MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
V GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
Domenica XXXIII del Tempo Ordinario
14 novembre 2021
ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Mc 14,7)
1. ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Mcย 14,7). Gesรน pronunciรฒ queste parole nel contesto di un pranzo, a Betania, nella casa di un certo Simone detto โil lebbrosoโ, alcuni giorni prima della Pasqua. Come racconta lโevangelista, una donna era entrata con un vaso di alabastro pieno di profumo molto prezioso e lโaveva versato sul capo di Gesรน. Quel gesto suscitรฒ grande stupore e diede adito a due diverse interpretazioni.
La prima รจ lโindignazione di alcuni tra i presenti, compresi i discepoli, i quali considerando il valore del profumo โ circa 300 denari, equivalente al salario annuo di un lavoratore โ pensano che sarebbe stato meglio venderlo e dare il ricavato ai poveri. Secondo il Vangelo di Giovanni, รจ Giuda che si fa interprete di questa posizione: ยซPerchรฉ non si รจ venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?ยป. E lโevangelista annota: ยซDisse questo non perchรฉ gli importasse dei poveri, ma perchรฉ era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentroยป (12,5-6). Non รจ un caso che questa dura critica venga dalla bocca del traditore: รจ la prova che quanti non riconoscono i poveri tradiscono lโinsegnamento di Gesรน e non possono essere suoi discepoli. Ricordiamo, in proposito, le parole forti di Origene: ยซGiuda sembrava preoccuparsi dei poveri [โฆ]. Se adesso cโรจ ancora qualcuno che ha la borsa della Chiesa e parla a favore dei poveri come Giuda, ma poi si prende quello che mettono dentro, abbia allora la sua parte insieme a Giudaยป (Commento al vangelo di Matteo, 11, 9).
La seconda interpretazione รจ data da Gesรน stesso e permette di cogliere il senso profondo del gesto compiuto dalla donna. Egli dice: ยซLasciatela stare; perchรฉ la infastidite? Ha compiuto unโazione buona verso di meยป (Mcย 14,6). Gesรน sa che la sua morte รจ vicina e vede in quel gesto lโanticipo dellโunzione del suo corpo senza vita prima di essere posto nel sepolcro. Questa visione va al di lร di ogni aspettativa dei commensali. Gesรน ricorda loro che il primo povero รจ Lui, il piรน povero tra i poveri perchรฉ li rappresenta tutti. Ed รจ anche a nome dei poveri, delle persone sole, emarginate e discriminate che il Figlio di Dio accetta il gesto di quella donna. Ella, con la sua sensibilitร femminile, mostra di essere lโunica a comprendere lo stato dโanimo del Signore. Questa donna anonima, destinata forse per questo a rappresentare lโintero universo femminile che nel corso dei secoli non avrร voce e subirร violenze, inaugura la significativa presenza di donne che prendono parte al momento culminante della vita di Cristo: la sua crocifissione, morte e sepoltura e la sua apparizione da Risorto. Le donne, cosรฌ spesso discriminate e tenute lontano dai posti di responsabilitร , nelle pagine dei Vangeli sono invece protagoniste nella storia della rivelazione. Ed รจ eloquente lโespressione conclusiva di Gesรน, che associa questa donna alla grande missione evangelizzatrice: ยซIn veritร io vi dico: dovunque sarร proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirร anche quello che ha fattoยป (Mcย 14,9).
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2. Questa forte โempatiaโ tra Gesรน e la donna, e il modo in cui Egli interpreta la sua unzione, in contrasto con la visione scandalizzata di Giuda e di altri, aprono una strada feconda di riflessione sul legame inscindibile che cโรจ tra Gesรน, i poveri e lโannuncio del Vangelo.
Il volto di Dio che Egli rivela, infatti, รจ quello di un Padre per i poveri e vicino ai poveri. Tutta lโopera di Gesรน afferma che la povertร non รจ frutto di fatalitร , ma segno concreto della sua presenza in mezzo a noi. Non lo troviamo quando e dove vogliamo, ma lo riconosciamo nella vita dei poveri, nella loro sofferenza e indigenza, nelle condizioni a volte disumane in cui sono costretti a vivere. Non mi stanco di ripetere che i poveri sono veri evangelizzatori perchรฉ sono stati i primi ad essere evangelizzati e chiamati a condividere la beatitudine del Signore e il suo Regno (cfrย Mtย 5,3).
I poveriย di ogni condizione e ogni latitudineย ci evangelizzano, perchรฉ permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti piรน genuini del volto del Padre. ยซEssi hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare delย sensus fidei, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. ร necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro. La nuova evangelizzazione รจ un invito a riconoscere la forza salvifica delle loro esistenze e a porle al centro del cammino della Chiesa. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro. Il nostro impegno non consiste esclusivamente in azioni o in programmi di promozione e assistenza; quello che lo Spirito mette in moto non รจ un eccesso di attivismo, ma prima di tutto unโattenzioneย rivolta allโaltro considerandolo come unโunica cosa con sรฉ stesso. Questa attenzione dโamore รจ lโinizio di una vera preoccupazione per la sua persona e a partire da essa desidero cercare effettivamente il suo beneยป (Esort. ap.ย Evangelii gaudium, 198-199).
3. Gesรน non solo sta dalla parte dei poveri, maย condivide con loroย la stessa sorte. Questo รจ un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo. Le sue parole โi poveri li avete sempre con voiโ stanno a indicare anche questo: la loro presenza in mezzo a noi รจ costante, ma non deve indurre a unโabitudine che diventa indifferenza, bensรฌ coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone โesterneโ alla comunitร , ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e lโemarginazione, perchรฉ venga loro restituita la dignitร perduta e assicurata lโinclusione sociale necessaria. Dโaltronde, si sa che un gesto di beneficenza presuppone un benefattore e un beneficato, mentre la condivisione genera fratellanza. Lโelemosina, รจ occasionale; la condivisione invece รจ duratura. La prima rischia di gratificare chi la compie e di umiliare chi la riceve; la seconda rafforza la solidarietร e pone le premesse necessarie per raggiungere la giustizia. Insomma, i credenti, quando vogliono vedere di persona Gesรน e toccarlo con mano, sanno dove rivolgersi: i poveri sono sacramento di Cristo, rappresentano la sua persona e rinviano a Lui.
Abbiamo tanti esempi di santi e sante che hanno fatto della condivisione con i poveri il loro progetto di vita. Penso, tra gli altri, a Padre Damiano de Veuster, santo apostolo dei lebbrosi. Con grande generositร rispose alla chiamata di recarsi nellโisola di Molokai, diventata un ghetto accessibile solo ai lebbrosi, per vivere e morire con loro. Si rimboccรฒ le maniche e fece di tutto per rendere la vita di quei poveri malati ed emarginati, ridotti in estremo degrado, degna di essere vissuta. Si fece medico e infermiere, incurante dei rischi che correva e in quella โcolonia di morteโ, come veniva chiamata lโisola, portรฒ la luce dellโamore. La lebbra colpรฌ anche lui, segno di una condivisione totale con i fratelli e le sorelle per i quali aveva donato la vita. La sua testimonianza รจ molto attuale ai nostri giorni, segnati dalla pandemia di coronavirus: la grazia di Dio รจ certamente allโopera nei cuori di tanti che, senza apparire, si spendono per i piรน poveri in una concreta condivisione.
4. Abbiamo bisogno, dunque, di aderire con piena convinzione allโinvito del Signore: ยซConvertitevi e credete nel Vangeloยป (Mcย 1,15). Questaย conversioneย consiste in primo luogo nellโaprire il nostro cuore a riconoscere le molteplici espressioni di povertร e nel manifestare il Regno di Dio mediante uno stile di vita coerente con la fede che professiamo. Spesso i poveri sono considerati come persone separate, come una categoria che richiede un particolare servizio caritativo. Seguire Gesรน comporta, in proposito, un cambiamento di mentalitร , cioรจ di accogliere la sfida della condivisione e della partecipazione. Diventare suoi discepoli implica la scelta di non accumulare tesori sulla terra, che danno lโillusione di una sicurezza in realtร fragile ed effimera. Al contrario, richiede la disponibilitร a liberarsi da ogni vincolo che impedisce di raggiungere la vera felicitร e beatitudine, per riconoscere ciรฒ che รจ duraturo e non puรฒ essere distrutto da niente e nessuno (cfrย Mtย 6,19-20).
Lโinsegnamento di Gesรน anche in questo caso va controcorrente, perchรฉ promette ciรฒ che solo gli occhi della fede possono vedere e sperimentare con assoluta certezza: ยซChiunque avrร lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverร cento volte tanto e avrร in ereditร la vita eternaยป (Mtย 19,29). Se non si sceglie di diventare poveri di ricchezze effimere, di potere mondano e di vanagloria, non si sarร mai in grado di donare la vita per amore; si vivrร unโesistenza frammentaria, piena di buoni propositi ma inefficace per trasformare il mondo. Si tratta, pertanto, di aprirsi decisamente alla grazia di Cristo, che puรฒ renderci testimoni della sua caritร senza limiti e restituire credibilitร alla nostra presenza nel mondo.
5. Il Vangelo di Cristo spinge ad avere unโattenzione del tutto particolare nei confronti dei poveri e chiede di riconoscere le molteplici, troppe forme di disordine morale e sociale che generano sempreย nuove forme di povertร . Sembra farsi strada la concezione secondo la quale i poveri non solo sono responsabili della loro condizione, ma costituiscono un peso intollerabile per un sistema economico che pone al centro lโinteresse di alcune categorie privilegiate. Un mercato che ignora o seleziona i principi etici crea condizioni disumane che si abbattono su persone che vivono giร in condizioni precarie. Si assiste cosรฌ alla creazione di sempre nuove trappole dellโindigenza e dellโesclusione, prodotte da attori economici e finanziari senza scrupoli, privi di senso umanitario e responsabilitร sociale.
Lo scorso anno, inoltre, si รจ aggiunta unโaltra piaga che ha moltiplicato ulteriormente i poveri: la pandemia. Essa continua a bussare alle porte di milioni di persone e, quando non porta con sรฉ la sofferenza e la morte, รจ comunque foriera di povertร . I poveri sono aumentati a dismisura e, purtroppo, lo saranno ancora nei prossimi mesi. Alcuni Paesi stanno subendo per la pandemia gravissime conseguenze, cosรฌ che le persone piรน vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessitร . Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramento. Uno sguardo attento richiede che si trovino le soluzioni piรน idonee per combattere il virus a livello mondiale, senza mirare a interessi di parte. In particolare, รจ urgente dare risposte concrete a quanti patiscono la disoccupazione, che colpisce in maniera drammatica tanti padri di famiglia, donne e giovani. La solidarietร sociale e la generositร di cui molti, grazie a Dio, sono capaci, unite a progetti lungimiranti di promozione umana, stanno dando e daranno un contributo molto importante in questo frangente.
6. Rimane comunque aperto lโinterrogativo per nulla ovvio: come รจ possibile dare una risposta tangibile ai milioni di poveri che spesso trovano come riscontro solo lโindifferenza quando non il fastidio? Quale via della giustizia รจ necessario percorrere perchรฉ le disuguaglianze sociali possano essere superate e sia restituita la dignitร umana cosรฌ spesso calpestata? Uno stile di vita individualistico รจ complice nel generare povertร , e spesso scarica sui poveri tutta la responsabilitร della loro condizione. Ma la povertร non รจ frutto del destino, รจ conseguenza dellโegoismo. Pertanto, รจ decisivo dare vita aย processi di sviluppoย in cui si valorizzanoย le capacitร di tutti, perchรฉ la complementaritร delle competenze e la diversitร dei ruoli porti a una risorsa comune di partecipazione. Ci sono molte povertร dei โricchiโ che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei โpoveriโ, se solo si incontrassero e conoscessero! Nessuno รจ cosรฌ povero da non poter donare qualcosa di sรฉ nella reciprocitร . I poveri non possono essere solo coloro che ricevono; devono essere messi nella condizione di poter dare, perchรฉ sanno bene come corrispondere. Quanti esempi di condivisione sono sotto i nostri occhi! I poveri ci insegnano spesso la solidarietร e la condivisione. ร vero, sono persone a cui mancaย qualcosa, spesso manca loroย moltoย e perfino ilย necessario, ma non mancano diย tutto, perchรฉ conservano la dignitร di figli di Dio che niente e nessuno puรฒ loro togliere.
7. Per questo si imponeย un differente approccio alla povertร . ร una sfida che i Governi e le Istituzioni mondiali hanno bisogno di recepire con un lungimirante modello sociale, capace di andare incontro alle nuove forme di povertร che investono il mondo e che segneranno in maniera decisiva i prossimi decenni. Se i poveri sono messi ai margini, come se fossero i colpevoli della loro condizione, allora il concetto stesso di democrazia รจ messo in crisi e ogni politica sociale diventa fallimentare. Con grande umiltร dovremmo confessare che dinanzi ai poveri siamo spesso degli incompetenti. Si parla di loro in astratto, ci si ferma alle statistiche e si pensa di commuovere con qualche documentario. La povertร , al contrario, dovrebbe provocare ad una progettualitร creativa, che consenta di accrescere la libertร effettiva di poter realizzare lโesistenza con le capacitร proprie di ogni persona. ร unโillusione da cui stare lontani quella di pensare che la libertร sia consentita e accresciuta per il possesso di denaro. Servire con efficacia i poveri provoca allโazione e permette di trovare le forme piรน adeguate per risollevare e promuovere questa parte di umanitร troppe volte anonima e afona, ma con impresso in sรฉ il volto del Salvatore che chiede aiuto.
8. ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Mcย 14,7). ร un invito a non perdere mai di vista lโopportunitร che viene offerta per fare del bene. Sullo sfondo si puรฒ intravedere lโantico comando biblico: ยซSe vi sarร in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso [โฆ], non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso, ma gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessitร in cui si trova. [โฆ] Dagli generosamente e, mentre gli doni, il tuo cuore non si rattristi. Proprio per questo, infatti, il Signore, tuo Dio, ti benedirร in ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano.Poichรฉ i bisognosi non mancheranno mai nella terraยป (Dtย 15,7-8.10-11). Sulla stessa lunghezza dโonda si pone lโapostolo Paolo quando esorta i cristiani delle sue comunitร a soccorrere i poveri della prima comunitร di Gerusalemme e a farlo ยซnon con tristezza nรฉ per forza, perchรฉ Dio ama chi dona con gioiaยป (2 Corย 9,7). Non si tratta di alleggerire la nostra coscienza facendo qualche elemosina, ma ย piuttosto di contrastare la cultura dellโindifferenza e dellโingiustizia con cui ci si pone nei confronti dei poveri.
In questo contesto fa bene ricordare anche le parole di San Giovanni Crisostomo: ยซChi รจ generoso non deve chiedere conto della condotta, ma solamente migliorare la condizione di povertร e appagare il bisogno. Il povero ha una sola difesa: la sua povertร e la condizione di bisogno in cui si trova. Non chiedergli altro; ma fosse pure lโuomo piรน malvagio al mondo, qualora manchi del nutrimento necessario, liberiamolo dalla fame. [โฆ] Lโuomo misericordioso รจ un porto per chi รจ nel bisogno: il porto accoglie e libera dal pericolo tutti i naufraghi; siano essi malfattori, buoni o siano come siano quelli che si trovano in pericolo, il porto li mette al riparo allโinterno della sua insenatura. Anche tu, dunque, quando vedi in terra un uomo che ha sofferto il naufragio della povertร , non giudicare, non chiedere conto della sua condotta, ma liberalo dalla sventuraยป (Discorsi sul povero Lazzaro, II, 5).
9. ร decisivo che si accresca la sensibilitร per capire le esigenze dei poveri, sempre in mutamento come lo sono le condizioni di vita. Oggi, infatti, nelle aree del mondo economicamente piรน sviluppate si รจ meno disposti che in passato a confrontarsi con la povertร . Lo stato di relativo benessere a cui ci si รจ abituati rende piรน difficile accettare sacrifici e privazioni. Si รจ pronti a tutto pur di non essere privati di quanto รจ stato frutto di facile conquista. Si cade cosรฌ in forme di rancore, di nervosismo spasmodico, di rivendicazioni che portano alla paura, allโangoscia e in alcuni casi alla violenza. Non รจ questo il criterio su cui costruire il futuro; eppure, anche queste sono forme di povertร da cui non si puรฒ distogliere lo sguardo. Dobbiamo essere aperti a leggere i segni dei tempi che esprimono nuove modalitร con cui essere evangelizzatori nel mondo contemporaneo. Lโassistenza immediata per andare incontro ai bisogni dei poveri non deve impedire di essere lungimiranti per attuare nuovi segni dellโamore e della caritร cristiana, come risposta alle nuove povertร che lโumanitร di oggi sperimenta.
Mi auguro che laย Giornata Mondiale dei Poveri, giunta ormai alla sua quinta celebrazione, possa radicarsi sempre piรน nelle nostre Chiese locali e aprirsi a un movimento di evangelizzazione che incontri in prima istanza i poveri lร dove si trovano. Non possiamo attendere che bussino alla nostra porta, รจ urgente che li raggiungiamo nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di assistenza, per le strade e negli angoli bui dove a volte si nascondono, nei centri di rifugio e di accoglienzaโฆ ร importante capire come si sentono, cosa provano e quali desideri hanno nel cuore. Facciamo nostre le parole accorate di Don Primo Mazzolari: ยซVorrei pregarvi di non chiedermiย se ci sono dei poveri,ย chi sono e quanti sono, perchรฉ temo che simili domande rappresentino una distrazione o il pretesto per scantonare da una precisa indicazione della coscienza e del cuore. [โฆ] Io non li ho mai contati i poveri, perchรฉ non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contanoยป(โAdessoโ n. 7 โ 15 aprile 1949). I poveri sono in mezzo noi. Come sarebbe evangelico se potessimo dire con tutta veritร : anche noi siamo poveri, perchรฉ solo cosรฌ riusciremmo a riconoscerli realmente e farli diventare parte della nostra vita e strumento di salvezza.
Roma, San Giovanni in Laterano, 13 giugno 2021,
Memoria di SantโAntonio di Padova
FRANCESCO
ยฉ Copyright – Libreria Editrice Vaticana – Fonte – Link al sito
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Alle ore 11.30 di questa mattina (14 giugno 2021), in diretta streaming dallโAula โGiovanni Paolo IIโ della Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre Francesco per la V Giornata Mondiale dei Poveri, che sarร celebrata domenica 14 novembre 2021, sul tema ยซI poveri li avete sempre con voiยป (Mc 14,7).
ร intervenuto S.E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Ne riportiamo di seguito lโintervento:
Intervento di S.E. Mons. Rino Fisichella
โI poveri li avete sempre con voiโ. Con questa semplice espressione di Gesรน, pronunciata pochi giorni prima degli eventi della passione, morte e risurrezione, si puรฒ sintetizzare il pensiero del Signore sui poveri. Davanti ai discepoli scandalizzati perchรฉ una donna aveva sprecato una somma ingente versando il profumo del vaso di alabastro sul capo di Gesรน, questi afferma che il primo povero a cui dover porre tutta lโattenzione dovuta, รจ proprio a lui. Il Figlio di Dio non solo chiede di riconoscere in lui la persona che rappresenta tutti i poveri, si identifica come il piรน povero tra i poveri. โIl volto di Dio che Egli rivela, รจ quello di un Padre per i poveri e vicino ai poveriโ (n. 2).
Papa Francesco proponendo questa espressione nella V Giornata Mondiale dei Poveri provoca i credenti a tenere fisso lo sguardo su Gesรน per scoprire che in lui e nelle sue parole si ritrova non solo il vero senso della povertร , ma soprattutto la capacitร di riconoscere i poveri. Eโ una visione fortemente cristologica quella che si condensa in questo Messaggio il quale analizza come sempre alcune tematiche di attualitร , perchรฉ la Chiesa intera si prepari a vivere lโevento della Giornata Mondiale con la consapevolezza propria di chi sa che qui si raccoglie uno dei contenuti centrali del Vangelo.
Lโimmagine biblica, infatti, serve al Papa per evidenziare un percorso che non solo la Chiesa รจ chiamata a seguire in questo tratto di storia segnato ancora da forme di ingiustizia che diventano sempre piรน evidenti quanto piรน emergono le nuove espressioni di povertร . Il Messaggio, ancora una volta fa riferimento alla pandemia che โcontinua a bussare alle porte di milioni di persone e, quando non porta con sรฉ la sofferenza e la morte, รจ comunque foriera di povertร โ (n. 5). Il Santo Padre รจ ben cosciente delle conseguenze che ogni giorno sono sotto gli occhi di tutti, a tal punto che โle persone piรน vulnerabili si trovano prive dei beni di prima necessitร . Le lunghe file davanti alle mense per i poveri sono il segno tangibile di questo peggioramentoโ (n. 5).
In questo periodo segnato dalla grave forma pandemica, Papa Francesco porta lโesempio di Padre Damiano (1840-1889), il sacerdote belga canonizzato da Benedetto XVI lโ11 ottobre 2009, che spinto da grande entusiasmo missionario si fece apostolo tra gli infettati di lebbra. Con loro condivise tutto, incurante delle conseguenze. Nella โcolonia di morteโ, come veniva chiamata lโisola dispersa di Molokai diventata di fatto un enorme lebbrosario tagliata fuori dal mondo, questo giovane evangelizzatore portรฒ la gioia e la speranza. La sua non fu lโopera improvvisata di un irresponsabile amante del rischio; al contrario, evidenziรฒ la scelta consapevole di un credente che aveva compreso il significato del Vangelo. Papa Francesco ripropone la testimonianza di questo santo a conferma di tanti uomini e donne, compresi centinaia di sacerdoti, che in questo dramma del Covid hanno saputo rendersi partecipi totalmente nella sofferenza dei milioni di persone infettate.
Tornano pertanto con particolare efficacia le forti parole con cui il Papa richiama allโassunzione diretta della responsabilitร senza consentire alcuna delega in proposito. Dinanzi ai poveri non ci si puรฒ permettere alcuna โabitudine che diventa indifferenzaโ; รจ necessario e urgente, piuttosto, lasciarsi โcoinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe. I poveri non sono persone ยซesterneยป alla comunitร , ma fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e lโemarginazioneโ (n. 3).
Merita una particolare attenzione il riferimento fatto dal Messaggio alla condizione femminile. Davanti ai fatti quotidiani di violenza nei confronti delle donne, non si puรฒ sottacere la condanna per questa barbarie che rende il mondo delle donne un teatro di autentica povertร . In maniera ancora piรน incomprensibile per una cultura che ha raggiunto le forme piรน mature dellโuguaglianza, si รจ obbligati a costatare espressioni di disuguaglianza e mancanza di dignitร che feriscono oltre le povere vittime, lโintera societร spesso troppo inerme e afona quasi fosse rassegnata nel rinunciare alle conquiste ottenute faticosamente nel corso dei decenni. Non sarร inutile, quindi, soffermarsi a riflettere su quanto Papa Francesco scrive a commento della scena evangelica da cui ha desunto il motto della Giornata Mondiale: โQuesta donna anonima, destinata forse per questo a rappresentare lโintero universo femminile che nel corso dei secoli non avrร voce e subirร violenze, inaugura la significativa presenza di donne che prendono parte al momento culminante della vita di Cristoโฆ Le donne cosรฌ spesso discriminate e tenute lontano dai posti di responsabilitร , nelle pagine dei Vangeli sono invece protagoniste nella storia della rivelazioneโ (n. 2).
Questo Messaggio porta ancora in primo piano lโinsegnamento costante di Papa Francesco secondo il quale โtutta lโopera di Gesรน afferma che la povertร non รจ frutto di fatalitร , ma segno concreto della sua presenza in mezzo a noiโ (n. 2). La conclusione, pertanto, si staglia in maniera chiara come un orizzonte su cui i cristiani hanno bisogno di ritrovare lโentusiasmo necessario per rendere di nuovo credibile la loro presenza nel mondo. Se si intende essere fedeli al Vangelo, allora appare evidente che Dio non lo si ritrova nei tempi e nei luoghi in cui noi abbiamo deciso di incontrarlo, ma lร dove lui vuole rivelarsi e farsi riconoscere: โnella vita dei poveri, nella loro sofferenza e indigenza, nelle condizioni a volte disumane cui sono costretti a vivereโ (n. 2). La citazione di Origene posta in calce subito nellโintroduzione del Messaggio fa ben comprendere quanto Papa Francesco intenda esprimersi con parresia su questo tema: โQuanti non riconoscono i poveri tradiscono lโinsegnamento di Gesรน e non possono essere suoi discepoli. Ricordiamo in proposito le parole forti di Origene: ยซGiuda sembrava preoccuparsi dei poveriโฆ Se adesso cโรจ ancora qualcuno che ha la borsa della Chiesa e parla a favore dei poveri come Giuda, ma poi si prende quello che mettono dentro, allora abbia la sua parte insieme a Giudaยปโ (n. 1). Eโ un invito alla conversione vera come la forma che punta anzitutto al โcambiamento di mentalitร โ per non affidare la propria vita a una visione frammentaria, ma renderla aperta ad accogliere la grazia che trasforma e vivifica perchรฉ indirizza a cogliere lโessenziale (cfr n. 4).
Lโinsegnamento di Papa Francesco, come รจ nel suo stile quando parla dei poveri, non indulge alla retorica, ma punta dritto verso il riconoscimento delle urgenze da affrontare. Il Messaggio pone in primo piano la ricerca delle cause della povertร , per individuare poi le iniziative necessarie per approdare a una possibile soluzione. Riguardo il primo aspetto, la denuncia รจ forte e puntuale: โSembra farsi strada la concezione secondo la quale i poveri non solo sono responsabili della loro condizione, ma costituiscono un peso intollerabile per un sistema economico che pone al centro lโinteresse di alcune categorie privilegiate. Un mercato che ignora o seleziona i principi etici crea condizioni disumane che si abbattono su persone che vivono giร in condizioni precarieโ (n. 5). Insomma, sostiene il Papa, oltre a dover subire la povertร , i poveri devono anche farsi carico di esserne i responsabili! Pretesa assurda, generata da una prepotente alterigia di individui protesi solo al raggiungimento di una sfrenata ricchezza senza alcun principio etico e sociale. Il richiamo ai Governi e alle Istituzioni mondali perchรฉ si sentano investiti della responsabilitร a costruire un mondo migliore sulla giustizia รจ quanto il Messaggio di questa Giornata Mondiale sottolinea: โSe i poveri sono messi ai margini, come se fossero colpevoli della loro condizione, allora il concetto stesso di democrazia รจ messo in crisi e ogni politica sociale diventa fallimentare. Con grande umiltร dovremmo confessare che dinanzi ai poveri siamo spesso degli incompetentiโ (n. 7). La povertร , insomma, non รจ unโidea astratta nรจ i poveri non sono frutto di fantasia; piuttosto la loro massiccia presenza nella societร pretende lโesigenza di soluzioni frutto di una โprogettualitร creativaโ (n. 7).
โLa povertร non รจ frutto del destino, รจ conseguenza dellโegoismoโ (n. 6). Per questo Papa Francesco propone la via costruens: โDare vita a processi di sviluppo in cui si sviluppano le capacitร di tutti, perchรฉ la complementaritร delle competenze e la diversitร dei ruoli porti a una risorsa comune di partecipazioneโ (n. 6). La soluzione, insomma, รจ molto piรน semplice di quanto ci si possa aspettare. Il Papa ribadisce la sua idea di fondo: la cultura dellโincontro come forma privilegiata per guardare al futuro in maniera efficace e carica di speranza costruttiva. โCi sono molte povertร dei ยซricchiยป che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei ยซpoveriยป, se solo si incontrassero e conoscessero! Nessuno รจ cosรฌ povero da non poter donare qualcosa di sรฉ nella reciprocitร โ (n. 6).
Come sempre, la Giornata Mondiale dei Poveri che questโanno si celebrerร il 14 novembre, sarร accompagnata da unโintensa settimana di iniziative che avranno lo scopo di porre alcuni segni di caritร e solidarietร nei confronti di alcune categorie particolari. Una goccia dโacqua nellโoceano della povertร , ma pur sempre una testimonianza di vicinanza che almeno in questi giorni diventerร piรน tangibile per dare sostegno concreto a chi ha piรน bisogno. Come si ricorderร , lo scorso anno furono distribuiti 5.000 pacchi per le famiglie delle Parrocchie di Roma piรน disagiate e 350.000 mascherine per le scuole della periferia romana. Nei prossimi mesi si metterร a fuoco unโulteriore strategia per verificare in che modo la Giornata Mondiale possa farsi carico di nuove iniziative che ancora una volta possano manifestare la grande solidarietร che questa circostanza richiede e che coinvolge tante persone desiderose di essere presenti e operative.
Le parole di don Primo Mazzolari, che Papa Francesco fa sue, costituiscono la conclusione piรน significativa e provocatoria con la quale confrontarsi: โVorrei pregarvi di non chiedermi se ci sono dei poveri, chi sono e quanti sono, perchรฉ temo che simili domande rappresentino una distrazione o il pretesto per scantonare da una precisa indicazione della coscienza e del cuoreโฆ Io non li ho mai contati i poveri, perchรฉ non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contanoโ (n. 9).



