Approfondimento di don Giampaolo Centofanti al Vangelo di Marco 9, 14-29 che mostra che meditandolo insieme, possiamo imparare a comunicare.
Questo episodio dello spirito muto e sordo viene non a caso dopo il brano sulla Trasfigurazione. Gesรน si rivela Dio e uomo, il riferimento di ogni integrale pienezza di vita ma lโuomo, certi pastori, possono impossessarsi di quello che di questo dono hanno giร ricevuto e gestirlo in proprio. Un sentirsi protagonista facendo cose invece di lasciarsi condurre sempre piรน nella vita da Cristo. Egli stesso domanda fino a quando sarร con noi, dovrร portarci su. Questa esclamazione in un Dio cosรฌ amorevole e paziente vuole seminare la grazia di percepire e gradualmente superare la pervicacia con la quale rischiamo di legarci al nostro pensare, al nostro agire, a quello degli altri, invece che sempre piรน, sempre nuovamente, tornare insieme a ciascuno al Cristo dei vangeli, per ricevere il suo Spirito, per imparare piรน approfonditamente come Lui ha creduto, amato.
In ogni cosa invece di teologizzare tra loro alcune guide potrebbero aiutarsi a meditare come ha agito Gesรน a un certo proposito. Ci si puรฒ fermare a santโAgostino, a san Tommaso, a parteggiare per lโuno o per lโaltro, invece di cercare di imparare da ciascuno e di ricevere pure dalle differenze stimolo per cercare sempre piรน Gesรน, anche quello dei vangeli, come riferimento divino e, negli aspetti fondamentali, umano. Ogni tempo di rinascita nella Chiesa รจ un riandare a questa sorgente. Ed รจ lโappuntamento di Gesรน stesso risorto: i discepoli lo vedranno in Galilea ossia ripercorrendo allโinfinito, fin dagli esordi, il percorso fatto con Lui durante il suo ministero pubblico.
Nelle parrocchie talora si fanno catechesi, preghiere, tutte cose buone ma si puรฒ porre poca attenzione a riprendere il centro della pastorale di Gesรน: dialogare con i suoi discepoli sulle Parole-fatti annunciati, vissuti. La meditazione ricercata comunitariamente della Parola e del vangelo in particolare puรฒ latitare. Alcune guide insomma possono venire trovate distratte verso di esso, non affrontandolo con tutti i criteri dellโascolto. Una conseguenza anche di ciรฒ puรฒ risultare la banalizzazione da parte loro delle domande, delle perplessitร , delle esperienze, dei fedeli che spesso invece si rivelano preziose provocazioni a nuove letture della Parola. Il โsaperla giร โ ostacola il dialogo e questo puรฒ risultare un motivo per il quale talora i formatori preferiscono affidarsi esclusivamente o quasi al proprio monologo. Con gli schemi non si puรฒ piรน serenamente gestire un dialogo comunitario sulle Scritture.
E cosรฌ si scopre nella grazia della Parola la fonte di ogni scambio comunicativo. Dunque Gesรน chiede di portare da Lui quel giovane, domanda con attenzione per imparare la sua storia, non dร nulla per scontato. ร la preghiera, il dialogo con Cristo, che puรฒ sciogliere le nostre sorditร se non svuotiamo la preghiera stessa ma la mettiamo continuamente in relazione col nostro bisogno di crescere nella sequela, di aprire il cuore in modo nuovo. Le tanto temute distrazioni, che possono portare a ripetere nevroticamente una Ave Maria per dirla bene, possono esse stesse aiutarci invece ad andare allโessenza della preghiera: non formalismi ma un sincero accogliere Dio che ci cambia la vita tutta, le intenzioni, la mentalitร , la psicologiaโฆ Lโascolto comunitario, dialogato, del vangelo รจ fonte della preghiera, รจ liturgia, anche se semplice e familiare, รจ preghiera. La Parola รจ grazia che ci fa maturare, ognuno รจ un piccolo grande dono della Parola, anche con i suoi limiti. Cosรฌ come il vangelo รจ piรน vivo e bello come Parola, come vita, vissuta da Gesรน con i suoi discepoli, in mezzo alla gente, di quanto lo sarebbe stato un solo discorrere di Gesรน.
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Cosรฌ possiamo intuire un motivo per il quale Cristo non ha lasciato testi scritti direttamente da Lui: la Parola non รจ mai astratta teoria รจ amore dal vivo, nelle situazioni specifiche. Dunque il vangelo รจ un seme che va tradotto da persone concrete, tra persone concrete, nelle situazioni concrete.
Ecco alcuni esempi del discernimento non intellettualista, astratto ma ricco di sfumature, dal vivo, di Gesรน. Caccia i mercanti dal tempio perchรฉ la casa del Padre suo sia casa di preghiera. Parla di abominio della desolazione nel tempio e di adorazione di Dio in spirito e veritร . Rivela che Egli, pane di vita, non caccerร fuori chi andrร a Lui.
Cosรฌ possono darsi occasioni in cui uno stesso tipo di luogo sia usato per celebrazioni cattoliche, di altra religione o per una partita di calcio. Il cuore puรฒ trovare un via via adeguato rapporto tra identitร ed incontro. Senza appiattire schematicamente lโidentitร in un mero incontro e senza rendere lโincontro un parlare tra sordi a causa di identitร formali, chiuse. Vanno pienamente sviluppate le identitร , nei tempi e nei modi adeguati fin dalla scuola, e solo in ciรฒ sarร possibile un vero incontro, fonte di maturazione per le identitร .
Due diverse famiglie si incontreranno meglio vivendo, nel lungo periodo, ciascuna a casa propria che in una convivenza stabile che finisca per annullarle. Il razionalismo puรฒ tendere a non vedere le situazioni nella loro ricchezza: barricati in identitร irrigidite o per sfuggire a ciรฒ svuotati in un mero incontro dove ci si dimentica che lโidentitร va sviluppata. Non fermarsi a teorizzazioni astratte o a meri pragmatismi ma cercare il discernimento di Gesรน, in tutte le sue sfumature, nelle situazioni specifiche. E tante sfaccettature possono emergere piรน pienamente proprio nella condivisione dei contributi.
