CEI – Commento al Vangelo di domenica 18 Febbraio 2024 – Prima di Quaresima

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1,12-15

Data:

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Prefazio I domenica di Quaresima

Le tentazioni del Signore
Astenendosi per quaranta giorni dagli alimenti terreni,
egli dedicรฒ questo Tempo quaresimale
all’osservanza del digiuno
e, vincendo tutte le insidie dell’antico tentatore,
ci insegnรฒ a dominare le suggestioni del male,
perchรฉ, celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale,
possiamo giungere alla Pasqua eterna.

Il vangelo delle Tentazioni sta nel cuore del Prefazio della Prima domenica di Quaresima. Il testo evangelico diventa preghiera nel cammino verso la Pasqua, e fa risuonare ulteriormente l’invito e il richiamo che la Parola rivolge a tutta la Chiesa: colui che รจ il Figlio di Dio fatto uomo รจ stato tentato da Satana ed ha vinto contro le lusinghe del male; fidatevi di Lui โ€” รจ il Signore della Vita: seguitelo. Gesรน con il digiuno (“astenendosi per quaranta giorni dagli alimenti terreni”) lascia il segno per il cammino nel Tempo quaresimale, un segno offerto a tutti come uno strumento per il percorso di liberazione e conversione. Mosรจ ha digiunato quaranta giorni, cosรฌ anche Elia: l’uno e l’altro sono saliti sulla santa Montagna per diventare gli amici di Dio; cosรฌ anche noi. Il digiuno, nella sua dimensione piรน ampia, รจ un richiamo forte alla rinuncia, oltre che al cibo, anche a tutto ciรฒ che allo stesso modo del cibo “nutre” la nostra vita. In questo senso il Prefazio evoca il cammino ultimo dei catecumeni verso il Battesimo, ai quali veniva proposto come modello da seguire proprio il Signore Gesรน, vincitore nelle tentazioni, e per questo affidabile. Gesรน vive personalmente l’esperienza di Israele nel deserto, e messo alla prova ne esce vittorioso ‘dominando le suggestioni del male’.

I “quaranta giorni” che precedono la Pasqua sono un cammino dove lo sguardo รจ puntato sull’esperienza vittoriosa di Cristo nel deserto, vittoria che prelude al Mistero della Morte e Risurrezione e che tale Mistero porta a compimento. La Chiesa si prepara a celebrare il cuore della sua fede, dal quale prende origine e significato l’azione dell’annuncio e della testimonianza. La Quaresima in questa dinamica รจ tutta rivolta verso la Pasqua.

Ed รจ proprio guardando alla Pasqua, al valore e alla ricchezza del Mistero per cui la nostra fede non รจ vana (cf. 1Cor 15,17), che prende corpo la figura di un cammino di preparazione. L’ascolto della Parola implica il lasciarsi convertire dal Signore, per far sรฌ che la nostra fede, speranza e caritร , non diventino virtรน scontate, come se fosse giร  chiaro il modo di viverle, come se giร  le vivessimo in pienezza. Occorre in fondo riscoprire ciรฒ che ci lega al dono del Signore, alla sua stessa vita: il Battesimo, che ci ha resi figli di Dio e fratelli di ogni uomo. In questo tempo ci alleniamo a percepire la novitร  del Vangelo, una novitร  che spinge a vivere in modo nuovo il nostro rapporto con il Signore, il nostro rapporto con i fratelli, specialmente i piรน poveri, la cui stessa presenza รจ un invito alla conversione.

Il cammino di conversione รจ quindi l’impegno a cui la Chiesa รจ chiamata in questo tempo. Ogni comunitร , ogni famiglia, ogni singolo cristiano รจ invitato a rispondere alla Parola di Dio che nel corso della Quaresima scandaglia la sua vita per illuminarla e trasformarla.

Le tentazioni rivelano tutto ciรฒ che รจ contrario a questo cammino, rivelano i limiti di un’autosufficienza illusoria che chiude le porte alla vita e dischiude un cammino mortifero perchรฉ chiuso in sรฉ stesso e nella propria gratificazione immediata.

Gesรน ha vinto le suggestioni del male, quindi รจ affidabile guida e sostegno sicuro per la nostra battaglia vittoriosa sulle tentazioni. Noi crediamo in Lui, nella sua storia, nella sua persona, in ogni aspetto della sua esistenza, noi crediamo in Lui cosรฌ come il Vangelo ce lo presenta, un personaggio scomodo e affascinante che non lascia indifferenti nessuno di quelli che lo incontrano. Noi crediamo in lui che รจ presente in mezzo a noi e cantiamo il nostro grazie per questa presenza che illumina il cammino ad ogni passo. Egli ci chiede di seguirlo cambiando sguardo, cambiando il cuore, cambiando vita.

La Parola qui e ora ci dona la novitร  di Gesรน, perchรฉ ci fa stare in Lui, in comunione con Lui, l’uomo nuovo. La sua vita, i suoi gesti e le sue parole risuonano come novitร  assoluta in ogni epoca della storia, in ogni tempo della vita, in ogni passo e decisione del cuore. Una novitร  che sostanzia anche la nostra preghiera di lode e ringraziamento, una preghiera che trova, non a caso, nella celebrazione dei sacramenti la sua veritร  effettiva.

Leggi la preghiera per la prima domenica di Quaresima.

Testo tratto dal sussidio per la Quaresime e la Pasqua della CEI.

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