mi pare che tutti noi possiamo fare nostra questa invocazione. Anche noi come gli Apostoli diciamo al Signore Gesรน: โAccresci in noi la fede!โ. Sรฌ, Signore, la nostra fede รจ piccola, la nostra fede รจ debole, fragile, ma te la offriamo cosรฌ comโรจ, perchรฉ Tu la faccia crescere. Vi sembra bene ripetere tutti insieme questo: โSignore, accresci in noi la fede!โ? Lo facciamo? Tutti: Signore, accresci in noi la fede! Signore, accresci in noi la fede! Signore, accresci in noi la fede! Ce la faccia crescere!
E il Signore che cosa ci risponde? Risponde: ยซSe aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: โSradicati e vai a piantarti nel mareโ, ed esso vi obbedirebbeยป (v. 6). Il seme della senape รจ piccolissimo, perรฒ Gesรน dice che basta avere una fede cosรฌ, piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili. Ed รจ vero! Tutti conosciamo persone semplici, umili, ma con una fede fortissima, che davvero spostano le montagne! Pensiamo, per esempio, a certe mamme e papร che affrontano situazioni molto pesanti; o a certi malati, anche gravissimi, che trasmettono serenitร a chi li va a trovare. Queste persone, proprio per la loro fede, non si vantano di ciรฒ che fanno, anzi, come chiede Gesรน nel Vangelo, dicono: ยซSiamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareยป (Lcย 17,10). Quanta gente tra noi ha questa fede forte, umile, e che fa tanto bene!
In questo mese di ottobre, che รจ dedicato in particolare alle missioni, pensiamo a tanti missionari, uomini e donne, che per portare il Vangelo hanno superato ostacoli di ogni tipo, hanno dato veramente la vita; come dice san Paolo a Timoteo: ยซNon vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro, nรฉ di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangeloยป (2 Tmย 1,8). Questo perรฒ riguarda tutti: ognuno di noi, nella propria vita di ogni giorno, puรฒ dare testimonianza a Cristo, con la forza di Dio, la forza della fede. La fede piccolissima che noi abbiamo, ma che รจ forte! Con questa forza dare testimonianza di Gesรน Cristo, essere cristiani con la vita, con la nostra testimonianza!
E come attingiamo questa forza? La attingiamo da Dio nella preghiera. La preghiera รจ il respiro della fede: in un rapporto di fiducia, in un rapporto di amore, non puรฒ mancare il dialogo, e la preghiera รจ il dialogo dellโanima con Dio. Ottobre รจ anche il mese del Rosario, e in questa prima domenica รจ tradizione recitare la Supplica alla Madonna di Pompei, la Beata Vergine Maria del Santo Rosario. Ci uniamo spiritualmente a questo atto di fiducia nella nostra Madre, e riceviamo dalle sue mani la corona del Rosario: il Rosario รจ una scuola di preghiera, il Rosario รจ una scuola di fede!
Dopo lโAngelus
Cari fratelli e sorelle,
ieri, a Modena, รจ stato proclamato Beato Rolando Rivi, un seminarista di quella terra, lโEmilia, ucciso nel 1945, quando aveva 14 anni, in odio alla sua fede, colpevole solo di indossare la veste talare in quel periodo di violenza scatenata contro il clero, che alzava la voce a condannare in nome di Dio gli eccidi dellโimmediato dopoguerra. Ma la fede in Gesรน vince lo spirito del mondo! Rendiamo grazie a Dio per questo giovane martire, eroico testimone del Vangelo. E quanti giovani di 14 anni, oggi, hanno davanti agli occhi questo esempio: un giovane coraggioso, che sapeva dove doveva andare, conosceva lโamore di Gesรน nel suo cuore e ha dato la vita per Lui. Un bellโesempio per i giovani!
Vorrei ricordare assieme a voi le persone che hanno perso la vita a Lampedusa, giovedรฌ scorso. Preghiamo tutti in silenzio per questi fratelli e sorelle nostri: donne, uomini, bambiniโฆ Lasciamo piangere il nostro cuore. Preghiamo in silenzio.
Saluto con affetto tutti i pellegrini, specialmente le famiglie e i gruppi parrocchiali. Saluto i fedeli della cittร di Mede, quelli di Poggio Rusco, e i giovani di Zambana e di Caserta.
Un pensiero speciale alla comunitร peruviana di Roma, che ha portato in processione la sacra Immagine delย Seรฑor de los Milagros. Vedo da qui questโimmagine, lรฌ, in mezzo alla Piazza. Salutiamo tutti ilย Seรฑor de los Milagros, lรฌ, nella Piazza! Saluto i fedeli provenienti dal Cile e il gruppoย Bรผrgerwache Mengenย della diocesi di Rottenburg-Stuttgart, in Germania.
Saluto il gruppo di donne che sono venute da Gubbio, sulla cosiddetta โVia Francigena Francescanaโ; saluto i responsabili della Comunitร di SantโEgidio in diversi Paesi dellโAsia – sono bravi, questi di SantโEgidio! Saluto i donatori di sangue dellโASFA di Verona e quelli dellโAVIS di Carpinone; il consiglio nazionale dellโAGESCI, il gruppo pensionati dellโospedale SantโAnna di Como, lโIstituto Canossiano di Brescia e lโAssociazione โMissione Effatร โ.
A tutti auguro una buona domenica. Buon pranzo e arrivederci!
- Fonte ยฉ Copyright 2013 – Libreria Editrice Vaticana
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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