Celebrerai la Pasqua al SIGNORE tuo Dio

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In una delle piรน grandi parrocchie di C.mare di Stabia: santโ€™Antonio di Padova, fondata da un amabile sacerdote โ€œdon Paolo Cecereโ€ – cโ€™รจ un crocifisso sfigurato, sembra uno straccio, oppresso dal dolore, svuotato, รจ lโ€™immagine di un Dio che ha assunto la condizione di servo, umiliato ed obbediente fino alla morte (Fil 2,7) โ€“ quel volto รจ simile a quello di tanti nostri fratelli umiliati, resi schiavi, svuotati .

Dio ha assunto il loro volto . e quel volto ci guarda.. e se non ci compenetriamo non capiremo nulla, le nostre parole saranno belle, colte, raffinate, ma non saranno parole di fede. Non avremo i sentimenti di Cristo Gesรน (Fil 2,3)

All’origine della fede cโ€™รจ un incontro con la persona concreta e reale che รจ stato lโ€™uomo Gesรน Cristo, un incontro inatteso, e che spesso capita in mezzo a strane circostanze della vita, – un incontro che riempie di gioia il cuore e la vita del discepolo – che spinge ad uscire dagli schemi proposti della societร  materialistica โ€“ a liberarsi dai poteri invisibili e occulti che s.Paolo chiama “รกrchontes”, โ€œpotenti di questo mondoโ€ che imprigionano il cuore dellโ€™uomo.

Per ciascun credente รจ necessario trasformare una fede da museo, in una fede pasquale! Gesรน non รจ un personaggio del passato, รจ una persona vivente oggi; – non si conosce sui libri di storia, sโ€™incontra nella vita.

Seguire la voce del Pastore, รจ imbarcarsi in una nuova nascita dello Spirito – un โ€œuscireโ€ da se stessi, per andare verso gli altri a servire, raggiungerli lร  dove sono, senza giudicare le loro qualitร  di fede o morali; – liberarsi dal narcisismo, non voler stare al centro o al di sopra degli altri, ma chinarsi umilmente ai loro piedi per lavarli, averne cura, servirli.

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Poichรฉ la strada di Cristo รจ lโ€™uomo con tutta la sua carnalitร  e fragilitร  –
Avere la libertร  di aderirvi o meno โ€“ con ragioni non percepibili dagli occhi dei sensi, ma soltanto visibili agli occhi dello spirito di fede, – provare amore fraterno – La chiesa รจ scuola dello spirito, palestra della fratellanza!!

Uscire dalla cultura delle barricate e frontiere chiuse, – provare ad invitare un povero alla tavola di casa, dargli un letto, mettere la mano nella sua, cosรฌ come si faceva nei primi secoli della Chiesa!
Quando ogni famiglia cristiana, teneva un posto libero a tavola, e una piccola stanza da offrire a uno sconosciuto bisognoso che si fosse presentato all’improvviso. Una prassi da riscoprire ancora oggi!

In cammino nella realtร  che il Papa stesso chiama โ€œcarne di Cristoโ€, passare dalla religione al vangelo.. il giudizio riguarderร  le omissioni verso il povero, lo straniero, il malato, il carcerato, – la prioritร  della fede non รจ il bruciare incensi…. รจ la prassi della caritร !

Il vangelo ha la forza di aprire scenari in cui puรฒ entrare ciascuno di noi, immergersi in una storia che รจ anche la nostra, identificarci con i personaggi delle parabole, e scorgere uno sguardo di compassione e misericordia, che si affaccia nelle nostre miserie. –

Lโ€™amore di Gesรน รจ la forza che apre il nostri sepolcri, la voce che ci invita a uscirne giร  da ora, non solo alla fine dei tempi. Tutte le volte che ci rintaniamo nei sepolcri dei nostri egoismi e delle nostre paure, tutte le volte che moriamo all’amore fraterno, quando non facciamo piรน battere il nostro cuore di pietร  e misericordia, quando emaniamo il puzzo mortale dellโ€™odio e del rancore, Gesรน piange non rassegnato e con tutto il suo amore ci grida: โ€œLazzaro, vieni fuori!โ€ – .

Il Signore ci chiama ad alzarci, a risorgere sulla sua Parola, a guardare in alto e credere che siamo fatti per il Cielo, non per la terra; per le altezze della vita, non per le bassezze della morte: perchรฉ cercate tra i morti colui che รจ vivo?

Il Risorto ci trasformi e ci porti con lui.

A cura di Domenico Maurizio Longobardi, diacono permanente, e prof. di religione.

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