Luigi Maria Epicoco – La luce in fondo

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Attraversare i passaggi difficili della vita

Ci sono momenti in cui ci troviamo costretti a camminare per strade buie e siamo cosรฌ stanchi da non riuscire a vedere davanti a noi un orizzonte, un indizio, qualcosa che possa aiutarci. La vita ci pone spesso davanti a difficoltร  che paiono insormontabili, a livello personale, familiare o collettivo, e quando si presentano siamo principianti impacciati, mai preparati in modo adeguato. La recente pandemia che abbiamo dovuto affrontare rappresenta un esempio drammatico, ha infranto d’un colpo le nostre certezze e ci ha fatto scoprire improvvisamente vulnerabili.

Eppure, come scrive don Luigi Maria Epicoco, “Assumerci la responsabilitร  della nostra vita, anche quando essa non ci ha domandato il permesso, รจ ciรฒ che trasforma l’esperienza dell’essere vittima in opportunitร  di tornare a essere protagonisti”. Ecco quindi che le riflessioni semplici, chiare e di immediata lettura che compongono questo volume ribaltano la prospettiva, aprono squarci, ci consentono di mettere a fuoco il lascito positivo di ogni momento doloroso. Perchรฉ se รจ vero che ogni passaggio ci consegna tante domande e ci segna incisivamente, รจ anche vero che c’รจ sempre una Veritร  in fondo per cui vale la pena vivere.

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Presentazione “La luce in fondo” con l’attore Giovanni Scifoni e il presidente del Forum delle Famiglie, Gigi De Palo.

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Dal prologo del libro

Ho passato molti anni della mia vita con un privilegio incomprensibile alla maggior parte della gente: essere accolto in molte vite, molte storie, molti destini.

Conservo il ricordo fin da ragazzo, quando mi capitava di dover essere presente, come testimone senza diritto di parola, nella vita di famiglie, situazioni, contraddizioni, gioie e dolori.

Ho assistito a molte vite oltre la mia. Ho sempre ascoltato molto con gli occhi. Ed รจ un destino strano, perchรฉ gli occhi sono una parte malata di me. Fin da quando ero piccolo ho sempre convissuto con un paio di occhiali. Eppure, ciรฒ che piรน ho amato รจ stato guardare le cose.

Credo sia uno strano meccanismo, quello di farci diventare esperti proprio in ciรฒ di cui piรน manchiamo.

Ho visto abbastanza per accorgermi che il bisogno primario dellโ€™uomo non รจ il pane, ma lโ€™ascolto.

Lโ€™uomo ha un bisogno tremendo di essere ascoltato.

Lโ€™ascolto รจ la caritร  di raccogliere la parola. Chi ascolta ti dichiara vivo. Chi ignora la tua parola ti fa morto.

Cโ€™รจ un cosรฌ grande bisogno di ascolto nel nostro mondo, che la gente รจ disposta a pagare pur di essere ascoltata. Sogna di avere problemi, pur di avere la scusa giusta per poter parlare. La veritร  รจ che la nostra storia, quando ci rimane dentro, รจ solo un groviglio confuso di suoni e rumori. Solo quando diciamo, allora la confusione che ci abita diventa una storia compiuta, un significato.

Lโ€™ascolto รจ la caritร  di raccogliere
la parola. Chi ascolta ti dichiara vivo.

Chi ignora la tua parola ti fa morto.
Non basta essere ascoltati, serve che lโ€™ascolto sia senza giudizio, sia innanzitutto gratuito. Cโ€™รจ sempre il tempo, poi, per catalogare, giudicare, incasellare, ma la prima potenzialitร  dellโ€™ascolto รจ permettere la consegna di noi cosรฌ come siamo e non cosรฌ come dovremmo essere.

Se, per sbaglio, qualcuno sedesse in un confessionale, si accorgerebbe subito del crearsi di una lunga fila. Non รจ solo il bisogno di liberarsi da una colpa, ma di poter scorgere sotto il tappeto della colpa una storia che non si conosce, proprio perchรฉ la colpa lo seppellisce. Lโ€™ascolto gratuito non serve a togliere la polvere dai tappeti delle nostre colpe, ma a togliere direttamente i tappeti. รˆ la ricaduta esistenziale della misericordia raccontata nei Vangeli. Gesรน รจ insopportabile perchรฉ si rifiuta di agire attraverso una religione fatta di colpe. Egli non tiene in pugno la gente con un perdono che fa leva sui pesi dei peccati. Egli tocca e si lascia toccare dalle persone cosรฌ come sono, nella loro contraddizione, malattia, errore, e per questo salva loro la vita, perchรฉ li fa incontrare con qualcosa di piรน interessante di ciรฒ in cui sono incappati.

Siamo come fuggiaschi che stringono tra le braccia una montagna di fogli sparsi. Stringiamo, perchรฉ abbiamo paura di perdere qualcuno di quei fogli. Di alcuni vorremmo sbarazzarci, ma non sappiamo nemmeno piรน quali sono, in mezzo a tutti gli altri. Cosรฌ ci teniamo tutto, senza eccezione, senza scegliere, senza selezionare. Ci teniamo tutto senza capire nulla.

Lโ€™ascolto รจ mollare la presa. รˆ lasciare che quei fogli vengano messi sul tavolo di una relazione. Il semplice gesto di lasciar cadere le cose in un racconto, le disvela senza fatica. Ma la costanza di essere fedeli a quel gesto che si รจ fatto parola e ascolto, pian piano riordina. Quei fogli sparsi diventano cosรฌ una storia. E non ne sono piรน solo il peso, ma anche il nascosto piacere.

Per questo, le pagine che seguono spero siano un grande esercizio di ascolto, una maniera cioรจ di rileggere la nostra storia senza piรน subirla. Le riflessioni qui raccolte hanno lโ€™unico scopo di fare da specchio. Un pretesto per guardarsi dentro, per ritrovare il bandolo della matassa. Afferrare il bandolo non significa capire tutto, ma intuire che in tutto รจ nascosto un significato, inesorabilmente piรน grande dei nostri ragionamenti. Noi vorremmo capire per controllare, ed รจ proprio qui la radice ultima della nostra sofferenza. Non si puรฒ controllare il mare, lo si puรฒ perรฒ navigare. Non abbiamo potere sulle tempeste, ma possiamo approfittare delle onde per andare nella direzione sperata.

Quello della pandemia del Coronavirus รจ stato un tempo difficile, un tempo di cattivitร . Nella sua radice piรน autentica, captivus non ha subito il significato morale che noi usiamo nel linguaggio comune. Captivus significa โ€œschiavoโ€, โ€œprigionieroโ€. Ci siamo tutti sentiti costretti, schiavi, prigionieri di un evento che ci ha fatti scontrare in maniera traumatica con la realtร . Molte volte nella vita ci capitano eventi simili e, per quanto vogliamo esservi preparati, la veritร  รจ che quando essi si presentano, noi siamo dei principianti impacciati. Nonostante la nostra costante impreparazione, dobbiamo accettare che simili momenti segnino passaggi fondamentali della vita. Non sarร  forse un caso che la parola Pasqua significhi proprio โ€œpassaggioโ€. E la Pasqua รจ sempre fatta di tappe obbligate. Santโ€™Agostino diceva che ยซnon cโ€™รจ Pasqua senza Venerdรฌ santoยป, quasi a indicarci che รจ quella della crisi, la via che ci porta a cambiamenti.

Non si puรฒ controllare il mare, lo si puรฒ
perรฒ navigare. Non abbiamo potere
sulle tempeste, ma possiamo
approfittare delle onde per andare
nella direzione sperata.

Ognuno di questi capitoli รจ preceduto da stralci di lettere e condivisioni che ho ricevuto in questo tempo. Ho voluto mettere i piedi โ€œper terraโ€, nellโ€™esperienza concreta della gente, per mostrare che le riflessioni sono profonde solo quando sono โ€œvereโ€, quando sono verificabili, non soltanto quando sono belle ed emozionanti. Non abbiamo bisogno di emozioni forti, ma di fatti affidabili. Spero che questo piccolo itinerario che descrive la dinamica di ogni passaggio decisivo possa aiutare a dare affidabilitร  alla nostra vita, tanto da farci alzare lo sguardo e scorgere nel buio la luce in fondo.

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