Cari fratelli e sorelle,ย
buongiorno!
Oggi il nostro appuntamento domenicale dellโAngelusย lo viviamo qui a Castel Gandolfo. Saluto gli abitanti di questa bella cittadina! Voglio ringraziarvi soprattutto per le vostre preghiere, e lo stesso faccio con tutti voi pellegrini che siete venuti qui numerosi.
Il Vangelo di oggi โ siamo al capitolo 10 di Luca โ รจ la famosa parabola del buon samaritano. Chi era questโuomo? Era uno qualunque, che scendeva da Gerusalemme verso Gerico sulla strada che attraversa il deserto della Giudea. Da poco, su quella strada, un uomo era stato assalito dai briganti, derubato, percosso e abbandonato mezzo morto. Prima del samaritano passano un sacerdote e un levita, cioรจ due persone addette al culto nel Tempio del Signore. Vedono quel poveretto, ma passano oltre senza fermarsi. Invece il samaritano, quando vide quellโuomo, ยซne ebbe compassioneยป (Lcย 10,33) dice il Vangelo. Si avvicinรฒ, gli fasciรฒ le ferite, versandovi sopra un poโ di olio e di vino; poi lo caricรฒ sulla sua cavalcatura, lo portรฒ in un albergo e pagรฒ lโalloggio per luiโฆ Insomma, si prese cura di lui: รจ lโesempio dellโamore per il prossimo. Ma perchรฉ Gesรน sceglie un samaritano come protagonista della parabola? Perchรฉ i samaritani erano disprezzati dai Giudei, a causa di diverse tradizioni religiose; eppure Gesรน fa vedere che il cuore di quel samaritano รจ buono e generoso e che โ a differenza del sacerdote e del levita โ lui mette in pratica la volontร di Dio, che vuole la misericordia piรน che i sacrifici (cfrย Mcย 12,33). Dio sempre vuole la misericordia e non la condanna verso tutti. Vuole la misericordia del cuore, perchรฉ Lui รจ misericordioso e sa capire bene le nostre miserie, le nostre difficoltร e anche i nostri peccati. Dร a tutti noi questo cuore misericordioso! Il Samaritano fa proprio questo: imita proprio la misericordia di Dio, la misericordia verso chi ha bisogno.
Un uomo che ha vissuto pienamente questo Vangelo del buon samaritano รจ il Santo che ricordiamo oggi: san Camillo de Lellis, fondatore dei Ministri degli Infermi, patrono dei malati e degli operatori sanitari. San Camillo morรฌ il 14 luglio 1614: proprio oggi si apre il suo quarto centenario, che culminerร tra un anno. Saluto con grande affetto tutti i figli e le figlie spirituali di san Camillo, che vivono il suo carisma di caritร a contatto quotidiano con i malati. Siate come lui buoni samaritani! E anche ai medici, agli infermieri e a coloro che lavorano negli ospedali e nelle case di cura, auguro di essere animati dallo stesso spirito. Affidiamo questa intenzione allโintercessione di Maria Santissima.
E unโaltra intenzione vorrei affidare alla Madonna, insieme a tutti voi. Eโ ormai vicina la Giornata Mondiale della Gioventรน di Rio de Janeiro. Si vede che ci sono tanti giovani di etร , ma tutti siete giovani nel cuore! Io partirรฒ tra otto giorni, ma molti giovani partiranno per il Brasile anche prima. Preghiamo allora per questo grande pellegrinaggio che comincia, perchรฉ Nostra Signora de Aparecida, patrona del Brasile, guidi i passi dei partecipanti, e apra i loro cuori ad accogliere la missione che Cristo darร loro.
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Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle,
mi unisco in preghiera ai Presuli e ai fedeli della Chiesa in Ucraina radunati nella Cattedrale di Lutsk per la Santa Messa di suffragio, in occasione del 70ยฐ anniversario delle stragi di Volinia. Tali atti, provocati dallโideologia nazionalista nel tragico contesto della IIยช Guerra Mondiale, hanno causato decine di migliaia di vittime e hanno ferito la fratellanza di due Popoli, quello polacco e quello ucraino. Affido alla misericordia di Dio le anime delle vittime e, per i loro popoli, chiedo la grazia di una profonda riconciliazione e di un futuro sereno nella speranza e nella sincera collaborazione per la comune edificazione del Regno di Dio.
Penso anche ai Pastori e ai fedeli partecipanti al pellegrinaggio della Famiglia di Radio Maria a Jasna Gรณra, Czฤstochowa. Vi affido alla protezione della Madre di Dio e vi benedico di cuore.
Saluto con affetto i fedeli della diocesi di Albano! Invoco su di loro la protezione di San Bonaventura, loro patrono, di cui domani la Chiesa celebra la festa. Che sia una bella festa e tanti auguri! Io vorrei mandarvi una torta, ma non so se la possono fare cosรฌ grande. Saluto tutti i pellegrini qui presenti: i gruppi parrocchiali, le famiglie, i giovani, specialmente quelli venuti dallโIrlanda; i giovani sordi che stanno vivendo a Roma un incontro internazionale.
Saluto le Suore di Santa Elisabetta, alle quali auguro un fruttuoso rinnovamento spirituale; le Apostole del Sacro Cuore di Gesรน, con famiglie di diverse nazioni; le Figlie della Divina Caritร , impegnate nel Capitolo generale; e le Superiore delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
A tutti auguro una buona domenica e buon pranzo!
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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