Questa mattina, nella Cappella Redemptoris Mater, il Predicatore della Casa Pontificia, Rev.do P. Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap., ha tenuto la quarta ed ultima Predica di Quaresima dal titolo โMaria Madre della Chiesa nellโordine della graziaโ, registrata a causa della situazione sanitaria.
Tema delle meditazioni quaresimali รจ il seguente: โPresso la croce di Gesรน stava sua madreโ (Giovanni 19, 25), Maria nel mistero pasquale di Cristo.
Ascolta la predica
ยซ DONNA, ECCO TUO FIGLIO! ยป Maria madre dei credenti
โTutti lร sono nati!โ
Continuiamo e terminiamo la nostra contemplazione di Maria nel mistero pasquale. Oggetto della nostra riflessione odierna รจ la parola che Gesรบ rivolge dalla croce a sua madre e al discepolo che egli amava:
Gesรน allora, vedendo la madre e lรฌ accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ยซDonna, ecco il tuo figlio!ยป. Poi disse al discepolo: ยซEcco la tua madre!ยป. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa (Gv 19, 26-27).
Al termine delle nostre considerazioni su Maria nel mistero dellโIncarnazione, nellโAvvento scorso, abbiamo contemplato Maria come Madre di Dio; ora, al termine delle nostre riflessioni su Maria nel Mistero pasquale, la contempliamo come Madre dei cristiani, come Madre nostra.
Dobbiamo subito precisare che non si tratta di due titoli e di due veritร da porre sullo stesso piano. ยซ Madre di Dio ยป รจ un titolo definito solennemente; si basa su una maternitร reale, non solo spirituale; ha un rapporto strettissimo con la veritร centrale della nostra fede, che Gesรน รจ Dio e uomo nella stessa persona; ed รจ, infine, un titolo universalmente accolto nella Chiesa. ยซMadre dei credentiยป, o ยซ Madre nostra ยป indica una maternitร spirituale; ha un rapporto meno stretto con la veritร centrale del credo; non si puรฒ dire che sia stato tenuto nel cristianesimo ยซ ovunque, sempre e da tutti ยป, ma riflette la dottrina e la pietร di alcune Chiese, in particolare della Chiesa cattolica, anche se non solo di essa.
SantโAgostino ci aiuta a cogliere subito la somiglianza e la differenza tra le due maternitร di Maria. Scrive:
ยซ Maria, corporalmente, รจ madre solo di Cristo, mentre spiritualmente, in quanto fa la volontร di Dio, gli รจ sorella e madre. Madre nello spirito, ella non lo fu del Capo che รจ lo stesso Salvatore, dal quale piuttosto spiritualmente รจ nata, ma lo รจ certamente delle membra che siamo noi, perchรฉ cooperรฒ, con la sua caritร , alla nascita nella Chiesa dei fedeli, che di quel Capo sono le membra ยป .
Il nostro scopo, in questa meditazione, vorrebbe essere quello di vedere tutta la ricchezza che cโรจ dietro questo titolo e il dono di Cristo che esso contiene, in modo da servircene, non solo per onorare Maria con un titolo in piรน, ma per edificarci nella fede e crescere nellโimitazione di Cristo.
- Pubblicitร -
Anche la maternitร spirituale di Maria nei nostri confronti, analogamente a quella fisica nei confronti di Gesรน, si realizza attraverso due momenti e due atti: concepire e partorire. Maria รจ passata attraverso questi due momenti: ci ha spiritualmente concepiti e partoriti. Ci ha concepiti, cioรจ alla lettera โpresi insiemeโ con Gesรบ, e accolti in sรฉ. Lo ha fatto quando, nel momento stesso dellโAnnunciazione e poi in seguito a mano a mano che Gesรน avanzava nella sua missione, รจ venuta scoprendo che quel suo figlio non era un figlio come gli altri, una persona privata, ma che era il Messia atteso, intorno al quale si sarebbe formata una comunitร .
Questo fu il tempo del concepimento, del ยซsรฌ ยป del cuore. Ora, sotto la croce, รจ il momento del travaglio del parto. Gesรน, in questo momento, si rivolge alla madre, chiamandola ยซ Donna ยป. Conoscendo lโabitudine dellโevangelista Giovanni di parlare per allusioni, simboli e rimandi, questa parola fa pensare a ciรฒ che Gesรน aveva detto: โLa donna, quando partorisce, รจ afflitta, perchรฉ รจ giunta la sua oraโ (Gv 16, 21) e a ciรฒ che si legge nellโApocalisse, della ยซ Donna incinta che gridava per le doglie del parto ยป (cf Ap 12, 1 s.).
Anche se questa Donna รจ, in prima linea, la Chiesa, la comunitร della nuova alleanza che dร alla luce lโuomo nuovo e il mondo nuovo, Maria vi รจ coinvolta egualmente in prima persona, come lโinizio e la rappresentante di quella comunitร credente. Questo accostamento tra Maria e la figura della Donna รจ stato, ad ogni modo, recepito presto dalla Chiesa. SantโIreneo (discepolo di san Policarpo, discepolo a sua volta di Giovanni!) vede in Maria la nuova Eva, la nuova ยซ madre di tutti i viventi ยป .
Ma volgiamoci ormai al testo di Giovanni, per vedere se esso contiene giร qualcosa di questo che andiamo dicendo. Le parole di Gesรน a Maria: ยซ Donna, ecco tuo figlio ยป e a Giovanni: ยซ Ecco, la tua madre ยป, hanno certamente un significato anzitutto immediato e concreto. Gesรน affida Maria a Giovanni e Giovanni a Maria. Ma questo non esaurisce il significato della scena. Lโesegesi moderna, avendo fatto enormi progressi nella conoscenza del linguaggio e dei modi espressivi del Quarto Vangelo, ne รจ ancora piรน convinta che al tempo dei Padri.
Se si legge il brano di Giovanni unicamente in una chiave spicciola, quasi di ultime disposizioni testamentarie, esso risulta โ รจ stato detto โ ยซun pesce fuor dโacquaยป e anzi una dissonanza nel contesto in cui si trova. Per Giovanni, il momento della morte รจ il momento della glorificazione di Gesรน, del compimento definitivo delle Scritture e di tutte le cose. Ogni frase e ogni parola in quel contesto ha un significato anche simbolico e allude al compimento delle Scritture.
Dato questo contesto, รจ piรน una forzatura del testo il non vedervi che un significato privato e personale, che il vedervi, con lโesegesi tradizionale, anche un significato piรน universale ed ecclesiale, legato, in qualche modo, alla figura della ยซ donna ยป di Genesi 3, 15 e di Apocalisse 12. Questo significato ecclesiale รจ che il discepolo non rappresenta qui solo Giovanni, ma il discepolo di Gesรน in quanto tale, cioรจ tutti i discepoli. Essi sono dati a Maria da Gesรน morente come suoi figli, allo stesso modo che Maria รจ data ad essi come loro madre.
Le parole di Gesรน a volte descrivono qualcosa che รจ giร presente, cioรจ rivelano ciรฒ che esiste; a volte invece creano e fanno esistere ciรฒ che esprimono. A questo secondo ordine appartengono le parole di Gesรน morente a Maria e a Giovanni. Dicendo: โQuesto รจ il mio corpoโ, Gesรน rendeva il pane suo corpo; cosรฌ โ fatte le debite proporzioni โ dicendo: โEcco tua madreโ, ed โEcco tuo figlioโ, Gesรน costituisce Maria madre di Giovanni e Giovanni figlio di Maria. Gesรน non si รจ limitato a proclamare la nuova maternitร di Maria, ma lโha istituita. Essa dunque non viene da Maria, ma dalla Parola di Dio; non si basa sul merito, ma sulla grazia.
Sotto la croce, Maria ci appare dunque come la figlia di Sion che, dopo il lutto e la perdita dei suoi figli, riceve da Dio una nuova figliolanza, piรน numerosa di prima, non secondo la carne, ma secondo lo Spirito. Un Salmo, che la liturgia applica a Maria, dice: โEcco, Palestina, Tiro ed Etiopia: tutti lร sono nati. Si dirร di Sion: ยซ Lโuno e lโaltro รจ nato in essaโฆ ยป. Il Signore scriverร nel libro dei popoli: ยซ Lร costui รจ nato ยป (Sal 87, 2 s). ร vero: tutti lร siamo nati! Si dirร anche di Maria, la nuova Sion: lโuno e lโaltro รจ nato in essa. Di me, di te, di ognuno, anche di chi non lo sa ancora, nel libro di Dio, รจ scritto : ยซ Lร costui รจ nato ยป.
Ma non siamo stati noi ยซ rigenerati dalla Parola di Dio viva ed eterna ยป (cf 1 Pt 1, 23)?; non siamo ยซ nati da Dio ยป (Gv 1, 13) e rinati ยซ dallโacqua e dallo Spirito ยป (Gv 3, 5)? ร verissimo, ma ciรฒ non toglie che, in un senso diverso, subordinato e strumentale, siamo nati anche dalla fede e dalla sofferenza di Maria. Se Paolo, che รจ un servo e un apostolo di Cristo, puรฒ dire ai suoi fedeli: โSono io che vi ho generato in Cristo, mediante il Vangeloโ (1 Cor 4, 15), quanto piรน puรฒ dirlo Maria, che ne รจ la madre! Chi piรน di lei puรฒ far sue le parole dellโApostolo: โFiglioli miei, che io di nuovo partorisco nel doloreโ (Gal 4, 19)? Ella ci partorisce ยซ di nuovo ยป sotto la croce, perchรฉ ci ha giร partorito una prima volta, non nel dolore, ma nella gioia, quando ha dato al mondo proprio quella ยซ Parola viva ed eterna ยป, che รจ Cristo, nella quale siamo rigenerati.
La sintesi mariana del Concilio Vaticano II
La dottrina tradizionale cattolica di Maria Madre dei cristiani ha ricevuto una nuova formulazione nella costituzione sulla Chiesa del Concilio Vaticano II. Nella Lumen gentium leggiamo:
Concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel tempio, soffrendo col Figlio suo morente in croce, ella cooperรฒ in modo tutto speciale allโopera del Salvatore, con lโobbedienza, la fede, la speranza e lโardente caritร , per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo ella รจ diventata per noi madre nellโordine della grazia .
Il Concilio stesso si preoccupa di precisare il senso di questa maternitร di Maria. Dice:
La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce questโunica mediazione di Cristo, ma ne mostra lโefficacia. Ogni salutare influsso della beata Vergine verso gli uomini non nasce da una necessitร oggettiva, ma da una disposizione puramente gratuita di Dio, e sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo; pertanto si fonda sulla mediazione di questi, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia, e non impedisce minimamente lโunione immediata dei credenti con Cristo, anzi la facilita .
La novitร piรน grande di questa trattazione sulla Madonna consiste, come si sa, proprio nel posto in cui essa รจ inserita, e cioรจ nella trattazione sulla Chiesa. Con ciรฒ il Concilio โ non senza sofferenze e lacerazioni, attuava un profondo rinnovamento della mariologia, rispetto a quella degli ultimi secoli. Il discorso su Maria non รจ piรน a se stante, come se ella occupasse una posizione intermedia tra Cristo e la Chiesa, ma ricondotto nellโambito della Chiesa, come era stato allโepoca dei Padri.
Maria รจ vista, come diceva santโAgostino, come il membro piรน eccellente della Chiesa, ma un membro di essa, non al di fuori o al di sopra di essa:
Santa รจ Maria, beata รจ Maria, ma piรน importante รจ la Chiesa che non la Vergine Maria. Perchรฉ? Perchรฉ Maria รจ una parte della Chiesa, un membro santo, eccellente, superiore a tutti gli altri, ma tuttavia un membro di tutto il corpo. Se รจ un membro di tutto il corpo senza dubbio piรน importante dโun membro รจ il corpo .
Questo รจ il caso teologico piรน evidente della veritร dellโassioma, caro a papa Francesco, che โil tutto รจ superiore alla parteโ. Questo assioma non si realizza nella Trinitร perchรฉ in essa, grazie alla pericoresi, in ogni parte, o persona, cโรจ giร il tutto. Si realizza invece nella Chiesa.
Subito dopo il Concilio, Paolo VI sviluppรฒ ulteriormente lโidea della maternitร di Maria verso i credenti, attribuendo a lei, esplicitamente e solennemente, il titolo di โMadre della Chiesaโ:
A gloria dunque della Vergine e a nostro conforto, Noi proclamiamo Maria Santissima โMadre della Chiesaโ, cioรจ di tutto il popolo di Dio, tanto dei fedeli come dei Pastori, che la chiamano Madre amorosissima; e vogliamo che con tale titolo soavissimo dโora innanzi la Vergine venga ancor piรน onorata ed invocata da tutto il popolo cristiano .
ยซ E da quel momento il discepolo la prese con sรฉ ยป
ร giunto perรฒ il momento di passare dalla contemplazione di un titolo di Maria alla sua imitazione pratica; di considerare, cioรจ, Maria nel suo aspetto di figura e specchio della Chiesa. Lโapplicazione รจ semplice: dobbiamo imitare Giovanni, prendendo Maria con noi nella nostra vita spirituale. Tutto qui.
ยซE il discepolo la prese con sรฉ (eis ta รญdia)ยป. Si pensa troppo poco a ciรฒ che questa breve frase contiene. Dietro di essa cโรจ una notizia di portata enorme e storicamente sicura, perchรฉ data dalla persona stessa interessata. Maria passรฒ gli ultimi anni della vita con Giovanni. Ciรฒ che si legge nel Quarto Vangelo, a proposito di Maria a Cana di Galilea e sotto la croce, fu scritto da uno che viveva sotto lo stesso tetto con Maria, poichรฉ รจ impossibile non ammettere un rapporto stretto, se non lโidentitร , tra ยซil discepolo che Gesรน amavaยป e lโautore del Quarto Vangelo. La frase: ยซ E il Verbo si fece carne ยป, fu scritta da uno che viveva sotto lo stesso tetto con colei, nel cui seno questo miracolo si era compiuto, o almeno da uno che lโaveva conosciuta e frequentata.
Chi puรฒ dire cosa significรฒ, per il discepolo che Gesรน amava, avere con sรฉ, in casa, giorno e notte, Maria? Pregare con lei, con lei consumare i pasti, averla davanti come ascoltatrice quando parlava ai suoi fedeli, celebrare con lei il mistero del Signore? ร pensabile che Maria sia vissuta nella cerchia del discepolo che Gesรน amava, senza che abbia avuto alcun influsso nel lento lavorio di riflessione e di approfondimento che portรฒ alla redazione del Quarto Vangelo? Nellโantichitร Origene ha intuito il segreto che cโรจ sotto questo fatto, al quale gli studiosi e i critici del Quarto Vangelo e i ricercatori delle sue fonti non prestano, di solito, alcuna attenzione. Egli scrive:
Primizia dei Vangeli รจ quello di Giovanni, il cui senso profondo non puรฒ cogliere chi non abbia poggiato il capo sul petto di Gesรน e non abbia ricevuto da lui Maria, come sua propria madre .
Ora ci domandiamo: cosa puรฒ significare concretamente per noi prendere Maria nella nostra casa? Qui, credo, si inserisce il nucleo sobrio e sano della spiritualitร Monfortana dellโaffidamento a Maria, caro, tra gli altri, a san Giovanni Paolo II che da esso trasse il motto del suo stemma โTotus tuusโ. Esso consiste nel ยซ fare tutte le proprie azioni per mezzo di Maria, con Maria, in Maria e per Maria, per poterle compiere in maniera piรน perfetta per mezzo di Gesรน, con Gesรน, in Gesรน e per Gesรน ยป. Scrive san Luigi Grignon de Monfort:
ยซDobbiamo abbandonarci allo spirito di Maria per essere mossi e guidati secondo il suo volere. Dobbiamo metterci e restare fra le sue mani verginali come uno strumento tra le mani di un operaio, come un liuto tra le mani di un abile suonatore. Dobbiamo perderci e abbandonarci in lei come una pietra che si getta nel mare. ร possibile fare tutto ciรฒ semplicemente e in un istante, con una sola occhiata interiore o un lieve movimento della volontร , o anche con qualche breve parola ยป .
Qualcuno ha obiettato che in questo modo si usurpa il posto dello Spirito Santo nella vita cristiana, dal momento che รจ dallo Spirito Santo che ci dobbiamo ยซ lasciare condurre ยป (cf Gal 5, 18), lui che dobbiamo lasciare operare e pregare in noi (cf Rm 8, 26 s), per assimilarci a Cristo. Non รจ scritto forse che il cristiano deve fare ogni cosa ยซnello Spirito Santo ยป? Lโinconveniente di attribuire, almeno di fatto, tacitamente, a Maria le funzioni proprie dello Spirito Santo nella vita cristiana รจ stato riconosciuto come presente in certe forme di devozione mariana anteriori al Concilio . Esso era dovuto alla mancanza di una chiara e operante coscienza del posto dello Spirito Santo nella Chiesa.
Lo svilupparsi di un forte senso della Pneumatologia non porta perรฒ minimamente alla necessitร di rifiutare questa spiritualitร dellโaffidamento a Maria, ma solo ne chiarisce la natura. Maria รจ precisamente uno dei mezzi privilegiati attraverso cui lo Spirito Santo puรฒ guidare le anime e condurle alla somiglianza con Cristo, proprio perchรฉ Maria fa parte della Parola di Dio ed รจ essa stessa una parola di Dio in azione. In questo Grignion de Monfort anticipa i tempi quando scrive:
Lo Spirito Santo, che รจ sterile in Dio, cioรจ non da origine ad un altra persona divina, รจ divenuto fecondo per mezzo di Maria da lui sposata. Con lei, in lei e da lei egli ha realizzato il suo capolavoro, che รจ un Dio fatto uomo, e tutti i giorni, sino alla fine del mondo, dร vita ai predestinati e ai membri del corpo di questo Capo adorabile. Perciรฒ, quanto piรน lo Spirito Santo trova Maria, sua cara e indissolubile Sposa, in unโanima, tanto piรน diviene operoso e potente per formare Gesรน Cristo in questโanima e questโanima in Gesรน Cristo.
La frase ยซ ad Jesum per Mariam ยป, a Gesรน attraverso Maria, รจ accettabile solo se intesa nel senso che lo Spirito Santo ci guida a Gesรน servendosi di Maria. La mediazione creata di Maria, tra noi e Gesรน, ritrova tutta la sua validitร , se compresa quale mezzo della mediazione increata che รจ lo Spirito Santo.
Ricorriamo, per capire, a una analogia, per cosรฌ dire, dal basso. Paolo esorta i suoi fedeli a guardare ciรฒ che fa lui e a fare anchโessi come vedono fare lui: โCiรฒ che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, รจ quello che dovete fareโ (Fil 4, 9). Ora รจ certo che Paolo non intende mettersi al posto dello Spirito Santo. Semplicemente pensa che imitarlo significa assecondare lo Spirito, dal momento che pensa di avere anche lui lo Spirito di Dio (cf 1 Cor 7, 40). Questo vale a fortiori per Maria e spiega il senso del programma di ยซ fare tutto con Maria e come Maria ยป. Ella puรฒ dire davvero come Paolo e piรน di Paolo: โFatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristoโ (1 Cor 11, 1). Ella รจ nostro modello e maestra proprio perchรฉ perfetta discepola e imitatrice di Cristo.
Questo significa, in senso spirituale, prendere Maria con sรฉ: prenderla come compagna e consigliera, sapendo che essa conosce, meglio di noi, quali sono i desideri di Dio a nostro riguardo. Se si impara a consultare ed ascoltare in ogni cosa Maria, essa diventa davvero, per noi, la maestra impareggiabile nelle vie di Dio, che insegna dentro, senza strepito di parole. Non si tratta di unโastratta possibilitร , ma di una realtร di fatto, sperimentata, oggi come in passato, da innumerevoli anime
ยซ Il coraggio che hai avutoโฆ ยป
Prima di concludere la nostra contemplazione di Maria nel mistero pasquale, presso la croce, vorrei che dedicassimo ancora un pensiero a lei come modello di fede e di speranza. Viene unโora nella vita, in cui ci occorre una fede e una speranza come quella di Maria. ร quando Dio sembra non ascoltare piรน le nostre preghiere, quando si direbbe che smentisca se stesso e le sue promesse, quando ci fa passare di sconfitta in sconfitta e le potenze delle tenebre sembrano trionfare su tutti i fronti intorno a noi; quando si fa buio dentro di noi, come si fece buio, quel giorno, ยซ su tutta la terra ยป (Mt 27, 45). Quando arriva per te questโora, ricordati della fede di Maria e grida anche tu, come hanno fatto altri: ยซ Padre mio, non ti comprendo piรน, ma mi fido di te! ยป.
Forse Dio ci sta chiedendo proprio ora di sacrificargli, come Abramo, il nostro ยซ Isacco ยป, cioรจ la persona, o la cosa, il progetto, la fondazione, o lโufficio, che ci รจ caro, che Dio stesso un giorno ci ha affidato, e per il quale abbiamo lavorato tutta la vita. Questa รจ lโoccasione che Dio ci offre per mostrargli che egli ci รจ piรน caro di tutto, anche dei suoi doni, anche del lavoro che facciamo per lui.
Ad Abramo Dio disse: โDiventerai padre di una moltitudine di nazioniโ (Gen 17, 5). E dopo il sacrificio di Isacco: โPerchรฉ tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo figlio,il tuo unigenito, io ti colmerรฒ di benedizioni e renderรฒ molto numerosa la tua discendenzaโฆSi diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra perchรฉ tu hai obbedito alla mia voceโ(Gen 22,16-18) Lo stesso, e molto di piรน, dice ora a Maria. โMadre di molti popoli ti renderรฒ, madre della mia Chiesa! Nel tuo nome saranno benedette tutte le stirpi della terra. Tutte le generazioni ti chiameranno beataโ.
Uno dei padri della Riforma, Calvino, commentando Genesi 12,3, dice che โAbramo non sarร soltanto esempio e patrono, ma causa di benedizioneโ . Questo potrebbe rendere comprensibile a accettabile da tutti i cristiani lโaffermazione di santโIreneo: โCome Eva, disobbedendo, divenne causa di morte per sรฉ e per tutto il genere umano, cosรฌ Maria, obbedendo, divenne causa di salvezza (causa salutis) per sรฉ e per tutto il genere umanoโ . Come Abramo, Maria non รจ soltanto esempio, ma anche causa di salvezza, anche se, sโintende, di natura strumentale, frutto della grazia, non del merito.
ร scritto che quando Giuditta tornรฒ tra i suoi, dopo aver messo a repentaglio la propria vita per il suo popolo, gli abitanti della cittร le corsero incontro e il sommo sacerdote la benedisse dicendo: โBenedetta tu, figlia, davanti al Dio altissimo piรน di tutte le donne che vivono sulla terraโฆ Il coraggio che hai avuto non cadrร dal cuore degli uominiโ (Gdt 13, 18 s). Le stesse parole noi rivolgiamo a Maria: โBenedetta tu fra le donne! Il coraggio che hai avuto non cadrร mai dal cuore e dal ricordo della Chiesa!โ.
Riassumiamo tutta la partecipazione di Maria al mistero pasquale, applicando a lei, con le dovute differenze, le parole con le quali san Paolo ha riassunto il mistero pasquale di Cristo:
Maria, pur essendo la Madre di Dio, non considerรฒ un tesoro geloso
questo suo rapporto unico con Dio,
ma spogliรฒ se stessa di ogni pretesa, assumendo il nome di serva
e apparendo allโesterno simile a ogni altra donna.
Visse nellโumiltร e nel nascondimento,
obbedendo a Dio, fino ad accettare la morte del Figlio,
e la morte di croce.
Per questo Dio lโha esaltata e le ha dato il nome
che, dopo quello di Gesรน,
รจ al di sopra di ogni altro nome,
perchรฉ nel nome di Maria ogni capo si chini,
nel cielo, sulla terra e sottoterra,
e ogni lingua proclami
che Maria รจ la Madre del Signore,
a gloria di Dio Padre. Amen!
1.S. Agostino, La santa verginitร , 5-6 (PL 40, 399).
2.S. Ireneo, Adversus haereses, III, 22, 4.
3.Lumen gentium, 61.
4.Ib. 60.
5.S. Agostino, Discorsi, 72 A, 7 (Miscellanea Agostiniana, I, p. 163).
6.S. Paolo VI, Discorso di chiusura del terzo periodo del Concilio (AAS, 56, 1964, p. 1016).
7.Origene, Commento al vangelo di Giovanni, I,6,23 (SCh 120, pp. 70-72).
8.S. L. Grignion de Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, nr. 257-259 (in Oeuvres complรจtes, Parigi 1966, pp. 660 s.)
9.Cf. H. Mรผhlen Una mystica persona, trad. ital. Cittร Nuova, Roma 1968, pp.575 ss.
10.Trattato, cit. nr. 20.
11.Calvino, Le livre de la Gรฉnรจse, I, Ginevra 1961, p. 195 ; cf. anche G. von Rad, Genesi, Paideia, Brescia 1978, p. 204.
12.S. Ireneo, Adversus Haereses, III, 22,4 (SCh 211, p. 441).
